10 cose sulle Olimpiadi Invernali (prima puntata)
1. Clonate Stefano Bizzotto. Non sapevo niente del pattinaggio di velocità e la sua telecronaca mi ha tenuto incollato all’ipad (sezione Rai Play). In dieci minuti ha fatto la cronaca della gara, ha raccontato la storia del leggendario Sven Kramer che avrebbe poi vinto l’oro, ha previsto il tempo da record olimpico, ha rilevato e dato rilevanza ai tempi parziali, ha raccontato due o tre aneddoti sulla vita di Kramer e sul pattinaggio in Olanda, mi ha incuriosito sull’https://it.m.wikipedia.org/wiki/Elfstedentocht dicendo che Kramer vorrebbe riuscire a partecipare a quell’evento che non si riesce a tenere da venti anni, ha illuso sulle possibilità di medaglia dell’azzurro Tumolero dicendo comunque il tempo che avrebbe dovuto fare per avere qualche speranza, si è lamentato del fatto che la regia stesse andando a cercare Kramer in giro quando una gara era in corso.
2. Da twitter: “Sven Kramer è il Lebron James dello speed skating”.
3. Ibrahimovic si era lamentato perché nel 2014 l’oscar dell’atleta dell’anno in Svezia lo aveva vinto una certa Charlotte Kalla. Lei gli ha risposto con l’ennesima medaglia d’oro, conquistata ai danni della favoritissima norvegese Bjoergen.
4. A proposito di favoriti. Dante avrebbe potuto prevedere un girone dell’inferno dedicato a chi arriva alle Olimpiadi con la medaglia d’oro al collo e se ne esce con la coda nelle gambe. Come chi entra papa nel conclave ed esce cardinale. Per informazioni sulle pene sofferte chiedete, per esempio, a Fourcade e Boe nel biathlon o a Repilov e Loch nello slittino, ma anche a Fishnaller. Non ancora al resto degli azzurri.
5. Per un favorito che perde c’è un outsider che vince. Dominik Windish non era tra le medaglie azzurre papabili e invece non ha sbagliato un colpo, nella gara di biathlon. Anzi sì: ne ha sbagliato uno e gli è costato una medaglia di valore più pregiato. Ma il suo bronzo è tanto bello quanto inatteso. David Gleirscher non se lo filava nessuno, nello slittino individuale. Non ha mai vinto in coppa del mondo e non ha nemmeno fatto delle manche stratosferiche. Gli è bastato fare zero errori. Zero errori is not zero tituli. Ha anche dato all’Austria il primo podio nello slittino dal 2002 e il primo oro dopo cinquant’anni. Avrebbe potuto battere il record di capriole sul primo gradino del podio, se glielo avessero permesso.
6. Non esistono cognomi facili alle Olimpiadi Invernali. Prendi uno statunitense: deve avere due z nel cognome e così non puoi scriverlo a memoria. Chris Mazdzer è il primo statunitense della storia ad andare sul podio nello slittino. Su twitter si è notata un’improvvisa attenzione per questo sport negli Stati Uniti.
7. Comunque l’ultima manche della gara di slittino è stata entusiasmante. Fishnaller che fa una frazione strepitosa, col record della pista, interpretandola alla perfezione (posso dirlo perché ho ascoltato i telecronisti di Eurosport (via ipad, sezione Eurosport Player), non certo perché io sia in grado di notare qualcosa di diverso da uno sdraiato su un attrezzo che scende su una pista di ghiaccio mentre un cronometro tiene il tempo di percorrenza). L’austriaco e lo statunitense che fanno la storia per i loro paesi. Il cugino Kevin che sbaglia proprio l’ultima manche e così sfumano le sue speranze di medaglia: era quarto dopo la terza prova. Il tedesco Ludwig che sta davanti a Domink di due millesimi, costringendolo alla medaglia di legno più beffarda della storia. Felix Loch, dominatore delle tre prove, che fa quattro errori in una curva sola e finisce sbigottito fuori dal podio.
8. “Se la Vittozzi e la Wierer non facevano errori al poligono erano oro e argento”. “Se Windish e Hofer non facevano errori al poligono erano oro e bronzo”. “Se togli loro le carabine, la Dalmaher e la norvegese finiscono a pari merito”. “Se la mi’nonna aveva le rote era ‘n carretto”. Biathlon is different from sci di fondo perché ce stanno ‘e carabine e ‘n bisogna sbaglia’ da ‘r poligono.
9. Comunque peccato perché si può parlare di opportunità sprecate dalle biathlete azzurre, che avranno modo di rifarsi, e da Hofer. Anche se la gara sprint vale come partenza per l’inseguimento. Ci sarà da patire domani mattina. Come se non ci fosse da patire abbastanza stanotte.
10. Sono iniziate le gare da due giorni e già si nota la tendenza a considerare solo gli italiani. Non sbagliano solo loro. Non fanno grandi cose solo loro. È sport, as usual.