there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Granada giorno 0,5

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Questa città ha diverse anime e diversi stili.
Non è lineare, c’è sempre una deviazione, un cancello, una scalinata, un vicoletto, una via dell’agguato, un mercato a cui si accede passando da un arco che rompono la regolarità. Magari non credi che da quella strada stretta in discesa, piena di ciottoli e con qualche scalino si possa sbucare nella Gran Via oppure in una piazza larga o in altre piazze alberate piene di cicale che cicaleggiano e giovani studenti che si riposano o passeggiano mentre in mezzo alla piazza sta una fontana.
Si passa  dai negozi delle vie dello shopping ai bazar, ai negozietti turistici, ai negozi di prodotti non trovabili ovunque come quello in cui viene venduto il croccante. Immancabili sono le tapas e qui i prezzi sono bassi. Con un  euro puoi prendere una tapa e un drink: mica poco! Io però stasera mi sono cibato dei churroz con cioccolata e di un panino al prosciutto, il famoso jamon iberico.
Ho intravisto in un giro durato tre ore quelle cose che ho detto sopra e la maestosa cattedrale: veramente bella. Ho intravisto molti studenti, due campus universitari, alcune famiglie di turisti e molti giovani. Non ho capito se io mi trovi in una specie di quartiere arabo, ma comunque sono a dieci minuti a piedi dalla cattedrale e ho un negozio di abiti siriani poco oltre casa.
Mi ha colpito questa varietà intravista di stili e di anime che cercherò di approfondire.
Da abolire: chi vuole farti entrare dentro il suo ristorante. Io ho da guardare i menu, pensarci con calma e poi decidere. Se vedo che ti avvicini o che c’è un cameriere davanti alla porta faccio il crocione sul tuo locale.
Da tenere: la Lonely Planet di Granada in spagnolo presa in una libreria. È bello ritrovare la guida conosciuta e essenziale dopo avere visto che quella comprata in Italia, un’altra guida low cost, era un po’ così.
Cioè vabbe’ questo post è un po’ troppo descrittivo e banale, ma lo pubblico lo stesso.
Domani vado a Ronda e già mi preoccupa dovermi alzare alle sei perché immagino il freddo, visto che anche oggi, soprattutto dopo le sei di sera faceva un freddo becco.

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