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Lo stupore delle prese elettriche

California ed energia solare: attenti alla tracotanza del regolatore

In California diventerà obbligatorio installare pannelli solari sui tetti delle case costruite a partire dal 2020.

Pensate che sia una buona cosa? Forse non lo è.

Ci sono diverse argomentazioni contrarie. Poi vi lascio i link, così potete leggerveli da soli e approfondire, visto che siete bravi (almeno molti di voi).

Questa politica rappresenta la definizione da libro di testo di una politica ambientale “ordina e controlla”, una politica solitamente meno efficace di una basata su incentivi come una tassa sull’inquinamento o un mercato cap and trade (che la California ha già).

Questa politica, secondo i contrari:

esacerberà il problema della crisi di disponibilità di case,
aggiunge circa diecimila dollari al costo di costruzione delle case,
mina la possibilità di scelta del consumatore,
trascura il fatto che è meno costoso installare i pannelli in luoghi desertici, sui tetti di edifici commerciali e industriali e in grandi fattorie solari,
ipotizza risparmi nelle bollette delle “famiglie solari” ma trascura l’incidenza dei costi fissi, il cui peso viene sostanzialmente trasferito a chi non installa pannelli solari,
genera eccesso di offerta in certe ore della giornata, facendo sì che le aziende paghino sostanzialmente le famiglie per consumare elettricità,
presenta i sintomi che fanno parlare di tracotanza del regolatore: se una tecnologia ci piace rendiamola obbligatoria e se non ci piace eliminiamola, non teniamo conto dei costi delle politiche attuate, chiamiamo risparmi i trasferimenti dei costi.

Le argomentazioni a favore sono due:
meglio questo di niente. Se una politica più efficace, basata sugli incentivi, non è fattibile, teniamoci questa.
Innovazione indotta. Questa politica ridurrà i costi di installazione dei pannelli solari, così sussidiando l’esternalità positiva derivante dalla diffusione della conoscenza. I compratori vedranno abbassarsi i prezzi unitari dei pannelli e quelli dell’energia. In merito a questo punto alcune ricerche precedenti hanno esaminato gli effetti di obblighi analoghi sull’innovazione tecnologica, ma l’effetto totale non sembra così grande come i proponenti argomentano.

Scendiamo nel dettaglio delle argomentazioni contrarie.

Questa politica esacerberà il problema della crisi di disponibilità delle case. Aggiunge circa 9500 dollari al costo di costruzione delle case, i cui prezzi sono già cresciuti. Già oggi lo stock di case disponibili è superiore alla domanda.

Raggiungere gli obiettivi climatici per la California sarà più difficile e più costoso.
La Commissione Energia sta minando la scelta del consumatore, allo stesso modo del segretario federale per l’energia Rick Perry che sostanzialmente impone ad alcuni clienti di comprare elettricità da impianti nucleari o a carbone. Ambedue gli sforzi rappresentano un mindset dogmatico e probabilmente fanno più male che bene.

Questi obblighi partono dall’ipotesi che i pannelli fotovoltaici siano la soluzione migliore per tutte le case ovunque, con eccezioni limitate.

In realtà installare pannelli solari nelle case non è l’opzione migliore per l’elettricità verde, ma è anche tra le più costose.
Il costo netto dell’energia solare installata sui tetti delle case è due volte quello dei pannelli installati sui tetti di edifici commerciali e industriali e almeno dieci volte superiore a quello di grandi fattorie solari.

Quindi, perché non pannellizzare i deserti e i grandi edifici commerciali e industriali o creare grandi solar farm e poi trasportare l’energia prodotta fino alle case? John Cochrane dice: “i tetti delle case sono solo uno dei posti in cui mettere i pannelli dell’elettricità. Dove sarà meglio mettere dei pannelli solari che alimentino la rete? In un mega deserto o in una casa in mezzo agli alberi? In mezzo al deserto non si deve obbligare la gente a comprare i pannelli, peraltro e l’orientamento delle case in California non è necessariamente ottimale per ricevere il sole e caricare energia.

