there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Della zucchina trombetta, o gita per correre la mezza maratona del Lago Maggiore.

Attesa. Periodo di tempo che trascorre tra l’ordinazione di una portata al ristorante Le Volte e la sua consumazione. Non c’è ancora uno standard di misurazione di tale periodo riconosciuto universalmente. Si ritiene che l’unanimità sarà raggiunta quando verrà ultimata la Sagrada Familia.

Ultima Cena. Fosse stata fatta presso il ristorante Le Volte, Jesus Christ sarebbe effettivamente morto dal sonno.

Vaselina. “Ho letto nell’ultima email che della vaselina è utile. Ma come mai? Sarà per il chip. Dove andrà messo? Che dimensioni avrà?”
“Io ci ho mandato mio marito. Lui si è messo a parlare e ha ricevuto una pozione magica. Altro che vaselina!”

Fotografia. Tecnica di cattura di immagini utilizzata come ricordo, espressione artistica, strumento di studio o di pressione da parte di chi ama che il resto del gruppo si metta in posa ovunque. In ogni insieme di persone con n>1 esiste, oltre al soggetto di cui sopra, almeno un elemento che se diventasse capo del mondo abolirebbe le foto. (O come mi piacerà infilare le subordinate nei discorsi, nota di rr.)

Spritz. Bevanda che agevola il superamento del muro del trentesimo chilometro, lo scalino del ventesimo e il cancello del quarantunesimo. Peccato che al di là del cancello si trovi uno dei famosi Cani di Murphy.

La cena. Erano disponibili: polenta e gorgonzola, patatine fritte, polenta e rosticciana, panino con la salsiccia, ketchup, maionese, castagnaccio (di pessima qualità: per funghi e castagne rivolgersi verso Stia, che è meglio,) adatto a provocare il suicidio del Massini, soprattutto dopo aver saputo che il suggerimento di mangiare agli stand vicino all’expo era stato del coach. “A mangiare questa roba non è che al fegato assegnano un pettorale per conto suo?”

Expo. Al Lago Maggiore era la versione in miniatura anche dell’expo della mezza maratona del Lago Maggiore. Una specie di versione in minatura di se stesso.

Vasca dei Giardini. “Facciamoci una foto!”
“Sui monumenti non si può salire.”
“RR ci ha fatto dieci foto e in undici siamo di spalle.”

Nascondino. Gioco abitualmente praticato da persone ultratrentenni in gita scolastica al Lago Maggiore. Vittima Simona Pucci. Peccato che poteva vedere, attraverso la vetrata di un negozio, tutti coloro che si erano nascosti in un atrio.

Saliscendi. “Questo percorso è tutto in salita.”
“Belgirate.”
“Sono sedici chilometri fino a Stresa. Come mai ce ne fanno fare ventuno?”
“Ci sono più salite che discese.”
“Questa è una salitona.”
“No. È dolce.”
“Ci saranno più salite che discese.”
“Ogni salita presuppone una discesa.”
“Questo percorso l’ho già fatto due volte e non mi ha affaticato.”
“A me invece ha sfiancato farlo in macchina.”

Istruzioni per la gara che si potevano leggere in un libretto che era dentro al pacco gara. C’erano pagine piene di tutto ciò che non serviva. Ci sono più pagine che partecipanti. Decisione: mai più a una trasferta con meno di cinquemila persone.

Piccioni. Perché se vengono inseguiti allungano il passo anziché volare?

Trasporti. Secondo l’organizzazione (notoriamente un’organizzazione serve principalmente ad assumere decisioni che nessuna delle persone che ne fanno parte prenderebbero da sole) non c’erano traghetti per Stresa e quindi Laura avrebbe dovuto essere alla partenza come seconda staffettista circa tre ore prima dell’ora prevista. O c’era stato un complotto orchestrato da qualche insospettabile o l’organizzazione pensava di essere a New York.

Trasporti. Il pulmino noleggiato con orari obbligati e pagamento anticipato ci ha accompagnato verso la partenza. Silvia Borselli ha parlato ogni cinque minuti di cibo e intano, in mancanza di meglio, si è rifornita di integratori. Silvia G ha invece conversato amabilmente con l’autista.

Bar del porto. Locale che sostituirà i malfamati bar di Caracas in molte metafore. ai cui tavolini ci siamo cibati di stuzzichini forniti in quantità identica sia che fossimo in quattro o in uno. “Io ho sempre fame”. “Sarai incinta”.

Tramonto. Spettacolo naturale per il quale l’Ossola è famosa in tutto il mondo, quasi quanto le zucche trombette di Albenga. È stato quello il motivo per cui siamo andati in quel bar. Peccato che le montagne lo nascondessero. “Quasi quasi le butto giù.”

Bar sopra Il Chiostro. Luogo in cui trasmettevano juventus napoli. Bar composto di cameriera assillante e gobbi inquietanti. L’arrivo di Katia e Simoch avrebbe potuto metterli in minoranza, ma ha portato male, avendo lorgobbi segnato subito due gol.

Brutto pezzo di merda. Espressione usata al telefono da Clara. “Non sei ancora venuto a vedere il bambino, non ci hai fatto ancora nessun regalo, ti ricordo che devi anche darmi quello di compleanno, ti ho visto a Stia e non sei venuto.

Vangelo. Era messo su un tavolino in camera. C’era solo quello di San luca perché gli altri stavano sul culo ai proprietari dell’albergo?

Colazione. Provola prosciutto cotto caffè latte (massini uccide) yogurt, toast, miele, marmellata, pasta dolce con cioccolato. Dite che non è stata una colazione da atleti?

Un gruppo di persone aveva la maglietta con la scritta “Ho creduto perciò ho parlato”. Commento di Piero: “È una riunione di sordomuti?”

Le perle di Katia. “Ma Filippide non poteva fare il giro del caseggiato?” “Da adesso in poi si fanno solo gare raggiungibili in motorino.”

Teli. “Avete mica un sacchetto della spazzatura per coprirmi?” “Ma no, dai, è triste. Guardo se ti trovo qualcosa. Una coperta, un telo, uno straccio qualsiasi” in effetti era un luogo in cui venivano accolti i pellegrini. Alla fine farà freddo da rintanarsi in un bar ma poi un caldo sufficiente a riscaldarsi corricchiando.

Facciamo la Pistoia Abetone? Chiesi.
Ma te sei matto, rispose, ribadendo i nomi dei luoghi tenendo la mano piatta nominando Pistoai e alzandola dicendo Abetone.

Zucchina trombetta. Il buon Nico prese la zucchina trombetta, che era un piatto del menu, e la cameriera si mise a ridere. Da quel momento lui venne sistematicamente preso in giro e la cameriera non smise di ridere per tutta la sera.

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