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Lo stupore delle prese elettriche

Il negozio aperto amplia la libertà di scelta.

In Italia le forze politiche esprimono bene la cultura illiberale dell’elettorato e sembra che sia i produttori che i consumatori siano contro la libertà di aprire il proprio negozio quando il proprietario vuole. Con questo si favoriscono i lavoratori che hanno occasioni di lavoro e i consumatori che hanno occasioni di acquisto. Per dove si può, c’è sempre la sostituzione di internet. Un articolo interessante in merito è questo, dove si sottolinea come non sia chiara in Italia la differenza tra Società e Stato. No. Non sono la stessa cosa. Lo Stato sono loro, la grande massa dei burocrati, almeno in buona parte.

Come sottolineano quelli di Strade ci sono problemi di sfruttamento del personale, di mobbing, di salumieri a partita Iva? Si facciano leggi che lo impediscono, anche se non basta un tratto di penna a togliere le ingiustizie. I sindacati esercitino il loro ruolo invece di aspettare la manna dal legislatore. I commessi sono comunque tutelati da una maggiore concorrenza, anche negli orari, perché possono scegliere tra più posti e subire meno ricatti. Il problema del commesso è che è un lavoro con eccesso di domanda e a scarsa qualificazione, quindi soggetto a bassi salari.Se i piccoli negozi chiudono significa che il loro stare sul mercato non è più conveniente, a meno che non trovino il modo di qualificarsi. Non c’è alcuna ragione per cui chi è più inefficiente non debba chiudere, se non quella di difendere una tradizione o un passato e quindi godere di un privilegio e ritardare l’innovazione che crea ricchezza. Nella proposta di legge, il cui iter è poi rallentato, si concedono poi deroghe ai sindaci e così ognuno farà come gli pare e a decidere saranno i raptus del governatore di turno. Il tutto sfocerà in contestazioni anche legali e aumenteranno le spese improduttive di enti statali e l’economia di mercato subirà il solito ennesimo freno. Se poi i legislatori vogliono fare qualcosa per il mondo del lavoro, pensino al cuneo fiscale e al dualismo tra ipertutelati e precari.

Come dice Stefano Feltri

Ma il punto non è quanto fatturato si perde. Il punto è che idea ha la politica della società che dovrebbe governare. I nostri senatori forse non se ne sono accorti, ma stiamo andando verso un mondo di freelance, di lavoratori a cottimo, senza orario, senza tutele, ma anche senza barriere. La tecnologia ha distrutto le rigidità, Amazon sta uccidendo i negozi tradizionali: offre servizi migliori, prezzi spesso più bassi, un’offerta che nessun supermercato può vantare. E i nuovi lavori – o le nuove versioni di vecchi lavori – non hanno giorni festivi, maternità, malattie.

E’ chiaro che la politica non riesce a contrastare queste evoluzioni. I giudici possono aver bloccato UberPop in Italia, la possibilità di comuni cittadini di diventare autisti pagati in città. Ma non possono fermare la tecnologia. Il car sharing di Blablacar, per esempio, continua a crescere. Gli ordini professionali – incluso quello dei giornalisti – difendono le loro prerogative, ma non riescono più a fermare l’esercizio di professioni un tempo regolamentate anche da parte di chi non ha i giusti titoli. Chiudere i negozi nei giorni festivi serve solo a renderli ancora meno competitivi, ad accelerare la loro scomparsa. Presto i commessi dovranno cercare lavoro come fattorini, per consegnare i pacchi di Amazon.

Se i senatori fossero anche solo vagamente consapevoli del tipo di mondo che hanno intorno, dovrebbero lavorare per tenerli aperti il più possibile, garantendo tutele adeguate ai lavoratori (per esempio imponendo un aumento di organico, anche flessibile, in caso di aumento di orario di apertura). Forse non lo sanno, ma ci sono anche tanti lavoratori che sono costretti a fare orari diversi da quello tradizionale 8-16, che devono prendersi un giorno libero per fare la spesa, che non possono lasciare la scrivania quando ne avrebbero bisogno. La super-flessibilità impone nuove rigidità. Chiudere i negozi serve solo a complicare la vita di chi già ce l’ha parecchio complicata.

 

Molti dicono che in realtà le aperture non servono ai clienti. Allora non ci sono problemi: il negozio non vende e il proprietario decide da solo di tenere chiuso, anche perché deve sostenere i costi di tenerlo aperto.
Qello che molti non comprendono e’ che la societa’ moderna e’ fatta per venire incontro ai bisogni e alle esigenze di tutti gli individui. Per fortuna non ci sono solo le persone che la domenica mattina amano vedere le piazze vuote e i negozi chiusi (e che quindi non lavorano in quel giorno,) ma ci sono altre persone che potrebbero ritenere utile avere il mercato aperto alla domenica mattina.

 

 

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