FORNERO
Perché è importante il sistema di welfare, cosa il sistema di welfare rappresenta, quali sono le distorsioni del sistema di welfare, perché è importante fare le riforme e seguirle nel tempo.
Di cosa si occupa il sistema di welfare: si occcupa dei rischi della vita delle persone. Tutte vivono nell’incertezza. L’incertezza si può risolvere in modo positivo o negativo. Vorremmo trovare degli schemi che danno la possibilità di distribuire questi rischi nel modo più ampio poss in modo che chi è colpito negativ possa avere meno costi o essere indennizzato. Questa è l’idea del welfare.
Da noi l’welfare è pubblico perché pensiamo che non possa essere lasciato a singoli individui (anche se esiste welfare familiare) e non vogliamo lasciarlo tutto al mercato perché il mercato può assicurare molto cose ma non può assic tutto. Noi vogliamo un sistema di welfare che possa assicurare con un disegno assicurativo gli eventi che possono capitare a una persona.
Partiamo. Il modello di ciclo di vita di Modigliani. Da www.economicshelp.org
Il pilastro del sistema di welfare è quello previdenziale ma non dovrebbe essere l’unico.
Da zero a inizio lavoro succede tantissimo e devi fare attenzione. I bambini dovrebbero avere le stesse opp: accesso a sanità, a istruzione di qualità (spendere di più nelle scuole di periferia. A torino la dotazione è buona, tutte hanno la lavagna, le maestre di sostegno, le famiglie intervengono, le classi sono meno problematiche…in periferia è il contrario). Il fatto che l’welfare sia centrato sulle pensioni distoglie le risorse su quello che c’è prima in termini di opportunità. Ai giovani non vanno date garanzie ma opportunità che poi devono giocarsele. Più avanti negli anni le opportunità sono inferiori.
Vita a 20 anni. Individuo lavora. Ha un reddito. Deve decidere i suoi consumi. Modelli di max di utilità intertemporale. Comunque deve decidere quanto consumare del suo reddito e quanto risparmiare. Consumi meno perché sei lungimirante. Sai che arriverò l’età in cui avrai bisogno di avere accumulato ricchezza. Ogni risparmio accumulato aumenta la ricchezza. Vai in pensione e hai il massimo della ricchezza. Ti ritiri e consumi quanto hai risparmiato prima. Alla base della pensione c’è il risparmio di quanto hai accumulato nella vita lavorativa. Quindi bisogna lavorare, nella vita delle persone c’è il lavoro, il risparmi oe la previdenza. La previdenza senza lavoro e senza risparmio si chiama assistenza (qualcuno ti dà i mezzi per vivere e è un’altra cosa).
Se pensassimo di essere in grado di risolvere questo problema da soli non avremmo avuto bisogno dell’welfare pubblico. In europa diciamo che le persone non sono lungimiranti, hanno problemi, non sanno risparmiare, allora diciamo che il sistema è previd pubblico e obbligatorio. Lo stato dice che la differenza la chiamo contributo sociale, stabilisco che sia 33% della tua retribuzione (una parte va a azienda una parte a lavoratore) e quella parte lì la devi dare al sistema previdenziale pubblico e la gestisce lo stato (non un privato come per le rca auto).
Inps è un’istituzione pubblica, quindi ha un dovere di sostenibilità nel futuro. Non è un luogo per l’esercizio di un potere politico. È la casa degli italiani presenti e futuri.
Schema di modigliani. Non considera l’incertezza. Incertezza di trovare lavoro, del reddito, di continutià di lavoro, di salute, matrimonio (in usa il gruppo a più alto rischio di povertà sono le vedove o le divorziate, se non hanno lavorato non hanno risparmi e è difficile trovare mezzi per la vecchiaia).
Il rischio di cui si occupa il sistema pensionistico è quello sulla durata della vita.
Come finanziare la previdenza pubblica?
I contributi li dovete versare all’inps e non a generali. È obbligatorio.
Come inps gestisce i contributi?
Ci sono due metodi
Capitalizzazione. Il giovane mette i soldi nel salvadanaio, li impiega nei mercati finanziari, fanno capitale composto e all’età e inps o generali ti danno la pensione per la durata di vita e magari anche la reversibilità. In questo sistema c’è il rischio finanziario. Si potrebbero perdere dei soldi nei mercati finanziari. Non usiamo questo sistema in nessun paese europeo oggi.
