1. Sono divertenti anche le batterie, pure in un campionato italiano. Intanto ci sono quelli che hanno come obiettivo quello di migliorarsi e la gara più importante per loro è questa. Non è nemmeno facile trovare piscine e in vasca lunga in Italia e il passaggio corta-lunga aggiunge un elemento sfidante. Inoltre ci sono quelli che aspirano ad entrare in una delle finali. Infine ci sono quelli che cercano il tempo limite per manifestazioni internazionali: in questo caso i mondiali di Kazan, i mondiali juniores e gli europei juniores. I tempi di qualificazione per le gare giovanili erano molto impegnativi.
2. Ogni batteria è poi una gara in sé e i genitori o i parenti degli atleti la rendono ancora più divertente. Ci sono l’ansiosa “dai, tira! Detto con voce quasi asmatica,” l’incitante “daiii vaiii ,” il deluso “aveva promesso che avrebbe fatto il mazzo a tutte ed è arrivata ultima con un tempo orribile, guarda come è arrabbiata,” la giustificazionista “eh, dai, hai fatto due gare in dieci minuti, brava,” la spiritosa “dai, vai, muoviti che è quasi finita (dopo i primi cento metri di un millecinquecento.)” Quasi tutti parlano di tempi, di passaggi, di risultati in linea con le aspettative e coi tempi personali: è un ambiente di gente competente, si direbbe. Niente a che vedere con chi accompagna i ragazzi alle partite di calcio o a quelle di tennis. I genitori dei tennisti sono ufficialmente i peggiori che abbia mai visto, e non è che i loro figli siano meglio: ho visto alcuni c4 avere delle esigenze che neanche se stessero partecipando a Wimbledon.
3. L’organizzazione mi sembra impeccabile. Lo speaker dà tutte le informazioni importanti: palmares, tempi limite, svolgimento della gara. Nel foglio guida della federazione si sa chi sono gli atleti in gara e quali sono i loro tempi. Le gare si svolgono senza interruzioni, tranne che per le premiazioni. C’è una vasca di riscaldamento.
4. Il rapporto tra atleti, parenti e pubblico è da manifestazione sportiva non affetta da grandeur. Del resto sono giornate feriali in una città non raggiungibile agevolmente da tutti. Quindi il pubblico stesso è numeroso ma non assillante. Gli autografisti si vedono soprattutto il venerdì sera, e probabilmente il sabato. Gli atleti si mescolano al pubblico nel negozio, nelle zone di attesa, al bar, nelle tribune. Inoltre la vicinanza tra tribuna e piscina permette di vedere perfettamente le gare e gli spostamenti a bordo vasca degli atleti stessi.
5. Persone sconosciute diventate per me famose grazie agli incitamenti dei genitori in batteria: Quadarella, Pescio, Berruti, Cristetti, Gabrielleschi, Spanziani, Stevanella, la dinastia dei Tavoletta.
6. Nomi per il futuro prossimo: Sabbioni, Panziera, Carini, Glessi, Ramatelli (del 2000 ed era emozionatissima,) Martina Rossi, Tarzia
7. Il recupero della Scarcella. Sei tra le prime sedici al mondo nel periodo dei costumoni. Li tolgono e scompari anche agli assoluti. Riparti, cambi presumibilmente la tecnica, non demordi e torni di nuovo a livelli medio alti. E’ una lezione di vita e di determinazione.
Momenti da ricordare.
1 Il caffè preso avendo accanto a me una volta la Pellegrini, un’altra la Galizi (fisico impressionante) altre volte ancora la Bianchi o Orsi o la Mizzau. Nessuna traccia di tentativo di dialogo o richiesta di autografi o foto da parte mia.
2. Arianna Castiglioni:”Via mamma, sarà che ti possa presentare tutti?” Francesca Cristetti: “occhio mamma, il costume è un po’ mestruato.
3. Salgo per la tribuna dove passano gli atleti, con la maglietta da runner e lo zaino, e la ragazza addetta al controllo mi lascia andare forse pensando che sia uno di loro. Vedo diversi nuotatori fare stretching o esercizi fisici. Non so se avrei potuto stare lì, ma comunque esco subito.
4. Una ragazza adolescente (una volta erano sinonimi) magra, con occhiali da vista scuri e capelli lunghi, mi si avvicina e mi chiede se si allenano gli atleti, dove passano, dove sono i bagni, come si accede alle tribune, se per vedere le gare ci vuole un pass. Io le do le informazioni. Lei mi chiede se sono un allenatore. Rispondo di no. Lei mi chiede come faccio a sapere tutte queste cose. “Le ho viste.” Lei dice che allora potrebbe vedere tipo Magnini. Io dico di sì. Lei va dentro l’impianto.
5. Per riportare due bicchieri dal tavolino al banco del bar, ho rischiato di farli cadere. Fare i cocci per essere gentile sarebbe stato il massimo.
Cose extra
1. Decisioni per il futuro: vedere più eventi sportivi possibile, tornare a Riccione anche per i campionati invernali. Peccato non poter andare a Kazan a vedere i mondiali, soprattutto per motivi burocratici: i biglietti costano poco, per l’alloggio avrei trovato un ostello a quindici euro a notte, ma i voli costano troppo e soprattutto la procedura burocratica è troppo complessa e pure costosa. La Russia non merita il turismo.
2. È Difficile resistere per più anni in uno sport come il nuoto. Tante promesse sono rimaste tali. Anche nelle altre nazioni in quanti durano a lungo, a parte i fenomeni?
3. Il nuoto è lo sport del trionfo della massa magra.
4. Quanto sarà duro fare i 400 misti?
5. Castagnetti diceva che il livello di un movimento si vede dalla 4x200sl. Chissà perché non dalle staffette miste. Forse perché il lotto dei partecipanti nella velocità a stile è più numeroso.
6. Un po’ alla meglio si vedono le differenze tra i migliori nuotatori e i peggiori: sia per i movimenti diversi, che per la progressione in acqua che per gli schizzi prodotti. Inoltre si nota la differenza, ovviamente, tra le batterie più o meno lente o tra dove arrivano con tuffi, virate e subacquee i diversi atleti.