Gli stati hanno rischi diversi e rendimenti diversi. Anche chi può emettere moneta non è al sicuro. Inflazione, svalutazione o default sono la stessa cosa.
Dopo l’ingresso nell’euro i titoli di tutti i paesi europei pagavano interessi pari a quelli tedeschi. C’era poco spread. I creditori li ritenevano non rischiosi e concedevano prestiti. C’è stato flusso di capitale.
Le istituzioni si sono rivelate non credibili concedendo deroghe a sforamenti dai parametri (deroghe anche a Germania e Francia.)
Gli italiani hanno continuato a spendere a debito. Un po’ i creditori si fanno prendere per il culo, ma non per sempre.
Eventuali colpe vanno addossate ai debitori, cioè agli Stati, e non a chi ha prestato loro i soldi fidandosi.