IL SABATO SERA DI GALWAY
1. Un anno fa ho visto la finale di Champions a Edimburgo. Quest’anno a Galway. L’anno prossimo a Cardiff?
2. Il pubbista che mi ha servito la Guinness al Monroe Tavern mentre vedo per caso che c’è la finale di Champions: “Ehy, where are you from? Florence? Well: I guess you go for Barcelona!”
3. “Ehy, sorry, my girlfriend can’t watch the match becaus you are just in front of her.” Niente. Avevo anche studiato il posto dove andare per non coprire nessuno: accanto a una delle porte di ingresso.
4. Il barcellonese. Un ragazzo ha esultato smodatamente al gol del 3-1. Il resto del pub applaudiva o semplicemente beveva.
5. Il cantante. Al pub Richardson’s, di fronte a Eyre Square, c’era un signore con la barba bianca, i capelli radi, una chitarra che cantava e suonava che sembrava Carnevale (semi cit.), mentre alcune ragazze in costume da coniglietta ballavano. Poi loro sono andate via, io mi sono messo a sedere con una birra, una coppia giovane ascoltava la musica e batteva le mani, una coppia anziana e due donne si sono messe a ballare, una ragazza giovane era affascinata mi si è seduta accanto con una birra ed è rimasta incantata ad ascoltare il tipo. Cantava musica tradizionale ed era veramente piacevole passare così l’ultima notte irlandese. Altri locali erano o troppo affollati o troppo caldi o con musica troppo scatenata. Verso l’una sono comunque tornato al Monroe, pieno di gente giovane, dopo essere passato dal Taffee, pieno di gente di tutte le età. La musica live e le birre, ovviamente, non mancavano.
6. “Sei inglese?” Un signore calvo, non molto alto, abbastanza robusto mi si para davanti all’improvviso mentre sono seduto davanti a un tavolino su cui spippolo con l’ipad. Intanto il gruppo di musicisti continua a suonare musica tradizionale mista a musica rock classica. “Ah, sei italiano? Una volta avevo una fidanzata italiana: si chiamava Silvia. Adesso non so dove sia. Se la rivedessi la saluterei volentieri. Mi chiamo Maurizio, sono di westport, della contea di Mayo. Mi offre il vino che stava bevendo (una schifezza, a dire il vero.) Quindi mi saluta con un “you are a brave man” e va a parlare con una ragazza che stava tracannando qualcosa di superalcolico. Io mi chiedo se oltre al mal d’Africa esiste anche il mal d’Irlanda.
7. Passeggiando lungo le vie principali, non più di cinque e per non più di due chilometri, si deve fare il giro di pub (soprattutto,) piazze, ponti, parchi, librerie, unlocked phone store e altri negozi, (sabato sera parte alle 18 e finisce alle 3). Il flusso delle persone è rilassato e allegro. La sera esce gente di ogni età, professione e classe sociale, senza distinzioni.
8. Gente incontrata sulla passeggiata di Salthill e lungo il percorso che mi ha portato dalla Galway Bay in centro passando per la spiaggia, il porto con le barchette e le anatre, il fiume con le porte messe lì per chissà quale sport e un faro. Un uomo ha piantato una tenda davanti al mare, su un prato. Molti si sono fermati a contemplare l’Oceano sulle panchine. In molti corrono o camminano con passo svelto o vanno in bici o trasportano passeggini, e queste attività si vedono svolgere continuamente in questa città. Alcuni bambini giocavano sulla spiaggia con gli aquiloni.
9. Gente incontrata lungo la strada. Persone in costumi improbabili, artisti di strada, musicisti con la chitarra o la fisarmonica, band improvvisate, bande di ragazzini in gita, molti italiani, alcuni spagnoli, statue.
10. Gente incontrata lungo la strada dopo le due di notte. Una coppia adulta cercava di dare un senso al proprio cammino, ma non riusciva ad evitare lo zigzagare. Il lui della coppia mi ha salutato. Una ragazza cercava di darsi un contegno mentre diceva “I vomit” e cercava di mettere un piede avanti a un altro in Quay Street. Era trattenuta in piedi e forse fatta muovere da due amici. Una ragazza bionda con vestito bianco lungo cercava di avere un bacio da un suo amico mentre altri si allontanavano, ma non è riuscita nel suo intento. Una donna giovane e corpulenta stava con la testa china in un cestino della spazzatura mentre una sua amica le reggeva il bacino.
Wild Atlantic Way (3.) Un sabato sera a Galway.
12 Giugno 2015 | 0 commenti