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Lo stupore delle prese elettriche

Debellare lo Stato per debellare la corruzione

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Da Carlo Cottarelli: “Sette peccati capitali dell’economia italiana”

Esiste la potenzialità di corruzione ogni volta che qualcuno nel settore pubblico (un politico o un funzionario) deve prendere decisioni che, per definizione, influiscono sulla cosa pubblica, ma soprattutto su interessi privati. Possono essere decisioni che riguardano gli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione (la fornitura di servizi di pulizia o apparecchi sanitari), la costruzione di opere pubbliche, o decisioni di altro genere (una sentenza resa da un giudice, la scelta di un membro del consiglio di amministrazione di una società partecipata, un’autorizzazione, il rilascio di un qualsiasi documento). Si può parlare di corruzione accentrata (le grandi decisioni prese spesso a Roma) o decentrata (la grande o piccola corruzione sparsa in tutt’Italia). Ci può essere corruzione di funzionari o di politici.

I numeri sono complicati, incerti.

Le condanne sono più alte in Italia che negli altri paesi. Il numero di condanne rispetto agli inquisiti è modesto. Si denuncia più che prima di Tangentopoli. La spesa per invvestimenti pubblici è più alta in Italia che in Germania e non sembra che le cose funzionino meglio. Ci sono spese più alte per lo stesso servizio al sud.

La percezione della corruzione è alta, più che in altri paesi, ma quando ti chiedi se ti è toccata personalmente rispondi più spesso di no. Le indicazioni dei sondaggi non sono pienamente attendibili e su quelle si basano transparency international e simili.

Comunque rispetto agli altri paesi siamo messi peggio, non è chiaro se la corruzione sia aumentata o meno rispetto al passato, la corruzione è più alta al sud.

Effetti economici: maggiori oneri per lo stato, costi che lievitano, ostacoli alla concorrenza, un’economia corrotta funziona male, produce meno e cresce meno.

I paesi più poveri hanno istituzioni deboli, spendono meno per la pubblica istruzione, hanno un capitale sociale piuttosto basso. La corruzione è considerata un tratto antropologico. C’è un’alternanza di sentimenti di indignazione e indulgenza a seconda della prossimità o della distanza rispetto alla propria situazione personale. La piccola impresa o il commerciante sono giudicati con benevolenza.

La mancanza di capitale sociale spiega il basso rispetto delle regole.

Reprimere o prevenire? Mancava la costruzione di anticorpi, non c’era trasparenza nei dati, mancava la tutela dei whistleblowers.

Cassese, garofoli, cantone commissioni sulla corruzione.

Per altri non c’è abbastanza repressione per colpa delle norme. Davigo.

Strategia

Maggiore trasparenza in termini di pubblicazione dei conti delle pa dei redditi e dei patrimoni di politici e amministratori dei prezzi a cui la pa compra beni e servizi.

Potenzialmetne delle strutture volte a combattere la corruzione.

Definizione di un piano anticorruzione.

I risultati sono incerti. Le norme sono di tipo standard, ma i comportamenti sono diversi.

Occorre semplificare la legislazione e ridurre la burocrazia. La corruzione abbonda laddove occorre un’autorizzazione per fare tutto e in cui c’è sempre un funzionario da cui può dipendere la vita o la morte di un’azienda. C’è anche poca flessibilità. Negli Stati Uniti se uno vuole avere un passaporto prima paga di più. Si pul fare legalmente. I soldi vanno alla collettività.

Necessaria una maggiore rotazione degli incarichi dei dirigenti pubblici. Se un dirigente resta nella stessa posizione diventerà difficile verificare se le sue azioni sono state corrette.

Secondo alcuni bisogna prevenire, secondo altri reprimere di più.

Ci sono delle controindicazioni.

Si limita la discrezionalità degli amministratori, ma poi questa strada è stata abbandonata perché non incoraggia l’efficienza.

Si complicano le decisioni attraverso adempimenti, pareri, controlli. Si aggiunge burocrazia.

Forse dovremo per un po’ avere una perdita di efficienza se vogliamo vincere la corruzione.

La soluzione al contrasto fra controlli ed efficienza è lo sviluppo di una cultura dell’anticorruzione che renda i controlli meno necessari; e una maggiore trasparenza, cioè la disponibilità di dati e informazioni che consentano uno scrutinio durante il processo decisionale, che può essere anche molto lungo per le opere pubbliche. Il tema della cultura del rispetto delle regole, del vivere civile, del merito, più che dei contatti personali, è il tema sottostante a tutto questo libro.

Singapore e Hong Kong hanno debellato la corruzione: creazione di forti autorità anticorruzione, deregolamentazione, semplificazione amministrativa, rafforzamento degli strumenti di repressione, gogna pubblica dei corrotti.

Anche la Georgia ha deburocratizzato l’economia.

 

 

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