Una casa è una struttura costosa e infiammabile per un pannello solare. In California, in particolare, ogni installazione richiede un design specifico, revisioni, permessi, licenze. Questi requisiti sono stringenti. Ogni installazione richiede grandi switch, in modo che i vigili del fuoco possano raggiungerli facilmente in caso di necessità. Anche la batteria richiede un proprio switch. Ogni casa necessita di un set separato di switch per connettersi alla rete. Questi sono tutti costi costi fissi, che in una grande fattoria solare sarebbero diffusi con conseguenti economie di scala e riduzioni dei costi unitari. Per la stessa ragione non mettiamo piccoli generatori di elettricità da carbone in ogni casa.

Bisogna fare attenzione ai quattro sintomi di tracotanza del regolatore.

Se ci piace una tecnologia, rendiamola obbligatoria. Se non ci piace, eliminiamola.
Ci sono varie possibilità per promuovere l’energia non fossile e non necessariamente dobbiamo attuarle tutte. Si può arrivare alla decarbonizzazione dell’energia elettrica anche senza installare pannelli fotovoltaici su tutte le case. Fissare uno standard elimina la scelta e può essere una strategia da usare in ultima istanza. Una regola del pollice dovrebbe essere: se tutti fossero pienamente informati e avessero i giusti incentivi (compreso il costo del loro inquinamento) sceglierebbero questa opzione. L’ìnsulation delle nuove case rispetta questa descrizione.
L’obbligo va bene se è l’opzione migliore, ma nel caso dei tetti solari non lo è e non lo sarà a lungo. Le case dovrebbero usare oggi una tecnologia che rischia di invecchiare (o di diminuire di prezzo) in pochi anni.
Mettere i tetti sui pannelli delle case è in media più costoso che farlo in magazzini o fattorie solari.
Per questi grandi impianti, viene detto che i costi delle trasmissioni ad alto voltaggio o le grandi installazioni in ecosistemi desertici sensibili dovrebbero altresì essere presi in considerazione. Tali fattori potrebbero restringere il gap tra il solare residenziale e altre opzioni, ma molti credono che non superino i vantaggi di costo derivanti dalle installazioni su grande scala.
Altro punto. Sta ai regolatori dimostrare che la loro scelta è la migliore possibile oggi e nel tempo a venire.

Le valutazioni di policy devono tenere conto del costo sociale totale delle politiche. I trasferimenti di costi non sono denaro gratis.

Una delle ragioni per cui il solare residenziale in California sembra una buona idea dalla prospettiva delle famiglie è perché i suoi costi sono paragonati ai prezzi totali al dettaglio. I prezzi al dettaglio però comprendono un ammontare rilevante di costi di infrastruttura. Questi costi non spariscono quando una casa genera energia solare. Le case solari trasferiscono questi costi alle case non solari.

Attenti all’autosufficienza energetica.

L’autosufficienza energetica potrebbe essere un modo per raggiungere gli obiettivi climatici ma non è il modo migliore. Richiedere a ogni californiano di vendere abbastanza beni e servizi alla Cina per compensare le importazioni dei beni che consuma potrebbe essere una via per pareggiare il deficit commerciale ma non è il modo giusto.
Sempre per capire facciamoci alcune domande. Perché non avere autosufficienza energetica per ogni stanza? Cosa succede se il tetto su una stanza è rivolto a sud e uno a nord? Oppure se un tetto riceve molto sole e uno si trova in un luogo coperto dagli alberi?
Forse gli obiettivi di autosufficienza totale servono per esporre le idee in in una dimostrazione, ma applicarli troppo letteralmente significa portarsi troppo avanti e generare dei costi superiori ai benefici

Non tutti i kwh sono uguali.

La California ha spostato la produzione di energia alle tecnologie rinnovabili. La generazione di energia rinnovabile distribuita ha beneficiato di sussidi impliciti ed espliciti che oggi rende il tetto solare un’opzione attraente per molte famiglie.

