1 Non si era mai visto nella storia delle Ferrovie dello Stato eppure è successo davvero! Un Intercity arrivato puntuale alla stazione di partenza (Bologna) e arrivato puntuale a quella in cui dovevo scendere (Riccione). Il problema è che adesso che abbiamo già usufruito di un miracolo, tutto il resto non può che andare peggio.
2 La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. Per non dover avere a che fare col dolore e con lo spavento e soprattutto con troppa gente accanto o di fronte mi sono buttato in prima classe. Eravamo io, una signora e sei poltroncine in pelle umana e colorata di blu. La presenza di due sole prese per caricare gli aggeggi elettronici e di due sole specie di tavolini su cui appoggiarli ha reso inevitabile che occupassi lo spazio a disposizione nell’unico modo in cui avrei potuto dare noia alla signora bionda: sedendomi di fronte a lei. Lei che ha subito dovuto spostare le gambe indietro.
3 Dopo che ho posizionato il trolley nello spazio apposito, lo zaino in un sedile, il telefonino e l’ipad sul tavolino e me stesso dove ho detto sopra, la signora ha iniziato a parlarmi, con lo sguardo dritto in faccia e l’accento meridionale. Questa mossa improvvisa avrebbe potuto lasciarmi di stucco, ma non potevo permettermi di restare immobilizzato fino a Taranto e allora ecco che le ho rivolto perfino la parola in risposta alle sue elucubrazioni. Che sono state le seguenti:
“Mi dice quando siamo a Forlì?”
“Sì, certo”. Lo dice anche la signorina all’altoparlante, a dire il vero. Eppure ero così preoccupato di non farlo che ho guardato su “mobiletreno” quando saremmo dovuti arrivare a Forlì. La signora è poi stata sveglia tutto il viaggio, quindi non capisco perché avrebbe dovuto dirlo a me. Forse voleva solo fare una verifica su chi fossi e se sapessi parlare, tipo cane che scruta il territorio.
“Certo che i Frecciarossa sono veloci, ma scomodi. Non si possono accavallare le gambe oppure stenderle, perché magari passa uno dal corridoio e lo becchi. Invece questi Intercity sono comodi”.
“Eh, sì”. Questa risposta voleva dire diverse cose: “Intanto non ho la minima intenzione di parlare con lei, come avrà notato anche dal fatto che mi sia messo le cuffie, mica vorrà parlare con me tutto il viaggio vero? Poi gli Intercity sono sempre in ritardo. Poi è facile parlare dalla prima classe, con poca gente. Provi a fare il viaggio in seconda classe (a proposito: hai mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto Ancona?) con altre cinque persone, che occupano tutta la cabina, piene di zaini che tengono a terra, senza nessuna possibilità di muoversi senza dare fastidio, senza la possibilità di caricare gli aggeggi elettronici o usarli per scrivere perché ci sono solo due tavolini, con le gambe che schiacciate e immobilizzate da trolley e altri viaggiatori (altro che stese): rispetto alla seconda classe degli Intercity sono meglio molti regionali.
Comunque mi sono messo a scrivere e la signora ha desistito dal parlarmi. A Forlì è scesa salutandomi freddamente. Forse anche perché mi sono seduto impedendole di stendere le gambe e poi pure impedendole di conversare.
4 Proprietaria dell’albergo: “Ciao sono Carmen. Vuoi dell’acqua?”
Proprietario dell’albergo:“Ciao, sono Paolo. Vuoi un caffè?”
Cameriera e proprietario del Piadakino, piadineria accanto al Fotokino, negozio di apparecchi fotografici (eh, vedrai):“Guarda, ora che hai finito la piadina, ti offriamo un dolcino. Prima di abbiamo offerto un assaggio di piadina e salame ma non l’hai preso”.
Sì, va bene. Ora per riprendermi da tutta questa accoglienza cordiale dove devo andare? In Liguria, direbbero molti.