Ripartizione. Oggi lo usano tutti. Il giovane è uno, che mette i soldi oggi, il vecchio ritira la pensione. I soldi versati all’inps sono stati usati per pagare le pensioni. Contratto tra generazioni. Mettere insieme tutti. I giovani pagano. Gli anziani ritirano. Nello stesso momento. Quella cassa è sempre vuota. Quello che viene versato dai giovani oggi non basta. Lo stato mette quello che manca attraverso la tassazione o il debito. Rischi? La demografia. Voi siete gli attivi, tanti. I pensionati invece sono pochi. I politici vedono tanti giovani e dicono entrano tanti contributi e possiamo pagare delle pensioni alte. Oppure possiamo fare delle stravaganze in europa come le baby pensioni (lasciamo che le donne tornino nelle famiglie fu la motivazione). Cecità? Incapacità di vedere? Sì- ti devi chiedere. Questa struttura demografica e questa crescita economica che dà lavoro continuerà? È il futuro che devi guardare perché questo è un contratto tra generazioni.
La piramide della popolazione: 1971 vs 2011 vs 2061 (conoscibile per dinamica demografica)
I baby boomers sono già in pensione o vicini. Poi si ha la riduzione. Rimangono le fasce centrali.
Vediamo che non è possibile mantenere quelle promesse pensionistiche quando la popolazione è questa. Perché o aumentiamo il tasso di contribuzione (al50%, nell’inpdap a inizio anni duemila l’aliquota di equilibrio nel sistema pubblico era più del il 60% uno avrebbe dovuto pagare più del 60% del suo stipendio al sistema pubblico per pareggiare le pensioni, poi è poco esposto alla conc e si potrebbe anocra fare ma è comunque una follia. Nel sistema privato non possiamo aumentare le aliquote , anzi il tema è come ridurre aliquota contributiva e cuneo fiscale per essere più competitivi) o alza l’età.
Poi la linea di reddito continua chi ce l’ha? Oggi le carriere sono ritardate, frammentate, discontinue, da redditi bassi perché è bassa la nostra produttività. Allora da un lato è difficile farsi una buona pensione. Inoltre i contributi che entrano ad alimentare una pop più anziana sempre maggiore e sempre più longeva non bastano. Siamo in disavanzo. Il sistema si deve riformare.
Siamo stati per venti anni e più, ogni volta che c’era un incontro a livello istituzionale con banca centrale europea ocse fmi ecc dicevano bisogna riformare le pensioni. Modigliani: bisogna eliminare le penisoni di anzianità, definite un furto a danno dei lavoratori.
Le riforme sono state fatte. Amato 92 dini 95 prodi 97 berlusconi 2001 maroni 2004 damiano padoa schioppa 2007 fornero 2011. Peccato che quelle che sono state fatte nel 95 e anni lì erano molto diluite nel tempo: le fai ma andranno in vigore tra trenta anni. Non va bene. Dovevano etgnrare in vigore subito, pur con un minimo di gradualità. Le riforme fatte tra trenta anni non valgono. D’alema disse noi abbiamo fatto la migliore riforma peccato che vada in vigore nel 2035. Allora poi arriva il momento in cui gli squilibri aumentano e noi eravamo considerati il paese che metteva a rischio la tenuta dell’euro e l’intera costruzione europea.. On the edge, copertina economist, paul krugman nyt 2011, time 7november italy world most dangerous, suddeutsche.
Così devi fare una riforma in venti giorni. Non puoi fare un dialogo sociale in venti giorni. Convincerli che aumentare età di pens, ridurre pens di anz, equiparare la pens a uomini e donne (vogliamo parità prima e non regole di compens dopo con età anticipata). Le riforme sono un processo lungo, che richiedono comprensione e un po’ di condivisione. La riforma è un cambiamento sociale importante. Se non c’è condivisione le riforme trovano subito un politico che dice che le riforme sono schifose e le tolgo. Poi non hanno tolto la fornero, tranne tre anni di eccezione. Non è facile distruggere i conti.
Quella riforma ha dato sostenibilità al sistema pensionistico a una condizione: che l’economia funzioni. E l’economia funziona quando cresce e quando dà occupazione. Perché se non è così tu puoi fare le alchimie che vuoi ma se hai dei giovani a cui dici hce la vita sarà per loro povera ma vi daremo una garanzia pensionistica tra 40 anni non è una grande consolazione. Preferisco un governo che si impegna per fare in modo che abbiate un lavoro e un reddito e che possiate garantirvi voi la vostra pensione attraverso i contributi. Poi ci può e deve essere solidarietà. Senza crescita e senza occupazione concentrarci sulle pensioni è un atteggiamento perdente e un circolo vizioso che ci rende più poveri.
Sostituzione tra lavoro degli anziani e dei giovani: propagandata e non realizzatasi nei fatti e con scarsissimo fondamento nelle nostre conoscenze economiche.
BOLDRIN
La produttività dipende da tante cose piccole.
