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Lo stupore delle prese elettriche

Europei di nuoto, Roma 2022, l’alfabeto. Seconda parte

B COME BONNET

Nella 4×100 mista femminile alla Francia avanzava un posto a rana e ci hanno infilato la Bonnet

D COME DELUSIONI

Non potevano mancare le delusioni, che prima di tutto sono per gli atleti e poi per i tifosi. Burdisso, Codia, Castiglioni, De Tullio, Detti, la stessa Federica Toma rientrano tra i delusi della manifestazione, chi per un motivo chi per un altro, chi con più chi con meno giustificazioni.

I COME INNO

Quello rumeno non è usuale ma lo diventerà sempre di più a causa di Popovici. Probabilmente ascolteremo spesso anche quello bosniaco per Lana Pudar, almeno in Europa. Come inno quest’ultimo sembra alla ricerca di una solennità che non trova e lo rende monotono ma tant’è. Tra gli inni di una o poche botte e via ci sono anche quello israeliano della Gorbenko e quello svizzero in una manifestazione non legata agli sport invernali ma a Lisa Mamie o a Noe Ponti o magari a Djatovic.

I COME ISL

La Di Liddo e la Castiglioni hanno avuto una forma stratosferica a settembre 2021 per la ISL. Vediamo se la recupereranno entro i prossimi due anni perché farebbe comodo a loro e a noi che le guardiamo.

L COME LOTTE INTERNE

Teniamo anche conto delle lotte interne in batteria che hanno significato dover tirare, spesso, già al mattino per poi rifarlo in semifinale. Ottime abitudini, per altro, da acquisire in ottica mondiale e olimpica future. Lotte da ricordare? 50 e 100 rana maschili e femminili, 200 farfalla maschili, stile libero maschile. Avrebbe potuto esserlo anche il dorso femminile se Federica Toma avesse avuto la forma di un mese prima.

In certe gare l’alternativa era tra non passare la batteria per la battaglia interna e, nel caso contrario, essere sostanzialmente sicuri della medaglia. Il che dice molto anche considerando quando “atleti azzurri favoriti” mancavano all’appello in passato.

M COME MOMENTI PARTICOLARI

La commozione di Romanchuk sul podio

La commozione della Gose sul podio

L’applauso alla Calligaris

Gli applausi agli altri atleti del passato

Il daje televisivo di Leonie Beck

I tentativi di lancio della cuffia degli azzurri agli spettatori. Ricordo quelli non riusciti che dopo varie prove di Pilato, Miressi e Panziera.

Gli sketch della squadra azzurra scesa in piscina a festeggiare la premiazione della mista maschile.

Il meraviglioso giro della piscina della squadra azzurra a mo’ di trenino a salutare il pubblico.

Gli ooooh del pubblico alla presentazione degli azzurri.

Il supporto al francese Ndoye durante la ripetizione in solitaria della semifinale dei 200 dorso. Ripetizione causata del device rotto alla partenza.

La commozione, il rossore sulle guance, l’entusiasmo, le lacrime bagnate dalla Pilato, l’abbraccio con quest’ultima dopo l’arrivo dei 100 rana di Lisa Angiolini.

La commozione, non solo di Federica Pellegrini, dopo la conquista del bronzo di Luca Pizzini che stava intanto facendo il circense in acqua per l’entusiasmo.

L’entusiasmo dei quattro gatti bosniaci dopo la vittoria di Lana Pudar.

Vedere il tabellone dopo le batterie dei 100 rana femminili e dei 50 rana maschili: quattro italiani/e ai primi quattro posti.

L’apparizione e il tifo delle suore.

Sara Franceschi che porta fuori Thomas Ceccon per fargli firmare gli autografi.

L’entusiasmo dei media spagnoli per il quarto posto della staffetta veloce maschile.

Silvia Scalia passata dalla sfiga al record, quindi alla medaglia, al successo, al sorriso, al divertimento costante.

Ritenere certi ori come troppo scontati per goderne a pieno tanto da godere quasi più di certi argenti che per poco non sono stati ori e di certi bronzi non del tutto sicuri.

Ogni gara, al di là del suo livello assoluto, è stata emozionante e ogni vittoria è un racconto a sé: che sia stata vittoria per dispersione, per rimonta, dopo un testa a testa o quasi al photofinish.

M COME MARCO PEDOJA

Dice che:

  1. Martinenghi farà i 200 rana,
  2. hanno dei dubbi sul mondiale a febbraio 2024,
  3. i mististi vogliono vincere l’oro e fare il record del mondo a Parigi.

M COME MATTEO GIUNTA

Una signora un giorno mi disse che lui non aveva nessun merito nei successi e nel recupero della Pellegrini. Lei aveva maturato dentro di sé le istruzioni che le avevano dato gli allenatori precedenti. La seconda parte del discorso poteva anche avere senso. Sulla prima facciamo presente che Giunta ha portato tre atleti che venivano da periodi non eccellenti sul podio (Cusinato, Scalia, Pizzini) e un quarto ci è andato vicino (Carini).

M COME MOMENTI TECNICI

Momenti tecnici da urlo.

