Ho già contravvenuto a due regole che mi ero dato nella formazione del blog: evitare di lasciarsi prendere dall’attualità e scrivere troppi post su un argomento e soprattutto su una categoria soli. Però l’importante è scrivere, in fin dei conti, e buttiamo pure a mare le regole. In queste ultime settimane sono successe diverse cose interessanti nel mondo dello sport, come sempre.
Il calcio italiano è stato scosso dal caso Pulvirenti. In tanti sono coinvolti. E’ giusto che paghino in un modo che li faccia desistere per il futuro da comportamenti analoghi. Di solito funziona se certi soggetti li colpisci nel portafoglio.
Le notizie di calcio mercato hanno il fascino di uno sversamento di petrolio in mare, soprattutto se si fanno guerre per mezzi calciatori come Salah o per portieri ingrati dalle papere facili come Neto, si perde la testa per delle eterne promesse mai sbocciate, spesso infortunate e finite a fare gli scarti in Inghilterra come Jovetic.
La nascita del canale TV della Gazzetta ha compiuto due miracoli: far vedere la prima partita della stagione della nazionale italiana di pallavolo femminile e dare uno spazio inusuale al calcio giocato contro quello parlato e al calcio estero contro quello italiano. Mi riferisco alla coppa America, vinta dal Cile per 4-1 contro l’Argentina ai rigori e sulla quale sono da leggere gli articoli che le ha dedicato Il Post.
Andiamo in piscina. “Chi ottiene i tempi limite previsti dal regolamento si qualifica per i mondiali. Gli altri sono esclusi.” Ebbene. E’ successo davvero. La federnuoto ha diramato le convocazioni e nessuno andrà a Kazan in viaggio premio. Nel mezzo tra qualificati e “vacanzieri” ci sarebbe un gruppetto di atleti che, per un motivo o per un altro, avrebbero potuto meritare la convocazione: progressi ottenuti, tempo vicino al limite, presenza tra i primi sedici nel ranking mondiale. Invece neppure loro, le Scarcella o i Codia, per fare nomi, sono stati portati. Possono ancora conquistare la qualificazione se si migliorano in questi giorni ai vari Open o alle Universiadi, ma la scelta per adesso è questa ed è drastica. Se questo tipo di mentalità fosse prevalente in ogni campo l’Italia non sarebbe in declino. Intanto nel mondo del nuoto si segnalano le bombe umane (in senso buono) Sarah Sjoestrom, trionfatrice col record europeo al Settecolli nei 100 farfalla, Katie Mc Laughlin, nominata nuotatrice americana dell’anno e Katie Ledecky, che ha fatto il pieno agli Indiana Open. Alcuni giovani promettenti italiani si sono fatti notare ai giochi europei di Baku, ma in casa italiana non si può non dare rilevanza al miglior tempo mai nuotato in tessuto da Federica Pellegrini: 1’55 agli open di Francia, il terzo miglior tempo mondiale della stagione. Lei ha detto che doveva riacquisire la capacità di pensare solo a nuotare tecnicamente bene e che è consapevole che a Kazan ci vorrà l’1’54” per puntare al podio. Certo: il treno di Londra ormai è passato, ma un suo successo continuerebbe a zittire gli ipercritici da divano italiano e anche un certo mondo interno alle piscine dove la presenza del giovane Matteo Giunta “maquestochevuolemaquestochiè” non è stata ben vista. Abbiamo citato il Settecolli: tre ori e dominio europeo confermato per Tania Cagnotto, uno dei quali ottenuto in sincro con la Dallapé.
Usciamo dall’acqua. Quest’anno ci saranno anche i mondiali di atletica. Ha fatto impressione Justin Gatlin, che ha corso in 19″57 sui 200 metri nei campionati americani a 33 anni. Inevitabilmente sono riesplosi i dubbi sulle sue performance. Ricordiamo che in passato lo sprinter americano era già stato condannato per doping. Fino a prova contraria, però, per lui valgono i tempi fatti adesso. C’è da chiedersi quanto siano giuste le squalifiche temporanee, casomai, soprattutto dopo una recidiva. La BBC a ottobre aveva pubblicato un articolo secondo cui i successi di Gatlin sono un male per l’atletica. Intanto, se pensate che il movimento italiano sia fermo, forse non sbagliate di molto, ma segnatevi i nomi di Marta Zenoni, record italiano junior negli 800, e di Gianmarco Tamberi, record italiano assoluto nel salto in alto (2,34.).
Vi mancavano i sorpassi, le emozioni, le vittorie di Valentino Rossi? In Olanda ha dato spettacolo e dopo un duello all’ultimo sangue e qualche sportellata ha conquistato un ennesimo successo. Ci sono nomi che saranno ricordati sempre e che sono entrati nella leggenda dello sport italiano e mondiale. Lui è uno di quelli. Su di lui è già stato scritto tantissimo, ma sembra che il suo libro abbia ancora pagine da riempire.
Gli sport di squadra? “Se sei libero, tira,” la filosofia della Dinamo Sassari di basket è stata disarmante nella sua semplicità. Eppure ha funzionato. L’inedita finale scudetto tra Sassari e Reggio Emilia è terminata dopo sette gare all’ultimo tiro con la vittoria della squadra sarda. Leggiamo da Il Post:
La serie tra Reggio Emilia e Sassari è stata molto spettacolare. Nelle prime due partite giocate a Reggio Emilia, Sassari ha giocato inspiegabilmente molto male, perdendo molti palloni e finendo con un significativo svantaggio di punti (-19 punti in gara-1, -13 punti in gara-2): uno dei giocatori più determinanti è stato in entrambe le partite Achille Polonara, che ha segnato rispettivamente 18 e 20 punti. Le cose sono cambiate da gara-3, quando si è giocata la prima partita a Sassari e David Logan, statunitense naturalizzato polacco, ha segnato 17 punti di fila nell’ultimo quarto – molti dei quali da tre particolarmente spettacolari – permettendo a Sassari di rimontare lo svantaggio e vincere 80-77. Il Banco di Sardegna ha vinto anche gara-4, giocata sempre a Sassari, alla fine di un tempo supplementare e dopo una rimonta di Reggio Emilia, che era arrivata anche a essere sotto di 22 punti. Gara-5 si è giocata di nuovo a Reggio Emilia e di nuovo si è rispettato il “fattore campo”: la Grissin Bon ha vinto per 71-67. Gara-6, giocata a Sassari, è stata la partita più spettacolare della serie, vinta da Sassari dopo ben tre tempi supplementari
Chiudiamo con una nota di merito per la nazionale di pallavolo, che ha battuto il Brasile in World League e col primo posto nel medagliere dell’Italia agli europei di scherma di Montreaux.