Questi sono solo alcuni dei libri che ho su Firenze.
In un’altra casa ho “Firenze, pochi lo sanno”, “Firenze, arte e architettura”, “La sporca storia di Firenze”, “La guida alle strade di Firenze”.
Che posso fare con tutti questi libri? Leggerli, intanto, ma anche andare a vedere i luoghi indicati e magari condividere qualcosa sul blog e forse un giorno anche su instagram e twitter e facebook e youtube.
Ieri ho preso “Firenze insolita e segreta” e ho visitato il quartiere più vicino a casa, Santa Croce. Peccato che abbia fatto buio presto. Comunque, seguendo il libro, ho scoperto delle cose interessanti che non conoscevo.
Intanto sulla facciata della chiesa di Santa Croce, ben visibile, c’è una stella di David, una specie di firma dell’architetto che nell’800 ha completato la facciata, che fino ad allora era nuda. In piazza, al numero 7 e al numero 20, ci sono due segni di dove dovevano essere tirate le linee del campo per il calcio storico. Oltre la piazza, in via San Giuseppe, c’è una scuola di cuoio e per arrivarci occorre passare dall’abside e siamo dentro un monastero. Ancora oltre, di fronte alla chiesa di San Giuseppe, c’è la finestra da cui una signora paralizzata cercava aiuto e ottenne solo quello psicologico del parroco prima di annegare a seguito dell’alluvione. Verso piazza Beccaria, poi, si trova l’antico carcere delle Murate. In via Ghibellina meriterà una visita, da prenotare, l’interno del palazzo Borghese. Si parla di un oratorio in via Pandolfini, ma a me è sembrato che ci fosse un’abitazione privata. Filistrucchi è un negozio in via Verdi che produce e vende tutto quello che serve per mascherarsi ed è un punto di riferimento nazionale per attori e registi dal 1720. Bisogna che ci vada quando è aperto, magari. Altre cose da vedere o da fare quando sono aperte o quando ho più tempo sono: la fontana di Orfeo in palazzo Vivarelli, la passeggiata sulle tracce dell’antico anfiteatro romano in via Torta, le lapidi della Divina Commedia sui palazzi (!), il cielo ermetico della Cappella dei Pazzi in Santa Croce.
Sarebbe poi stata una giornata migliore se non avessi subito la scontrosità di: negoziante che mi vende un cannolo siciliano in modo molto malevolo perché stava per chiudere, ragazza che si dimentica di servirmi i cantucci col vinsanto, barista che mi serve un caffè con estrema scontrosità. Però ho scoperto una trattoria che potrebbe meritare: “da que’ganzi”. L’ho scoperta, ma non mi ci sono fermato perché era troppo presto. La schiacciata di Schiacciavino ha vinto, a cena.
Un’altra cosa sulla giornata di ieri riguarda la corsa. La mattina mi sono svegliato deciso ad andare a correre a lungo e, senza mai forzare il passo, mi sono fatto beatamente 14 km, da casa alle Cascine e ritorno. A volte non si ha voglia di farne sei, a volte se ne farebbero tantissimi.
Qua potrei aggiungere delle foto delle cose viste in Santa Croce e il percorso fatto di corsa. Temo che occupino troppi Mega. Forse usare Instagram e Youtube per queste cose potrebbe essere preferibile.