Cosa è di interesse culturale e cosa no non lo decide il mercato, ma un gruppo di burocrati. Alcuni saranno bravi, forse faranno parte di un filone di studi di riferimento. Altri saranno amici degli amici. In ogni caso la decisione è discrezionale. Il problema, inoltre, è che chi pu godere dei finanziamenti statali sarà evidentemente favorito rispetto a chi deve contare sulle proprie forze. Oggi, poi, i costi per chi vuole fare un prodotto magari non professionalissimo, ma vuole comunque farlo conoscere, possono essersi ridotti grazie alla libertà di scelta concessa da internet. Okay, ma quindi? Niente. Sembra che a qualcuno non sia piaciuta la scelta del Mibact di considerare il film su Gigione (che non so chi sia e non lo voglio sapere) di interesse culturale e quindi di dargli i soldi dei contribuenti. Per me il problema non è la scelta di quel film: è una qualsiasi scelta affidata a persone stipendiate dai contribuenti. Lo sviluppo della cultura non c’entra niente, soprattutto se poi il film non verrà visto, né dai contribuenti né da altri: chi non va a vedere il film non si accultura.
Se esistono statali che devono decidere a quali film dare i soldi e poi devono essere pagati pure loro, non ci stupiamo se le tasse nel 2016 non scenderanno, malgrado le favole del pifferaio presidente del Consiglio. Non scenderanno nel 2016 e neppure negli anni successivi, come è scritto qui.
Già, caro Renzi. Buttare via i soldi non aiuta la crescita. Lui chi lo riconosce come l’ennesimo parolaio della politica italiana lo chiama gufo, ma è la sua politica che contribuirà ad affossare l’Italia. Non che tale politica sia diversa da quella degli ultimi cinquant’anni, né che le opposizioni abbiano in mente una politica diversa. Viviamo a deficit e scarichiamo i costi su chi non è nostro amico o sui taxpayers o sulle generazioni future. Tutto già visto. Tutto già visto anche in coloro che avrebbero via via essere dovuti essere le “novità” dello schieramento movimentista o politico. Vogliamo tutto per noi e niente per chi vuole entrare o per chi arriva dopo di noi. I partiti politici che si sono succeduti al governo e alle opposizioni in Italia non saranno tutti uguali, ma è la mentalità italiana profonda che lo è. Non solo nei partiti, ma anche e soprattutto nel corpo elettorale. Capitalismo di relazione, familismo amorale, dirigismo, assistenzialismo, clientelismo, protezionismo.
Per fortuna degli italiani che emigreranno, c’è tutto un mondo là fuori dai confini che progredisce, si apre e si arricchisce, soprattutto di opportunità.