there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Comportamenti tipici di fronte alle strisce pedonali

 

RAMBO

A piedi Vede le strisce e si eccita. “Ora tocca a me!”, pensa. Attraversa deciso, sempre e comunque. Testa alta, fronte dritta, petto in fuori, camminata veloce. A volte ripercorre avanti e indietro le strisce solo per essere dalla parte della legge. “Se mi beccate sono io nel diritto e mi ripagherete”, pensa, fregandosene delle conseguenze fisiche dovute ad un eventuale scontro.

In auto Le strisce non le vede o le considera delle decorazioni stradali. Passa comunque e non considera chiunque sia in attesa di attraversare. Sostiene la teoria che più veloce va, meno probabilmente incoccerà in un pedone, per cui è probabile che acceleri in prossimità delle strisce. Se, per caso, si accorge di qualcuno a piedi che sta attraversando, dà un vigoroso colpo di clacson ed alza il dito medio. “Non ho tempo da perdere. Ho da fare”, pensa.

BAKUNIN

A piedi. Attraversa solo fuori dalle strisce. A volte di corsa, poiché ritiene che più veloce va e meno probabile è che lo becchino, a volte zigzagando tra le macchine ferme in coda. E’ capace di attraversare anche solo due passi fuori dalle strisce, perché o ha paura di sporcarsi le scarpe o è convinto che tutte queste regole siano un ostacolo al pieno sviluppo della libertà personale. Esiste il tipo che comunque passa e fa cenno alle auto di fermarsi, ma si scusa e quello che invece è convinto che tutto gli sia dovuto ed a fermarsi debbano essere gli altri.

In auto. Fa passare solo quelli fuori dalle strisce, rischiando un tamponamento oppure di fare in modo di rallentare la circolazione (lui vuol far passare chi è in attesa di attraversare, questi aspetta che si liberi la strada col risultato che nessuno dei due passa). E’ convinto che si debba andare contro l’autorità, rovesciando le regole.

GANDHI

A piedi. Prima di attraversare controlla, verifica che non ci sia nessuno, spesso aspetta che arrivi un’auto per poter aspettare ulteriormente ad attraversare e lancia segnali di aiuto con gli occhi o con le mani. In ogni caso le auto hanno sempre ragione, per cui vorrebbe farle passare anche sulle strisce. Se queste si fermano, accetta di passare, ma non in modo deciso, bensì sempre ringraziando, facendo movimenti continui con la testa e con le mani, quasi scusandosi di aver dovuto cambiare lato della strada. Il risultato è che in ogni caso rallenta la circolazione.

In auto Si ferma prima delle strisce anche se non c’è nessuno. Va comunque molto piano perché, non si sa mai, casomai passasse un opossum rischierebbe di prenderlo in pieno. A volte viene costretto ad avanzare dai colpi di clacson che gli arrivano da dietro. Essendo insicuro e non volendo far torto a nessuno, allora passa, anche se sulle strisce ci sono delle persone che attraversano, ma fa cenno di scusarsi per poi fermarsi cento metri dopo e far ricominciare tutta la trafila

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