there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Sofia Goggia, la sciatrice con un’anima letteraria.

 

1. “Il silenzio di quell’uomo era magnifico”. “Le sue pene maggiori erano dovute all’osservanza delle convenzioni e non a sensazioni naturali”. Quanti sapranno riconoscere Thomas Hardy in queste citazioni? Sofia Goggia sì. Ha detto di sé di essere una sciatrice con un’anima letteraria (http://www.spokesman.com/stories/2017/jan/27/poetry-in-motion-sofia-goggia-skis-with-a-literary/), appassionata lettrice e amante della letteratura inglese dell’Ottocento. State attenti a criticarla nei commenti sotto gli articoli della Gazzetta o in un tweet: vi potrebbe uccidere con una citazione. Io comunque non potrei ancora riconoscere la citazione, visto che Tess dei d’Urbervilles è da qualche anno chiuso in uno scaffale.

2. Sofia, il giorno dopo l’oro: “Ho preso la cabinovia, sono salita in montagna. Ho cercato un posticino in cui sedermi, ho trovato una pietra che stava vicino a un albero spoglio. Mi sono seduta lì, ho tirato fuori la mia musica, ho preso la mia agenda, ho iniziato a scrivere e mi sono messa a piangere. Canzone: why does my heart feel bad, di Moby”. (Fonte: Gazzetta). Sofia Coelho.

3. Dice cose belle e scrivono su di lei cose belle. Dalla Gazzetta: “Sofia ama le grandi storie romantiche di sport ma non si limita a leggere, lei le vive in prima persona, le crea. E poi le racconta.
– La fame di vittoria se ce l’hai ce l’hai dai sei anni. È qualcosa di indomito. L’anno scorso sono passata da essere una buona potenziale sciatrice a conquistare tredici podi e un bronzo. Quest’oro mi farà maturare. Non voglio perdere la consapevolezza. Riparto ogni giorno dalle paure che ho avuto dopo Lake Louise”.

4. “Mi sono concentrata al massimo, volevo la gara perfetta e stavolta è stata così. Qui l’anno scorso ho trovato una maturità sciistica che mi mancava. Quest’anno ho vinto le Olimpiadi. La consacrazione mia è stata qui in Corea. E’ la terza medaglia femminile, ma è anche la terza medaglia lombarda. La mia è la storia di una ragazza che ci ha sempre creduto, motivata da una grande passione. È solo il mondo di Sofia. Durante la discesa era molto concentrata, non ho mai avuto una presenza fisica e mentale di quel genere. Volevo essere la miglior Sofia possibile. E così è stato. Mi sento estremamente fortunata, realizzo il sogno di quando ero bambina. Ho vinto l’oro olimpico, è stata la discesa della maturità. Non sarò una sciatrice con la classe, quando scendo mi sento come se suonassero chitarre elettriche. Ma mi fido delle mie gambe e quello di cui sono felice è che resto sempre io. So che avrei avuto intorno chi mi ama anche se non avessi vinto niente, e questa è la mia medaglia.
C’erano due punti su cui avrei dovuto focalizzare l’attenzione e alcuni pronti in cui sapevo che avrei potuto fare la differenza sfruttando le pendenze. Ed è ciò che ho fatto. La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel Paese, alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca l’Olimpiade. Grazie a chi ha creduto ad una bambina che a sei anni sognava di vincere le Olimpiadi sulla neve di Foppolo. Sono una pasticciona, ma oggi ho cercato di essere una samurai.
Non ho realizzato di essere campionessa olimpica: sapevo di potercela fare, è vero, ma nello sci può succedere di tutto. Non è stato facile, ho avuto quattro operazioni ma ogni volta mi sono detta che dovevo ripartire. Sai, come la scintilla che non si spegne nel caminetto. Ecco io ho un talento ma nessuno mi ha mai regalato niente, mi sono sudata tutto, con gli artigli e con i denti”.

5. “Il mio primo maestro mi ha scritto una lettera, ricorda quando avevo otto anni e gli avevo detto che un giorno avrei vinto la medaglia d’oro in discesa. Era una visione, ieri il sogno si è avverato. In mezzo ci sono mille ingredienti, gioie e dolori, gare vinte e infortuni, cadute e riprese. Alla fine la torta è venuta bene. Ma questa è solo una tappa del mio percorso”.

6. Alla fine del supergigante l’aveva detto, malfidati che non siete altro. L’aveva anche scritto su FB: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1837578662927080&id=554638914554401

A proposito: legge molto, legge bene e quindi scrive bene.

7. La storia del tappo di sughero e il video con Dominique Gisin. I piccoli grandi gesti, la memoria, la gratitudine.
Tappo di sughero. http://www.lastampa.it/2018/02/22/sport/speciali/olimpiadi-pyeongchang-2018/regina-sofia-nLnyxzIRSSaSsxMzREYTcL/premium.html

Il ricordo con Dominique Gisin: http://video.gazzetta.it/commovente-tributo-sofia-goggia-gisin/921e3d4e-16eb-11e8-a34e-d68a23cc9084

8. L’analisi di Bode Miller: la curva dove Sofia ha vinto la gara.

https://it.eurosport.com/sci-alpino/pyeongchang/2018/sofia-goggia-lanalisi-della-curva-perfetta-che-le-ha-regalato-loro-in-discesa_vid1068482/video.shtml

9. Un po’ di video.
https://youtu.be/PTs8qyW59dw Se non sai fare la polenta non sei nessuno.

 

https://youtu.be/KH8-xaj8ZiE Lezioni di coreano

 

https://youtu.be/znsKNo29qCk Il coraggio di non mollare: un ted.

 

https://youtu.be/cov52B–gdw Schladming 2013: esordiente dopo 4 gare in coppa del mondo, arriva quarta in supergigante.

 

https://youtu.be/8bhhTLdRbYA Gara Fis di gigante all’Abetone?

https://youtu.be/YspDz301MLQ Intevista a Malpensa, appena scesa dall’aereo.

http://www.corriere.it/sport/16_dicembre_31/sci-sofia-goggia-nuova-regina-nevi-3be13d4e-cecd-11e6-b5e0-7665bdba646f.shtml Una vecchia intervista al Corsera.

10. La frase: “Io non sono gigante. Io sono libera”. https://www.instagram.com/p/BfgVvhyjzqT/

 

 

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