I motori del sistema pensionistico sono due: andamento demografico e produttività del lavoro. A meno di una diversificazione perfetta internazionale del risparmio che rende cià che succede nel tuo paese di origine abbastanza irrilevante c’è l’home bias nel portfolio allocation. Il che implica che i tuoi risparmi tendi a investirli a casa tua. Alla fine l’andamento complessivo dell’economia di casa tua non influenza solo il sistema pensionistico di tipo pay as you go ma anche a capitalizzazione. Il capitale viene investito i nquel paese e è comunque molto legato alla produttività del lavoro di quel paese.
Quindi se vogliamo capire la rilevanza del tema produttività occorre guardare questa tabellina. Demo.istat.it indagine o situazione o statistiche demografica demografiche popolazion residente al 1 gennaio 2019 per età sessi stato civile ecc anche per regione provin cia ecc
Oggi 450000 persone hanno un anno. I ventenni sono quasi 600000. Voi siete una minoranza: quelli che frequentano l’università (30 max 40% della vs coorte, quindi i vs coetanei lavorano). Tra i 45 e i 55 anni c’è quasi un milione di anno per anno. 63enni sono 750000 . Le coorti che stanno andando in pensione sono con numeri molto variabili perché sono anni in cui agli uomini vengono gli infarti ma comunque i 60enni sono 796000 61enni 787000 62enni 795000 63enni 753000. Sono comunque molte di più dei giovani.
Le coorti che vanno in pensione hanno dimensioni sui 750000. La dimensione delle coorti che iniziano a lavorare sono sui 600000. La dimensione delle coorti che nascono e che comunque pagheranno le pensioni a chi va in pensione adesso (ammesso che non salvi il paese riducendo la sua aspettativa di vita sotto i venti anni da oggi) sono 450000.
Tra venti anni i signori liberati dal lavoro che oggi hanno 60 anni continuerarnno a mangiare, vivere, vestirsi. Il loro consumo dovrà essere garantito da un numero di persone che è circa il 60% di loro (sempre che lavori ecc). Anche fossero duecentomila. Provate a fare la percentuale. 200/700 fa 29%. Pensate. Il numero di potenziali lavoratori in uscita (persone che devono essere mantenute) è il 29% più grande dei nuovi lavoratori. Ne ho tre nuovi che arrivano in pensione e due che arrivano al alvorare e a rimpiazzarli. Immaginate che chi entra a lavorare deve mantenere un livello di consumo e reddito disponibile proprio simile a quelli che escono. Quelli che escono vogliono mantenere un livello di consumo simile a quello che avevano quando lavoravano.
Domanda. Di quanto deve aumentare in un anno la produttività del lavoro dei nuovi entranti? Più o meno del 30% non esattamente perché bisogna fare i giochetti ma quello è l’ordine di grandezza. Andate su istat e guardate tasso di crescita annuale della produttività del lavoro italiano. Si calcola così: si prende il pil di un anno, si mette al denominatore le ore lavorate e si ottiene un numero. Poi si prende il pil dell’anno prima e le ore lavorate dell’anno prima, si calcola lo stesso rapporto e si ottiene un numero. Si sottrae il primo rapporto dal secondo, sperando che venga positivo, si divide per il secondo e c’è un tasso espresso in percentuali. Il numero che troverete per il paese è tipo zero. Un paese fichissimo come la germania trovate 1 o 1,2. Se andate in usa trovate quando va bene 2% all’anno. Ecco l’impossibilità di mantenere livelli di reddito totale costante (nemmeno crescente) di fronte a un disastro demografico di questo tipo. Questi numeri sono spaventosi.
Venti anni fa studiavamo sistemi pensionistici in islanda con fornero stiglitz e altri. Ancora non aveva preso il premio nobel e non sragionava. Poi son successe delle cose. In questo rist islandese boldrin e un altro ordinarono vino. Che costava 600 dollari. Un nostro collega ha detto che poteva fare a meno. Ci sentivamo in ritardo a discutere questo. A ragionare su questo. Era un gruppo di economisti statistici demografi di venti paesi avanzati. Abbiamo pubblicato anche volumi del tutto inutili. Questa cosa non è una novità, comunque. Era comunque apparente già nel 95.
Questo è un retroscena. Questa è una cosa che gira da 35 anni. Il coniugarsi di due fenomeni che non sono risolvibili facilmente da policy, il calo di fertilità totale delle donne occidentali e il rallentare della crescita della produttività sono due fenomeni epocali che vanno studaiti, capiti e cercare di capire come si possono modificare e gestire ma bisogna anche avere l’intelligenza e l’umitlà di capire che non sono reversibili in forma totale. È inutile dire “riporteremo la fertilità delle donne occidentali a tre figli. Non avverrà mai. A meno che non si introduca schiavismo di gender.” Le donne faranno un numero di figli tra 1,5 e 2. Come in tutto il mondo avanzato. Questo fenomeno era chiaro a chiunque già 30 anni fa a chi avesse visto i fatti.
