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Lo stupore delle prese elettriche

Dieci, cento, mille Arianne Castiglioni.

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Dieci, cento, mille Arianna Castiglioni. Arrivata a Kazan quatta quatta si è qualificata per la finale dei cento rana grazie a una semifinale affrontata splendidamente, chiusa al quarto posto in 1’06″95. Ha fatto la sua miglior prestazione dell’anno nel momento clou.
A vedere alcune controprestazioni degli altri atleti e tenendo conto delle accuse che vengono mosse al mattino sorge una domanda: come fare affinché gli italiani ripetano la loro miglior prestazione stagionale al mattino nell’evento clou senza che poi si ritrovino sfiancati il pomeriggio? (Ma almeno ci arrivino al pomeriggio?)
Intanto la seconda giornata di gare ha messo in luce una buona prova della Scarcella, l’ottma qualificazione alla finale dei 1500sl della Ponselé e l’eliminazione delle dorsiste Panziera e Gemo la mattina nei 100 dorso.
Molto bene, invece, è andato Simone Sabbioni tra i dorsisti: semifinale conquistata e poi un onorevole decimo tempo finale.
Intanto già nelle batterie del mattino la Ledecki ha fatto un simpatico record del mondo nei 1500sl mentre il pubblico era in delirio, le compagne di squadra americane si sono presentate in massa a fare il tifo nella zona atleti in tribuna, un anziano signore davanti a me si è messo a ballare da solo. Lei rideva senza fine all’arrivo.
Ci sono state altre due world record women nella giornata e con quei record si sono portate a casa l’oro. Sarah Sjoerstroem ha fatto suoi i cento farfalla battendo una Ottesen che le ha tenuto testa per una vasca. Le due poi si sono abbracciate a lungo. La svedese ha esultato sdraiandosi sull’acqua e alzando le braccia al cielo.
Katinka Hosszu ha sbaragliato la concorrenza nei duecento misti. In realtà la O’Connor le è stata abbastanza vicino fino allo stile libero, poi ha ceduto anche la seconda piazza, alla giapponese Watanabe. Bello è stato il pianto liberatorio della campionessa ungherese, la Iron Lady del nuoto. Piangeva, rideva, abbracciava la corda che separa le corsie, salutava il pubblico. Anche le nuotatrici di ferro hanno un cuore.
Chi si rivede in piscina? La Coventry, che nuota in un minuto a trentadue anni i 100 dorso. Oppure Cseh e Czerniak che sono terzi a pari merito nei cinquanta farfalla vinti da Manaudou. O ancora Tancock, Lacourt, la Franklin seconda nella sua semifinale dei 100 dorso, Lochte che vince la sua semifinale nei 200sl (ha anche provato la subacquea a dorso) in una gara che si annuncia incertissima.
Una bellissima gara è stata quella dei 100 rana: il sudafricano Vandenburgh è stato in testa fino a tre quarti di gara, ma poi Peaty The Frog ha avuto la meglio, come da pronoostico.

Il pagellone di Olimpiazzurra: http://www.oasport.it/2015/08/nuoto-mondiali-kazan-2015-il-pagellone-della-seconda-giornata/

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