there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Appunti da Cracovia

Galeotto fu il gruppo Facebook “Viaggiare in solitaria”. Sono stati i membri di quel gruppo a consigliare a tutti di andare a Cracovia e di parlarne come una città meravigliosa. Quindi sono andato a vedere di persona, come se fossi una specie di San Tommaso del gruppo, e devo confermare che la città è molto bella.

La piazza principale si chiama Rynek Glowny (ed è separata in due piazze enormi dall’edificio del mercato dei tessuti) e ci si arriva da delle belle strade che portano alla circonvallazione oppure al castello o ancora alla stazione o agli altri quartieri. Le piazze presentano la bellissima basilica di Santa Maria, altri monumenti, un mercatino ambulante, un’atmosfera vibrante tra artisti di strada, suonatori ambulanti, carrozze di cavalli su cui siedono persone addobbate come ai tempi dell’impero austro ungarico. Dico questo perché ho avuto l’impressione a volte di essere a Vienna, con la musica, i tavolini dei locali all’aperto, le piazze grandi. In compenso a Danzica mi sembrava a volte di essere in Scandinavia.

A parte questo, nelle piazze si trovano dei pub dagli interni molto caratteristici. La Lonely Planet ha un’itinerario apposito. Nel Vis a Vis, mi sono gustato una birra polacca, che ho trovato leggerissima, e soprattutto l’animazione della piazza. La birra e la musica rendono il mondo un posto migliore. Nelle vicinanze si trovano anche i ristorantini economici polacchi consigliati dalla stessa guida. Ebbene: sono stato in una delle famose latterie che una volta rifornivano a prezzi modici gli operai: la Milkbar tomasza. Mi sono preso i pierogi cavoli e funghi, una zuppa caldissima di carote quando la temperatura esterna era trenta gradi, una birra. Mentre aspettavo che la zuppa si raffreddasse, e mentre stavo spippolando nel cellulare, la cameriera mi ha brontolato. “Mangia quella zuppa!” mi ha detto in polacco e una ragazza presumibilmente americana seduta con delle sue amiche accanto al mio tavolino, si è messa a ridere. Un’altra sera invece sono andato al ristorantino u babci maliny e non ho avuto particolari interferenze mentre gustavo buonissimi pierogi e una birra fredda.

La città, comunque, a parte la musica nelle piazze, non è tanto viennese, bensì medievale, con le stradine strette, i vicoli. Molto vivace è il quartiere ebraico, che si trova accanto a un quartiere con le chiese cattoliche. Il quartiere ebraico è un po’ labirintico. Nei pressi si trova anche la fabbrica di Schindler. Una delle cose più belle di Cracovia, comunque, sono i parchi, che sono verdissimi e pieni di panchine: adatti al riposo delle membra e della vista. Succede anche che nei parchi si vedano residui di povertà, come una persona a culo nudo su una panchina o dei senzatetto sdraiati o scacciati dalla polizia.

 

Uno dei parchi corrisponde alla passeggiata dalla piazza al castello nella collina di wavel e alla grotta del drago, il simbolo di Cracovia. Dal castello si godono dei bei panorami. Nella zona si trova la cattedrale di Wavel e altre attrazioni a pagamento (come la grotta del drago) o meno (come i parchi o i cortili). Sotto il Castello c’era una sagra, quando ci sono andato. Sempre, invece, scorre il fiume e nei giorni di festa primaverili come il tre maggio o estivi molta gente si butta sui prati del lungofiume e sta a baco.

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