Tutte queste politiche dividono un’indifferenza completa al dove e al come l’energia è prodotta. Le persone hanno avuto un incentivo a installare la tecnologia che produce il kwh più rinnovabile, senza riguardo a dove è prodotto, e in California è risultato il solare.

Il valore di tutta l’energia solare già installata ha abbassato il valore dell’energia di mezzogiorno. Il kw successivo di capacità solare che installiamo sarà molto meno valevole del primo. Il decimillesimo mw di capacità solare che installiamo genererà solo circa metà del valore che il duemillesimo mw avrà generato.

Il massiccio impegno a favore dell’energia solare in California sta creando un eccesso di elettricità prodotta a metà giornata tale che i prezzi crollano durante il giorno, anche sotto lo zero. In pratica stiamo pagando le persone per consumare elettricità durante alcune ore del giorno.

Gli operatori elettrici dicono che devono limitare questi produttori di energia solare poiché abbiamo troppa energia a metà giornata. L’obbligo spingerà energia costosa (per l’utility) ad aumentare questo eccesso. Il costo per la società crescerà e il valore ricevuto si abbasserà.

La Commissione per l’Energia si giustifica dicendo che i risparmi nella bolletta elettrica supereranno i costi incrementali. Il problema è che i prezzi dell’elettricità sono ingarbugliati. I prezzi al dettaglio non variano abbastanza nel corso del giorno, mentre i costi lo fanno. Questi costi non scendono quando una casa installa pannelli solari. Invece trasferisce il peso alle case non solari.
Pertanto molto di quel risparmio è preso dai consumatori che non installano pannelli solari per pagare quelli che lo fanno. Soprattutto i risparmi ai consumatori non esistono. I tetti solari possono avere un ruolo nella trasmissione dell’energia nel futuro, ma non è per niente chiaro che sia la migliore opzione per le nuove case da costruire.

Dobbiamo anche tener conto che ci saranno evoluzioni tecnologiche. Non dovremmo richiedere a tutti di installare una tecnologia giustificata da ipotesi ancora oggetto di dibattito. Più gli obiettivi di decarbonizzazione si fanno aggressivi e difficili, più sembra che ci sia un’inclinazione ad accettare qualsiasi politica sia possibile pensare. È un approccio “spaghetti on the wall”.

Tuttavia, è più importante che mai focalizzarsi su strumenti e politiche efficienti che possano ridurre l’utilizzo di fonti fossili in modi efficaci. Potevamo lasciar perdere politiche inefficienti come il net energy metering e le scuole zero carbon quando erano politiche marginali. Da ora in avanti i costi delle politiche implementate sono importanti e vanno considerati.

Le argomentazioni a favore sono due, come detto:

Meglio questo di niente. Una politica più efficace basata sugli incentivi sarebbe migliore ma non è fattibile. Quindi teniamoci questa politica imperfetta. Le politiche di decarbonizzazione vanno fatte in coalizione e le migliori opzioni disponibili non sono quelle ottime.
Innovazione indotta. Questa politica ridurrà i costi di installazione dei pannelli solari, così sussidiando l’esternalità positiva derivante dalla diffusione della conoscenza. I compratori vedranno abbassarsi i prezzi unitari dei pannelli e quelli dell’energia

I link:

Un’opinione contraria. http://www.sacbee.com/opinion/op-ed/soapbox/article210886434.html

La tracotanza del regolatore. https://energyathaas.wordpress.com/2018/05/14/lessons-in-regulatory-hubris/

La ricerca sull’innovazione indotta. https://scholar.harvard.edu/files/gerarden/files/gerarden_jmp.pdf

L’opinione di John Cochrane. https://johnhcochrane.blogspot.it/2018/05/alexander-hamiltons-solar-panels.html

Quelli a favore. https://pv-magazine-usa.com/2018/05/14/california-residential-solar-power-headed-to-1-12-w-2-5¢-kwh/

Il post da cui è partito tutto.
http://www.env-econ.net/2018/05/california-mandates-solar-panels-on-all-new-homes.html

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