5 In albergo la prima cosa da fare è perlustrare il territorio. Ah, intanto una nota: in Romagna continuo a preferire gli alberghi (Booking rules, salvo eccezioni in favore di Agoda o altri) a airbnb, che per il resto trovo quasi sempre imbattibile. Comunque dicevo del territorio: fuori dall’albergo c’è un simpatico dondolo, su cui mi dovrò dondolare prima o poi. In ascensore ci sono due cartelli: uno che dice che sono in vendita i biglietti per Oltremare e uno con l’indicazione della password (HotelTosi2016.) e la spiegazione che le iniziali vanno scritte in maiuscolo e che il punto va scritto. In camera ho visto un condizionatore: quindi aveva da esserci un telecomando. Poi ho visto una tv: quindi aveva da esserci un altro telecomando. Infatti ci sono due telecomandi, sulla scrivania. La quale sembrava mancare di una poltrona per sedersi, ma in realtà questa era stata furbamente messa a tenere aperta la porta del bagno, forse per far vedere che il bagno c’è. La ricerca delle prese elettriche è stata fruttuosa: ce ne sono tre (sarebbe meglio fossero cinque) anche se nessuna in zona letto. A proposito di prese e simili: chissà che ha fatto la proprietaria della casa di Glasgow degli adattatori che ho lasciato nelle prese della camera presso cui sono stato per gli Europei. Per il resto, che dire? L’albergo è a due passi dal mare e a un quarto d’ora dalla piscina del nuoto. Molto bene, ma lo sapevo. Google Maps è sempre fondamentale nelle scelte.
6 Volevo fare un video di presentazione e pubblicare una storia su Instagram ma mi è venuta a noia l’idea appena l’ho avuta. Sono invece uscito e una delle tappe fisse della mia permanenza riccionese, la piadineria Tuttotondo, era chiusa. Solo oggi o per sempre? Lo scopriremo solo vivendo un altro giorno, cioè domani. Le altre tappe fisse per mangiare? Il kalimaro fritto, il ristorante Zi’Rosa, il ristorante Tanimodi, la pizzeria Un’altra pizza, la gelateria bioecc, il macedonia-aggiungici-gelato-o- panna, non ancora il caffè Pascucci.
7 Cosa mi ha colpito sul lungomare? Il silenzio. Me l’aveva chiesto qualcuno? No. Però ho voluto dirlo. Anche il mare era calmo e quindi non si sentiva neppure il rumore delle onde. In camera si sente un po’ di quell’aria marina. Per il resto nessun rumore. È bellissimo questo mondo fatto di silenzio. Adesso per esempio sento solo il ticchettare della tastiera. Ecco. È appena passata un’auto, ma è l’unica che ho sentito nell’ultima ora. Nel tempo in cui sono stato seduto in una panchina a guardare il mare ho notato un pastore tedesco sdraiato sulla sabbia insieme alla coppia che lo custodiva e che ha drizzato le orecchie quando mi ha visto, una ragazza che passeggiava sulla sabbia verso sud, un tipo sulla trentina che è infilato dentro il mare fino a bagnarsi le mutande, due uomini seduti sulla panchina accanto alla mia che si tenevano per mano in silenzio e infine e soprattutto proprio il mare separato da me da tante dune di sabbia che verranno presto spianate per trasformare il paesaggio in distese di ombrelloni e attrazioni.
8 Arianna Barbieri torna a nuotare. Sarà qui, dopo avere sconfitto il Linfoma di Hodgkin. Direi che questo potrebbe bastare, come introduzione a questi Assoluti.
9 Chissà se dopo questa settimana deciderò di andare a vedere i mondiali di nuoto, pallanuoto e tuffi in Corea. Per ora l’alloggio l’ho prenotato e i biglietti sono a portata di clic. Il prezzo del volo è ciò che mi trattiene.
10 Foto di copertina: si torna sempre dove siamo stati bene. Sperando che anche questa settimana sia un (piccolo) Carnevale di Rio.