there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Appunti da New York (1)

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Appunti da New York City. Lunedì tre novembre. (Le foto e ulteriori descrizioni arriveranno in seguito.)
Il giorno dopo la maratona sono in grado di muovere il corpo, camminare, scendere e salire le scale senza problemi. Non era stato così le altre volte. Era uno degli obiettivi degli allenamenti: poter girare per NYC a buon ritmo nei giorni successivi alla gara.
2. Prendo uno dei caffè lunghissimi e bollenti in un bar dove il tipo dietro il banco si congratula per la maratona.
3. Attraverso la strada e rischio di investire un ciclista.
4. In un giro veloce al mattino vedo: Waldorf Astoria hotel (hall da 8,), il rockfeller center (7,) la pista di pattinaggio del Rockefeller center con diversa gente che pattina e mi sembra di essere in un film (8), le mille luci di Broadway (7,), le chiese di St.Patrick e St.Bartholomew (6,5), Madison ave, Park ave, pezzi di Fifth e Sixth ave, l’nba store (7,), la libreria Barnes and Nobley (8,) il Paley center for media che era chiuso, buildings vari, la St.Thomas Church (6,5.)
Però a NYC non ho visto niente.
5. Il Moma(9,5.). Gli impiegati e i poliziotti ti spiegano le cose prima ancora che tu gliele chieda. Sono tutti gentili e accoglienti. Stanno facendo un servizio a te e per te, nel rispetto di determinate regole e sono contenti che tu visiti quella che in quel momento è anche un po’ casa loro.”Enjoy!” Dicono sorridendo. Non sembra che si faccia loro un dispetto a entrare e non sembra che pensino che tu sia lì per fare danni o furti: impressioni diverse si hanno in qualche museo o biblioteca o altro luogo pubblico o privato italiani.
6. Il Moma, deposito bagagli. “Hai roba di valore nello zaino?” “No. Cioè sì. L’ipad, ma tanto non funziona.” Risata. “Ah, allora non ha valore.”
7.Il Moma. Gli sguardi di alcune persone davanti a certi quadri sono paradigmatici. Qualcuno si gratta il capo di fronte a un quadro formato da pallini rossi su un telo bianco. Altri restano qualche minuto a fissare un quadro bianco. Il museo è spazioso, aperto, invita a visitarlo. Inoltre vanta una collezione stupenda, ma questo lo sanno tutti.
8. I quadri al Moma.”Ma io questo l’ho già visto chissà quante volte!”.
9.Bambini delle scuole al Moma. Disegnano oppure fanno commenti scritti sui quadri e ne parlano tra sé e con le maestre. A proposito di metodi di studio e di sistemi scolastici.
10.Il vero padrone di New York è Starbucks.
11. Bella mostra con i videogiochi storici, giocabili, al Moma.
12. Il pomeriggio faccio un giro verso Lincoln Center (7,), Apple store (9,5,) che è pieno di gente, Columbus circle (o quante città hanno statue di Cristoforo Colombo?) Fao schwartz (super negozio di giocattoli ma non molto originali,) la parte lussuosa della Fifth ave, Tiffany dove ricevo congratulazioni per la maratona da un portiere, Carnegie hall (6,5.)
Però a NYC non ho visto niente.
13. Andiamo a vedere un musical, cioè Mamma Mia. Finisce con buona parte del teatro che balla. Lo spettacolo è divertente e carino, anche se l’inizio del secondo tempo è un po’ soporifero. Usciti da lì un poliziotto a cavallo ci ordina di sgombrare la strada e non stare fermi. Qualcuno si fa fare gli autografi dagli attori che escono. Scopriamo che una persona tra gli spettatori è di Castiglione Garfagnana: toscani alla conquista del mondo.
Però a NYC non ho visto niente.
14. Finiamo la serata da Shake Shack in Times Square: locale sempre pieno, hamburgher saporitissimo, ben cotto, definito da qualche parte il più buono del mondo, probabilmente a ragione.

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