there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Bilbao 2018 (2)

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1. Una sera, prima delle 22,30 (1). Io sono seduto su uno scalino di Calle de la Torre. Di fronte a me un ragazzo capelli lunghi giubbotto di jeans maglietta e pantaloni strappati suona i Pink Floyd alla chitarra. Ho ascoltato esibizioni migliori, ma mi ha trascinato in un mondo di riflessioni e mi ha fatto restare a lungo su quello scalino mentre la gente passeggiava o si fermava alle taverne e beveva, ascoltava, ballava.

2. Una sera, prima delle 22,30 (2). La strada in cui mi muovo, Calle del Perro, dove ci sono le famose tre fontane dei cani, è ostruita da gente che balla e canta. Non che sia una novità. I musicisti sono lì piazzati in mezzo alla strada o davanti alle taverne apposta. Questi cantano canzoni tipiche basche. Sono bellissime e trascinanti. La gente balla. Io riprendo la gente che balla. Tra gli obiettivi della settimana metto che devo approfondire Bilbo Kantari. A un certo punto il gruppo si sposta, sempre suonando. La folla lo segue. Il gruppo si ferma da un’altra parte. Un po’ di folla devia, un altro po’ sta col gruppo, altra folla si aggiunge. Chi vorrebbe solo camminare da un punto a a un punto b e trova l’ostruzione del gruppo, che fa? Si arrangia, ovviamente.

3. Una sera, prima delle 22,30 (3). Avanti popolo bandiera rossa bella ciao. Un gruppo chiamato Altzaporrue qualcosa, di cui voglio approfondire la conoscenza, si ferma allo stesso modo e nello stesso punto di quelli di cui al punto 3. Sono un po’ più scatenati, questi, e anche un po’ più indipendentisti e pure un po’ comunisti. Li seguono più giovani e meno adulti, a occhio. Chitarre a palla, voce roca, componenti della band abbastanza fichi (credo), canti e balli (e bicchieri in mano) come se non ci fosse un domani. Inizia a piovere. Il gruppo si piazza davanti a un altro locale. Smette di piovere. Mi piazzo vicino a un tavolino pieno di bicchieri e bottiglie vuoti. Una cameriera del locale mi chiede il permesso di liberare il tavolino e portarlo dentro. *
Il gruppo continua a suonare e a cantare. Ricomincia a piovere. La gente continua a ballare, a saltare, a bere, ad alzare le mani, a cantare in coro insieme alla band. La cameriera si fa aiutare a portare dentro il tavolino. Dalle taverne lì intorno esce altra gente e si unisce al gruppo. Un poeta saprebbe descrivere con poche parole la bellezza di questa scena piena di romanticismo, passione, divertimento, unità, utopia, coinvolgimento, entusiasmo, sale e pepe (questo è per dire sì abbiamo capito falla finita). Have you ever seen the rain?

4. * L’asterisco al punto 3 non era messo a caso. Mi immagino la stessa scena in Italia. Mi immagino la cameriera che viene lì e dice a cattivo muso di spostarsi perché lei ha da lavorare. Contemporaneamente dalle finestre qualcuno tira l’acqua addosso alla folla perché deve dormire. Forse sbaglio, ma laddove io ho visto bellezza, in molti in Italia vedono degrado. Forse perché il degrado ce l’hanno in testa. Ho pensato che in Italia molta gente si è incarognita forse perché manca la musica nelle vie oppure è irregimentata. La musica può anche darvi la forza di risolvere i problemi perché ciò la musica trasmette è una magia positiva (sì, ric, ora calmati che sembra il discorso di uno che si è appena fatto una canna). Scendete nelle strade e nelle piazze per ballare, cantare, suonare. Anche per protestare e lottare, ma è un altro discorso. Se vi isolate, vi incarognite. Volevo dirvi che associo molti posti in cui sono stato alla musica che riempiva le serate: le piazze centrali di Vienna, il porto di Bergen, i locali di Berlino, le strade di Parigi, le piazze di Siviglia, le strade di Glasgow, tutta l’Irlanda.

5. Una sera prima delle 22,30 (4). Cerco di camminare lungo una strada. C’è un problema. Coppie di persone stanno ballando al ritmo di una musica che non capisco. Per schivarli senza dare loro noia anche io devo danzare lungo la strada.

6. Sempre di sera prima delle 22,30: tra color che si mettono a suonare o cantare agliangoli della strada ricordo una ragazzina chitarrista che avrà non più di diciott’anni ascoltata da tanti e un uomo di colore che eravamo ad ascoltare in due (io e una tipa di Madrid che si chiama Sofia) e che si è meritato un euro perché mi ha fatto commuovere con la sua canzone strappalacrime.

7. Ancora di sera prima delle 22,30. In Piazza Nuova c’è il tradizionale palco con bande e gruppi che suonano e la tradizionale piazza piena di gente che o balla o osserva o sta seduta. Sotto i portici della piazza ci sono enne locali segnalati da enne guide, come il cafè bar o il bar charly. Agli ingressi della piazza ci sono gli orinatoi.

8. Che succede alle 22,30? Inizia lo spettacolo dei fuochi d’artificio. Finito quello, inizia quello che succede dopo le 23. Eh, vedrai…

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