2012. http://phastidio.net/2012/02/15/il-mistero-argentino/
Il “mistero” argentino
Inflazione oltre il 20%, Pil reale inferiore a quanto dichiarato dal governo, deficit pubblico che non riesce a essere sottoscritto dal mercato, banca centrale costretta dal governo a sottoscrivere il deficit, aggregati monetari che si gonfiano, fuga di capitali malgrado gli sforzi in senso opposto del governo. Due possibilità: o si cercherà di sgonfiare gli aggregati monetari e si avranno crollo economico, disoccupazione e proteste di piazza, oppure si manderanno tali aggregati fuori controllo e quindi si avranno iperinflazione e ulteriore fuga di capitali.
2012. http://phastidio.net/2012/04/04/argentina-un-disastro-che-attende-di-accadere/
Argentina, un disastro che attende di accadere
La Banca Centrale diventa per legge il salvadanaio del governo. Monetizzazione del debito, tentativo di produrre crescita attraverso sussidi, riduzione delle tariffe dei servizi pubblici, affondamento ulteriore dei conti pubblici, perdita di competitività, sempre meno avanzo delle partite correnti, tentativi di controllo dei movimenti di capitale e delle importazioni, nazionalizzazioni, protezionismo spinto (chi compra i libri dai siti internet deve provvedere allo sdoganamento aeroportuale di persona e pagando fino a 80 dollari,) nessuna intenzione di ripagare i debiti e quindi di essere riammessi sui mercati internazionali. Presto presto il collasso del peso e l’iperinflazione non potranno essere evitati.
2012 http://phastidio.net/2012/11/15/argentina-a-tutta-velocita-verso-un-muro-di-cemento-armato/
“il governo tenta di stringere sul deficit, ma il deficit deborda comunque. Gli oneri si trasferiscono sulla periferia, causando proteste sociali crescenti. La banca centrale stampa allegramente, e consente alle banche commerciali di prestare molto di più che in passato a stato e privati, per cercare di alimentare col credito l’andamento di una economia che sta per andare in frantumi a causa di dirigismo e ultra-protezionismo valutario. Ma, come ben sappiamo noi occidentali, tenere in vita la congiuntura agevolando il debito è la ricetta sicura per la catastrofe, soprattutto in un paese che ha una spiccata tendenza a manipolare i dati economici e spaccare il termometro per non vedere quanto è salita la febbre.
Una cronistoria della “discesa valutaria agli inferi.”
http://phastidio.net/2012/09/20/argentina-prigione-valutaria-2/
http://phastidio.net/2014/01/21/argentina-prigione-valutaria-3/
http://phastidio.net/2012/07/27/argentina-dal-cambio-fisso-alla-fissazione-sul-cambio/
http://phastidio.net/2012/06/06/argentina-una-disperata-fame-di-dollari/
Argentina, una disperata fame di dollari
http://phastidio.net/2012/12/28/argentina-prosegue-la-galleria-degli-orrori-economici/
La decrescita valutaria agli inferi continua nel 2013.
http://phastidio.net/2013/03/21/argentina-asfissia-valutaria/
http://phastidio.net/2013/10/04/argentina-decrescita-valutaria-agli-inferi/
http://phastidio.net/2013/06/11/argentina-sempre-piu-prigione-valutaria/
http://phastidio.net/2013/07/01/argentina-la-dollarizzazione-patacca/
http://phastidio.net/2013/07/25/idraulica-monetaria-per-disperati-edizione-argentina/
Dicembre 2013. Verso la resa dei conti.
http://phastidio.net/2013/12/10/argentina-verso-la-resa-dei-conti/
“Il paese è sfiancato da altissima inflazione effettiva e politiche economiche puramente suicide; ha disperato bisogno di fondi esteri, in valuta pregiata, sia da aziende private che da organismi internazionali; per ottenere i quali dovrà non solo pagare le necessarie sanzioni (pur se enormemente attenuate), ma dovrà soprattutto avviare riforme di struttura che nel breve termine causeranno una ulteriore violenta fiammata inflazionistica ed una stretta monetaria e fiscale che metteranno in ginocchio il paese, promettendo una transizione d’inferno.
http://phastidio.net/2013/11/12/argentina-sovrani-ed-impiccati
http://phastidio.net/2013/09/13/argentina-il-sussidio-della-follia/
2014. http://phastidio.net/2014/07/02/argentina-un-mese-per-evitare-gli-avvoltoi/
I governi dei paesi sudamericani, ma anche di alcuni di quelli mediterranei, sono specializzati nel dare le colpe ad avvoltoi esterni dei problemi causati dalle proprie scelleratezze.
