Per ogni progetto dobbiamo considerare più opzioni e più scelte che abbiamo o dovremmo avere per il progetto. Perciò dobbiamo costruire un set di opzioni per gestire anche cambiamenti inattesi.
Supponiamo, per esempio, di dover comprare una caldaia. Supponiamo di dover scegliere tra due alternative: la caldaia A viene alimentata da carburanti derivati dal petrolio, mentre la caldaia B ha due serbatoi e può essere alimentata da petrolio o da gas naturale. Una scelta potrebbe essere basata dal costo e se A costa meno viene scelta quella. Il fatto è che questa scelta non tiene conto, per esempio, del fatto che il prezzo del carburante varierà e quindi i costi operativi futuri saranno diversi. Il vantaggio della caldaia B consiste nella sua flessibilità: anche se oggi costa di più e non sappiamo i prezzi dei carburanti futuri, siamo comunque sicuri che potremo scegliere il carburante più conveniente.
Le opzioni possono riguardare la capacità di ritardare, deferire, posporre, alterare, cambiare ecc. Queste opzioni ci danno più opportunità di creare valore nei progetti di capitale. Dobbiamo pensare ai progetti come a un mazzo di opzioni.Tre fonti comuni di opzioni sono:
1. Opzioni legate al tempo: la capacità di ritardare l’investimento nel progetto.
2. Opzioni di abbandono: l’abilità di abbandonare un progetto andato male.
3. Opzioni di crescita: la capacità di un progetto di dare ritorni crescenti in futuro anche se attualmente il suo valore è negativo. Un progetto di ricerca, per esempio, può sembrare inutile o troppo costoso o comunque negativo oggi, ma potrebbe condurre a innovazioni di prodotto e maggiori quote di mercato future. Dobbiamo, quindi, consideare le opzioni di crescita del progetto.
L’Option pricing è il valore addizionale che riconosciamo a un progetto per la sua maggiore flessibilità rispetto ad altri. Questa flessibilità è di aiuto nella gestione dei progetti e quindi non riconoscerla nella valutazione risulterebbe in una sottovalutazione del progetto.