Vedi: Economia di guerra e mercato nero. http://www.reteparri.it/wp-content/uploads/ic/RAV0053532_1986_162-165_20.pdf
Come è avvenuto lo sviluppo economico toscano nel dopoguerra?
Gente attiva, dinamica, giovane, vogliosa di fare, vogliosa di ricostruire e di migliorare le proprie condizioni di vita.
Gente che apriva il commercio anche quando era chiuso dalle leggi fasciste.
Gente che cambiava il modo di fare le cose, si spostava dalle campagne alle città o che trasformava laboratori artigiani in industrie o diventava imprenditore da mezzadro.
Tutti questi cambiamenti sono “cambiamento tecnologico”, ciò che dà il là alla crescita.
Tra l’altro se penso al Casentino, penso che ogni comune aveva le sue industrie, in altre parti della Toscana si formavano i distretti industriali. La demografia aiutava, la produttività cresceva, le persone stavano meglio. In tutto questo le istituzioni facevano la loro parte. Si creava il modello di sviluppo della terza Italia che poi si sarebbe evoluto negli anni 70 e avrebbe anche evidenziato delle storture (piccole imprese, evasione fiscale, limitato sindacalismo…il che però contrastava gli eccessi che subivano le grandi imprese.