“La volontà politica di dare sussidi a chiunque e più in generale l’uso compulsivo della spesa pubblica hanno causato forti deficit fiscali, ma anche la progressiva perdita di competitività di un paese da sempre beneficiato dalla ricchezza di risorse del proprio territorio. Per questa via sono comparsi deficit commerciali che sembrava impossibile conseguire, e con essi il deflusso di valuta pregiata, i dollari. A questo punto, anziché tentare il riequilibrio e uscire dal mondo dei sogni in cui è possibile regalare tutto a tutti, la Kirchner si è imbarcata in una serie di azioni che hanno posto le basi per la catastrofe successiva.”Manipolazione dei dati economici, appropriazione della Banca Centrale, stampa di moneta, controllo dei capitali, dazi sulle importazioni, nazionalizzazioni, vincoli agli acquisti di dollari, restrizioni al rimpatrio dei profitti delle aziende estere. A fine 2013 cambio svalutato un po’, rialzo dei tassi d’interesse, inizio di recessione, richiesta dai creditori di essere pagati.
2014. http://phastidio.net/2014/02/10/argentina-se-si-chiama-aggiustamento-un-motivo-ce/
Un riassunto della situazione.
2014. http://phastidio.net/2014/01/27/argentina-realta-spietato-creditore/
Politica fiscale espansiva, dare tutto a tutti, nessuna tenuta in considerazione dei vincoli interni o esterni, rifiuto della realtà, inflazione, manipolazione dei dati pubblici, razzia delle riserve della banca centrale, perdita della sua indipendenza, stampa di moneta per finanziare crescenti deficit pubblici. Non era pensabile attuare politiche fiscali più restrittive o ristrutturare l’economia in senso di maggiore produttività.
I cittadini cominciano a cercare dollari, anche attraverso il turismo. Il governo pone sempre più limiti alle transazioni in dollari per evitare deflussi valutari. Intanto l’inflazione erode la competitività del paese. Arriva il deficit delle partite correnti (deflusso di valuta.) Il cambio non viene svalutato, nasce un mercato nero valutario.
Seguono commenti alle fiabe grilline su Argentina, ma anche su Islanda ed Ecuador, oltre che sul mito della stampa di moneta.
“Anche avere un cambio perfettamente flessibile richiede disciplina di politica economica e la presa d’atto che ogni paese è inserito in un sistema di vincoli, interni ed esterni. Prendiamo la stessa Argentina: con un cambio perfettamente flessibile e non gestito in alcun modo dalle autorità nazionali, i gravi squilibri macroeconomici del paese si sarebbero tradotti in costante e crescente inflazione, che sarebbe divenuta piuttosto rapidamente iperinflazione, al limite anche con sostituzione della moneta nazionale col dollaro. Se hai un deficit fiscale ampio e crescente e pensi di ignorarlo usando la politica monetaria, è del tutto irrilevante che tu abbia cambio fisso o perfettamente flessibile. Puoi solo rinviare la resa dei conti con la realtà, ma poi essa arriva.
Che fare? Occorrerebbe che il governo adottasse una stretta fiscale e monetaria per sopprimere domanda interna e frenare le importazioni, mentre la svalutazione opera per rilanciare l’export attraverso la ritrovata competitività. La popolazione si troverebbe alle prese con una situazione molto simile a quella greca, sul piano del contraccolpo sociale. Perché tra uno stato e l’altro dell’economia c’è sempre di mezzo una cosa chiamata transizione, che spesso è assai dolorosa.
2014. http://phastidio.net/2014/09/15/argentina-stampanti-fuori-controllo/
“La sequenza, semplificando, è questa: il governo argentino non può/non vuole attuare la necessaria stretta fiscale necessaria a togliere il paese dalla follia populista in cui si è cacciato, perché una stretta fiscale sarebbe causa di moti di piazza (esempio da manuale di popolazione a cui non è possibile fare un discorso adulto). Se l’Argentina avesse accesso ai mercati internazionali dei capitali, potrebbe cercare di finanziare tramite i medesimi questo deficit. Ovviamente, ciò avverrebbe a tassi crescenti causa rischio di credito sempre più alto, e con continuo deprezzamento del cambio. Probabilmente, ad un certo momento, il paese perderebbe l’accesso ai mercati, perché prestare ad entità che hanno inflazione intorno al 40% e che proprio non riescono a capire quando è necessario tirare il freno non è commendevole. Ma questi sono tutti ragionamenti teorici ed astratti, visto che questo accesso ai mercati globali non c’è e di conseguenza, tra scegliere di tirare il freno fiscale e continuare a raccontare fiabe al pueblo, si sceglie la seconda opzione.
Ma questo causa enormi e crescenti pressioni inflazionistiche, che spingono la popolazione a disfarsi dei pesos e tentare di tutelare il proprio potere d’acquisto cercando disperatamente dollari. Ma i dollari sono sempre più rari, come noto, a causa della perdita di competitività del paese e delle fughe di capitali. Ecco quindi il governo di Buenos Aires impegnato a restringere con ogni mezzo la domanda di dollari, e l’ovvio sviluppo di un florido mercato nero dei dollari (il cosiddetto dolàr blue), con differenziale rispetto al cambio ufficiale in costante allargamento.”
