Redditi, dinamica. I giovani hanno perso più del 10% del reddito. Gli over 65 hanno guadagnato più del 15%.
Reddito medio equivalente per caratteristiche individuali.
Il lavoro dipendente è al massacro. Non cresce da 20 anni. È anzi calato. Questo è il reddito medio equivalente. Aggiustato per la dimensione familiare.
Uccidendo il reddito da lavoro dipendente uccidi lo sviluppo. Oggi le imprese che usano tecnologie efficienti sono quelle che permettono lo sviluppo. Hanno lavoratori dipendenti. Se il reddito da lav dip non cresce vuol dire che imprese altamente produttive che pagano parecchio i lavoratori non vengono. Se vengono vengono massacrate dal fisco. Il lavoro autonomo invece è tipicamente scarsamente produttivo. Ci sono le eccezioni. Spesso c’è incentivo fiscale, sistema contributivo che incentiva altri tipi di organizzazione del lavoro per sottrarsi al sistema. La gente fa quello che deve fare. Ci sono costi e benefici fiscali.
Il sistema italiano è tarato per danneggiare certe categorie, forme, organizzazioni di lavoro e favorirne altre. Questo ha effetti dannosi complessivi.
Le partite iva a volte sono forme di lavoro dipendente. Perché? Perché c’è incentivo fiscale. Tu aggiri parte di irpef e di pressione contributiva e cerchi di sopravvivere. Non è che chi ha pari redditi paga le stesse tasse perché ognuno ha la sua nicchia di agevolazione e esenzione. Il sistema è pure distorsivo.
Uno dei modi per non essere poveri in Italia è avere un pensionato in famiglia.
Allora sono i pensionati che contrastano la povertà e aiutano le famiglie? Stronzata. La soluzione sarebbe di dare la pensione a tutti?
Come aumentare tutti i salari privati se quelli pubblici sono enne volte superiori? Decuplicandoli per legge?
Il trasnfer interfamiliare è la prova del disastro. Avere i giovani che ricevono la carità dal pensionato è la prova di un paese finito male. Dimostra che sono i giovani a sopportare il peso dei costi. Non tutti poi hanno nonni con pensioni. Fare welfare fondato sulla presenza o meno di pensionati non è molto buono. Inoltre si dimostra che i giovani hanno salari bassi e non trovano occupazione anche perché la spesa pensionistica è elevata. Più di un terzo di tutta la spesa pubblica è spesa in pensioni. Quindi ci sono tasse elevate ma la spesa non corrisponde a redditi per le famiglie, a servizi ecc.
Aumentare la spesa per l’istruzione è ok ma poi fai quota 100?
Le misure fatte a favore degli anziani sono per loro: non sono fatte per i giovani.
La staffetta generazionale è un’idea assurda e fallita. Si cumulano evidenze sul fatto che questa affermazione è falsa. Politici e giornalisti fanno finta che sia vero. Non è mai successo nel mondo che se vado in pensione io trova posto mio figlio.
Report bankitalia. Effetto di quota 100 = meno 0,4% dell’occupazione.
È servita al settore bancario incapace di aggiustarsi in ritardo e ha preso il sussidio statale. Ovviamente quelli volevano licenziarli e non sono stati sostituiti da nessuno.
Quota 100 non è andata a lavori usuranti. La pensione media dei quota 100 è di quasi 2000 euro. Erano persone con lunga vita lavorativa, magari statali. Sono coloro che avrebbero dovuti andarci due o tre anni dopo con un livello simile a quello che avrebbero avuto. La pensione è poi stata leggermente inferiore a quella a cui sarebbero andati. Il numero è un indicatore del livello alto delle pensioni nuove. Le pensioni create nel 2018 non sono maggiori particolarmente di quelle del 2011. Nella cesta chiamata pensionati arrivano persone con quei livelli di reddito da venti anni ed escono con salari proporzionali dalla cesta lavoro dipendente. Nella cesta lavoro dipendente entrano lavoratori giovani e hanno un reddito che è metà. Ecco che una fetta è cresciuta del 70% e la torta è cresciuta del 35%.
Ad aprile diceva tridico che l’assegno medio di pensione con quota cento era più di 1800 euro, non proprio l’indigenza.
Rapporto istat sulla povertà Dal 2005 a oggi l’incidenza della povertà si è triplicata per minorenni e giovani. È aumentata anche per tutti gli altri. Per gli anziani è scesa del 4% e è la più bassa.
Quindi la retorica del pensionato povero modifica la realtà. I giovani hanno salari bassi, carriere discontinue, pagano tasse elevate, avranno pensioni bassissime, sono i più in povertà ma si parla di nuove pensioni, di quote 102 e in prima linea ci sono i sindacati che rappresentano i pensionati, che sono più del 50% degli iscritti. E vogliono che dopo i 62 anni si vada in pensione. Il sistema pensionistico è diventato la macchina del privilegio e è uno degli strumenti principali di distruzione del sistema economico e industriale italiano. Perché impoverisce i lavoratori e li rende al contempo estremamente costosi. Così fa fuggire i lavoratori e le imprese che li assumerebbero.
I pensionati hanno più risorse economiche anche per gli accumuli, sono sempre di più, sono organizzati. Tutto questo non vale per i giovani. Per molti la cosa meno costosa è andarsene. Oppure farsi assistere.
Non è una questione morale. Chiedere a chi prende 2000 euro di fare gli eroi in un paese governato male è chiedere parecchio. È una questione politica. Non si può chiedere al pensionato di rinunciare alla pensione. Si può fargli capire che pretendendo la pensione va distruggendo il paese.
Il pensionato fa magari il sacrificio per aiutare i figli o i nipoti. Il sistema è perverso. Così aiuto mio figlio. Perché non può permettersi la babysitter o non ci sono gli asili nido. È
il deadweight loss. Quei 2000 che prendi di pensione vengono da tuo figlio in un certo senso. Ci stiamo avvicinando a un lavoratore per pensionato. Quei duemila vengono estratti dal reddito di tuo figlio. Glieli hai tolti. Tu non produci più mentre prima producevi. Manca anche il reddito tuo. Se poi gliene rendi anche 700, lo hai privato del resto. Non è una questione individuale da risolvere a livello personale. È una questione che può essre risolta a livello politico. Bisogna però che i singoli la capiscano.
Il cuneo fiscale sono 20 euro. In pensioni si spende molto più rispetto a quanto si potrebbero ridurre le tasse su chi lavora (imprese o lavoratori).