  1. Il galleggiamento e i cambi di ritmo di Popovici. La sua facilità di vincere con tempi record anche nei 100 sl malgrado abbia un terzo della forza muscolare dei suoi avversari. Vedi alle voci rapporto peso potenza e acquaticità.
  2. Il modo in cui Ceccon decide di fare cosa gli pare come gli pare, anche di fermarsi e come l’acqua lo lasci scorrere.
  3. Il tuffo di Air Martinenghi nella staffetta mista.
  4. La subacquea di ritorno di Rivolta nella staffetta mista.
  5. I cinquanta senza respiro di Sarah Sjostrom e di un po’ tutti.
  6. Il 29”44 di Ruta.
  7. L’arrivo al fulmicotone di Margherita Panziera nei 100 dorso.
  8. Il distacco dato dalla staffetta mista maschile azzurra al resto d’Europa fin dai 100 metri.
  9. La sfida Sjostrom Wasick nei 50sl

P COME PRESTAZIONI AZZURRE DA RILEVARE

Prestazioni e sorprese azzurre forse un po’ nascoste da considerare

Le centiste a stile libero azzurre: due in finale.

Silvia Scalia record italiano nei 50 dorso di livello mondiale.

Silvia di Pietro record italiano nei 50sl dopo otto anni a trent’anni.

Lisa Angiolini record personale nei 50 rana e Federico Poggio record personale nei 100 rana.

Nicolò Martinenghi record italiano.

Margherita Panziera: tre ori europei come la Egerszegy

Simona Quadarella: tripletta europea in due specialità come nessuna prima di lei.

La staffetta mista femminile del mattino e quella del pomeriggio non hanno livello molto diverso e entrerebbero ambedue in finale, probabilmente non solo europea.

La staffetta mista maschile del mattino sarebbe arrivata seconda.

Il distacco della staffetta mista maschile rispetto agli avversari è giusto rimarcarlo ogni volta. Prossimo obiettivo record del mondo?

Altre? Potrei averle scritte negli altri post.

Comunque ogni gara avevamo un’aspettativa e quasi ogni aspettativa era ben riposta.

Qui ho trascurato il nuoto di fondo e i tuffi ma arriverà il momento di scriverne.

S COME SILVIA SPOSAMI

Spopolavano sui social queste dichiarazioni. Dal vivo e sui social spopolavano anche i “Martinenghi è veramente bono” oppure “E’ la sagra degli gnocchi”.

S COME SMETTERE

Ognuno fa quel che vuole ma vedere Mireia Belmonte e Katinka Hosszu così mette tristezza.

S COME SORRISO

Il sorriso di margherita panziera è patrimonio dell’umanità

T COME TIFO E TIFOSI

I balli di gruppo durante la finale dei 1500 sl femminili sull’onda della colonna sonora lanciata dagli altoparlanti.

Gli oooh prima della presentazione degli italiani.

L’inno cantato e “battuto” da tutti.

Le bacchette che fanno casino.

Le urla alla virata, negli ultimi venticinque metri, in caso di rimonta attesa, in caso di fuga per la vittoria, in ogni caso per spingere gli italiani anche se erano dietro.

Tra gli stranieri si sono visti greci, spagnoli, portoghesi, olandesi, tedeschi (dev jugend camp ma non solo), francesi, bosniaci, inglesi, danesi (team Bach), svedesi (team Hall, team Asted), irlandesi, lussemburghesi, sanmarinesi ecc.

Menzione negativa per il gruppo di rumeni che dopo la finale dei 100sl di Popovici se ne sono andati.

Ogni giorno c’era sempre più gente. Per le batterie una specie di pienone c’è stato solo l’ultimo giorno ma i prezzi sui venti euro per queste forse erano un po’ alti. I prezzi delle finali invece erano tra i 40 e i 50 euro.

Una signora al figlio a caccia di autografi:” “Chiunque partecipi agli europei merita la foto”

T COME TUTTOFARE

C’erano una volta quelli che più di una gara o due non le reggevano o non volevano reggerle.

Costanza Cocconcelli, Alberto Razzetti, Silvia di Pietro ma anche tutti gli staffettisti e le staffettiste si sono spremuti. Per non parlare, ovviamente, di Gregorio Paltrinieri o di Thomas Ceccon, cioè la cosa più vicina a Phelps mai apparsa in Italia (cit. Cento sciolto).

Anche Lorenzo Galossi ha partecipato a tre gare.

V COME VELOCITA’ FEMMINILE E T COME TWITTER

C’è gente che dice che la velocità femminile è a livelli agghiaccianti. Ora si può anche dire, in assoluto, ma in questa edizione ci sono stati segnali importanti di ripresa. La staffetta 4x100sl femminile poteva arrivare terza. Tutte hanno fatto il personale. C’è stata Silvia Di Pietro di nuovo al record italiano nei 50 stile libero, otto anni dopo, a trenta anni. Ha fatto ottime prestazioni in staffetta, poi perdendo inevitabilmente contro atlete comunque più forti. È scesa a 54 basso nei 100 stile libero.

Chiara Tarantino si è migliorata di quasi un secondo e ha dichiarato di essere delusa da un quarto inevitabile posto. Inevitabile perché sarebbe dovuta scendere sotto i 54. 54”4 fu il tempo della Pellegrini del 2003. Per arrivare a livelli mondiali bisogna scendere ancora di un secondo o meglio due ma intanto…

Elena di Liddo ha deluso ma a chi ne dice male ricordiamo il quarto posto di Gwanju.

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