Il governo ha anche chiesto aiuto (=soldi) alla Cina che in cambio ha chiesto terre. Nel frattempo continua ad attribuire le colpe del disastro da esso stesso causato negli anni a presunti fondi avvoltoio.
2014. http://phastidio.net/2014/07/02/argentina-un-mese-per-evitare-gli-avvoltoi/
“La volontà politica di dare sussidi a chiunque e più in generale l’uso compulsivo della spesa pubblica hanno causato forti deficit fiscali, ma anche la progressiva perdita di competitività di un paese da sempre beneficiato dalla ricchezza di risorse del proprio territorio. Per questa via sono comparsi deficit commerciali che sembrava impossibile conseguire, e con essi il deflusso di valuta pregiata, i dollari. A questo punto, anziché tentare il riequilibrio e uscire dal mondo dei sogni in cui è possibile regalare tutto a tutti, la Kirchner si è imbarcata in una serie di azioni che hanno posto le basi per la catastrofe successiva.”
Manipolazione dei dati economici, perdita di indipendenza della Banca Centrale, controllo feroce dell’esportazione di valuta, dazi sulle importazioni, restrizioni al rimpatrio di profitti di aziende estere, nazionalizzazioni. Successivamente “una sentenza della Corte suprema statunitense ha ordinato al governo argentino di pagare capitale ed interessi anche ai cosiddetti holdout, cioè agli investitori che hanno rifiutato di subire la decurtazione dei propri investimenti dopo il default.”
Chissà che alla fine l’Argentina non chieda aiuto al FMI.
2014. http://phastidio.net/2014/09/23/argentina-allucinazioni-di-bilancio/
2015. http://phastidio.net/2015/03/20/argentina-indicizzati-al-fallimento/
Tanto per peggiorare le cose, ecco la classica spirale prezzi-salari condita da batti e ribatti tra governo e sindacati per la restituzione del fiscal drag.
2015. http://phastidio.net/2015/06/12/argentina-deindustrializzati-colonizzati-e-felicemente-sovrani/
Argentina: deindustrializzati, colonizzati e felicemente sovrani
Conti pubblici argentini sempre più in rosso
“La spesa pubblica è aumentata in marzo del 44% annuale. Oltre a spesa in conto capitale per progetti infrastrutturali, anche la spesa sociale ha avuto un’espansione tendenziale del 40%, alimentata soprattutto dai sussidi per trasporti ed energia e dalla rivalutazione delle pensioni, con decorrenza 1 marzo, per “indennizzare” almeno parzialmente i pensionati della elevata inflazione. Nel frattempo la dinamica delle entrate sta rallentando a causa della crisi economica, ed è ora molto staccata da quella della spesa pubblica: a giugno, secondo l’istituto statistico nazionale argentino (quindi prendete i dati con enorme beneficio d’inventario) le entrate sono cresciute su base annua di solo il 30%.
Comunque, no problem: il paese si deindustrializza per mano di una politica di cambio demenzial-criminale, a sua volta frutto dell’esigenza di mantenere sempre elevati i consumi, (Cristina dixit)? In quel caso stampiamo e chiudiamo il deficit. Che problema c’è?”
2015. http://phastidio.net/2015/11/18/argentina-tra-urne-e-realta/
Con Macrì arriverà il trionfo della realtà?
2015. http://phastidio.net/2015/12/16/argentina-la-realta-ha-un-noto-bias-liberista/
La realtà! E’ arrivata!
L’obiettivo prioritario è recuperare valuta. Quindi Macrì ha lasciato che il cambio acquisisca una quotazione più realistica, ha tolto le imposte sull’export di grano e mais, rimuoverà i controlli sui capitali, ha chiesto la rinegoziazione dei contratti forward su dollaro firmati dalla banca centrale, aumenterà le tariffe dell’energia elettrica (che con la Banda Kirchner erano rubricate alla voce barzellette) sia pure cercando di proteggere le fasce di popolazione REALMENTE a disagio economico, dovrà rivedere i sistemi di sussidio e ridurre il deficit pubblico.
Il problema principale è che “quando il cambio verrà lasciato andare, per adeguarlo alla realtà, il già elevato tasso d’inflazione del paese schizzerà all’insù, e ci saranno proteste di piazza, alcune anche “orchestrate.” La colpa è di chi ha causato la febbre e non di chi cerca di curarla. Più tardi arriva la cura e più è dolorosa. Purtroppo le transizioni sono sempre dolorose. Per evitarle, basterebbe non adottare politiche economiche da paese dei balocchi, prima.