Sbobinatura
There is no free lunch
Tutto ha un costo
Le risorse sono scarse.
Il tempo è la risorsa più scarsa.
Tutto potrebbe essere usato in modo diverso da come viene usato e quello è il suo costo.
Uso il pane per farmi il panino o per fare una zuppa?
Uso il mio tempo per youtube o per chiacchierare?
In economia usiamo il concetto di costo opportunità per capire se un’allocazione delle risorse, un mercato, un’industria ecc sia efficiente o no.
Idea: qualsiasi risorsa sarà utilizzata in un sistema efficiente per l’uso che ha maggior valore. Valore per chi? Fidiamoci di un assunto: la misura di ciò che la risorsa vale è ciò per cui la usa il proprietario. Il proprietario la usa in quel modo perché per lui ha il maggior valore usarla così e questo sarà riflesso nel prezzo (i beni) o in utilità personale (il tempo).
Quindi allocazione efficiente = utilizzo della risorsa che assicura il guadagno del proprietario (in moneta o soddisfazione personale).
Perché lo usiamo per vedere se il sistema è efficiente? Ogni volta che una risorsa è allocata per l’utilizzo per il quale guadagno una quantità x dobbiamo chiederci qual è l’alternativa. Può essere usata per y. La distanza tra x e y ci misura in un certo senso l’efficienza del sistema. Perché? Se la distanza tra quello che guadagno per a e b è grande o sono davvero una risorsa scarsissima (l’unica attività dove guadagno x) o c’è un meccanismo che mi permette in quell’attività di escludere altri e guadagnare un extra, una rendita.
Se c’è efficienza e concorrenza le risorse che non sono rarissime ma riproducibili dovrebbero essere allocate in attività dove sono più produttive e dovrebbe essere possibile guadagnare in quell’attività leggermente di più del costo opportunità ( cioè di quanto guadagnerebbero nella seconda alternativa).
Se vediamo un input che guadagna una quantità molto superiore al suo costo opportunità quella risorsa è davvero unica o esiste una posizione di monopolio che permette di avere rendite? Chi realizza tale guadagno ha costruito o ottenuto per caso dei privilegi in modo da escludere gli altri? La distanza tra quel che fa e quanto guadagna rispetto alle alternative è un’ottima misura di presenza o assenza di concorrenza.
Nelle società avanzate vengono pagati relativamente molto dei lavori anche relativamente semplici che in altri posti vengono pagati poco. Questo è bene. È un effetto del fatto che il progresso tecn rende tutti più produttivi.
Baumol spiegò ne il costo dell’opera che vi sono attività umane nelle quali il progresso tecnologico fa sì che le risorse diventino sempre più produttive: producono più output per unità di input. Più cose e servizi a parità di tempo e risorse consumate.
Questo è l’effetto migliore del progresso tecnologico.
Vi sono attività dove questo non avviene. Forse perché è impossibile. Per fare una macchina ci sono modi sempre più efficienti. Per cantare Rigoletto usiamo la stessa tecnologia dei tempi di Verdi. In quella attività il progresso non è riuscito a creare efficienza. Allora il costo di un’opera (il costo di quell’attività) è sempre più costoso rispetto alle altre.
Il costo di un’opera è oggi maggiore di quello di cento anni fa, relativamente rispetto agli altri.
Non è che l’opera sia diventata più inefficiente, anzi. Ci sono nuovi metodi, nuove macchine ma ci vogliono le stesse quantità di persone, lo stesso tempo ecc per recitare l’opera. Quelle persone grazie ai cambiamenti tecnologici in altre aree potrebbero fare altre attività più produttive. Quindi il loro costo opportunità è salito. Perciò il costo opportunità di fare altre cose è più alto. Allora quelle cose, come l’opera, costano relativamente di più.
Questo non vale sempre. A volte la differenza è un indice di mancanza di concorrenza. Ci sono attività in cui il progresso tecnologico non c’è.
Questo spiega perché di certi beni e servizi il prezzo sia cambiato drasticamente in qualche decennio. Fare una cosa al pc 40 anni fa era o impossibile o costosissimo. Oggi facciamo via youtube cose a bassissimo costo. È aumentata l’efficienza.