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Lo stupore delle prese elettriche

Granada giorni due e tre

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GRANADA 8 e 9 novembre 2018 o giù di lì

1. La donnina mi dà un rametto di una pianta. Mi dice che mi guarderà le mani. Mi dice che vuole banconote che poi mi dà il resto. Le do cinque euro. Ne vuole dieci. La mando a fanculo quando è troppo tardi. Erano anni che non ci ricascavo. Di solito ultimamente ho il vaffanculo facile anche con i venditori telefonici. Eppure…
2. Ero nei pressi della cattedrale, della capilla real, del palacio de la madraza quando mi ha beccato l’imbonitrice. Vabbe’ dai sono dei bei monumenti, visti da fuori. La cattedrale l’ho solo sbirciata dentro dall’ingresso prima della cassa. È una chiesa. Come vi aspettate che sia una cattedrale? Ecco. È così. E se ve la aspettate in modi diversi, è in ogni modo in cui la immaginate, così siamo a posto.
3. Alcaiceria. Si tratta di un mercatino di oggetti che si trovano nei mercatini, molta pelle e diversa ceramica, oltre a souvenir vari ecc. Sembra un paesino in miniatura con le stradine e i vicoletti un po’ labirintici. Belle sono le scritte e le decorazioni arabeggianti che si ritrovano anche nei muri e nelle descrizioni delle vie in città. Il voto a questo mercatino? 8.
4. Alle quattro avevo praticamente finito il giro che mi ero proposto oggi, dopo avere escluso di andare a Ronda, perché faceva freddo, mi dovevo alzare presto e soprattutto ho capito che non avrei fatto in tempo a vedere Granada. Dunque, dicevo che avevo finito il giro. Allora mi sono diretto verso il monastero de la Cartuja. A un certo punto da una casa proveniva una specie di canto gregoriano cantato da donne. Sono sceso dopo avere fotografato la facciata, bella, quella che ti aspetti da un monastero e se vi aspettate più facciate ecc. Gli altri monumenti della città nuova, dalla Cartuja alla Gran Via ho deciso di guardarli su internet: hospital real, una o due chiese, un altro monastero.
5. Fa un freddo becco, soprattutto la mattina e la sera e all’ombra quasi sempre. Ci sono dieci gradi e sono vestito da venti, diciamo. Quando la temperatura si  avvicina ai quindici gradi sono più contento.  Al sole alle due del pomeriggio è anche calduccio.
6. Granada è il sogno degli universitari che vanno in Erasmus, dicono. O la città ideale. O comunque è una città piena di studenti. Ho visitato un campus. Sono arrivato verso le 17,30, da Cartuja, e c’era una fiumana di studenti che usciva, in effetti. Mi sono seduto su una panchina a osservare loro, il panorama e la Lonely Planet in cerca di un’ispirazione su che fare in seguito.
7. Ho deciso di rintanarmi a casa, dopo avere cenato.
8. Cose notate ieri sera. Un negozio di croccante gigantesco. Alcuni buttadentro i ristoranti a cui mi sono ben guardato di avvicinarmi. Una pasticceria in cui ho addentato gli immancabili churroz con cioccolata calda. Una piazza alberata dove il cicaleccio delle cicale era più forte dei motori del furgoncino che ripuliva le strade.

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