Lo stesso vale per la produttività. Non dico le determinanti della prod. Dirò brutalmente che la prod è quella cosa che cresce perché cambi le maniere con cui produci le cose. Io zappavo terra a sei anni. Mia prod era bassa. Aumentarla richiedeva uso di erpici ecc. meccanizzare attività agricole. Così cresce la produttività.
Quando sei un paese molto arretrato come italia del 1962 nel padovano dove agricoltura di qualità veniva fatta con sistemi manuali , aumentare la produttività era facile perché bastava imitare quel che facevano nei paesi più avanzati introducendo le macchine. Macchine, sementi, tecnologie che erano già state inventate. Miracolo economico è questa cosa qua. Un paese povero agricolo sottosviluppato che dice facciamo come in america. Poi arrivi vicino all’america. O a chi ha le tecniche migliori nel campo. A quel punto la maniera per migliorare te la devi inventare da solo. Quando vedi germania, giappone, america (che non poteva imitare america) vedi che i tassi di crescita della produttività sono calati. Anche 30 anni fa era assurdo pensare che la produttività cresca del 5% all’anno (su quello si facevano ipotesi di riforma pensionistica). Affermare nel 97 che la soluzione al problema pensionistica non consisteva nel modificarlo ma nella speranza che la produttività sarebbe cresciuta del 5 6 % come nei 60 era prendere in giro. Aver nascosto anche in accademia e non averlo saputo dire nei 80 e 90 quando il problema era affrontabile e risolvibile senza misure drammatiche e si sarebbe potuto fare lentamente. In maniera non indolore (nulla è indolore) ma in maniera certamente molto meno pesante e conflittuale che negli ultimi dieci anni.
Potrei dire quali sono stati gli errori sbagliati, anche di politici e cittadini, nel non chiedere quei cambi istituzionali ecc che avrebbero permesso non di far crescere la produttività del 6% ma di farla almeno crescere di un 1,5% annuo come han fatto tedeschi francesi e giapponesi.
Socrative.com
FORNERO DOMANDE
Se fosse ministro del lavoro ora che misure per favorire occupazione giovanile e qualificata. Che misure per allocazione ottimale della spesa pubblica. Questione esodati.
Nel 2011 c’era la sensazione che non ci fossero più risorse per pagare pensioni o servizi. Il governo non può emettere soldi. Poteva credere credito. Il paese non era credibile. Rischiava di non avere soldi per il funzionamento. Doveva fare qualcosa in venti giorni. Il governo tecnico doveva risolvere. La politica dovrebbe dare una direzione. Parlare di linea strategica. Invece la maggioranza era formta da chi aveva pensato solo a guerreggiare per 20 anni.
Dopo la riforma delle pensioni e decreto salva italia in dieci giorni arriva la necessità di fare la riforma del lavoro fatta con ddl. Meno male che abbiamo delle istituzioni per chi invoca i pieni poteri.
Una riforma del lavoro è complessa.
Come volete voi il mercato del lavoro? Qualcuno la attaccava quando parlava di mercato. Be’ abbiamo una domanda e una offerta di lavoro. Vogliamo regolarlo ? Ma come?
Lei ha scelto due obiettivi. Stanno nel primo articolo. Vorremmo realizzare un mercato del lavoro inclusivo (che tira dentro il maggior numero di persone che sono nell’età di lavoro, che comprendono i giovani e le donne e i non troppo anziani per la pensione e in buona salute e oggi un 65enne può essere in buona salute e desideroso di lavorare.) e dinamico (ridurre i tempi di attesa tra uscita dal mondo della formazione e entrata nel mercato del lavoro. Ridurre perché quel periodo può essre costoso perché il capitale umano si perde facilmente e se stai fuori il cv ne risente. Più alto paese con numero di neet).
Altra cosa. Il lavoro si può perdere. Non dobbiamo impedire che la persona si separi dal posto di lavoro (se il posto di lavoro non produce valore aggiunto è inutile tenere una persona lì perché è uno spreco). Devi ammettere che una persona possa essere licenziata ma rientri presto. Occorrono le politiche attive. Esistono uffici del lavoro che sanno far comunicare domanda e offerta, sanno seguire i giovani nel nordest. La modifica di art 18 (fatta più drastica poi da renzi) esattamente per dire non che vogliamo togliere diritto ai lavoro ma se una persona è iperprotetta sul suo posto di lavoro il datore di lavoro ci pensa molto prima di assumere perché poi è difficile licenziare (poi i bravi non vengono licenziati).
Garanzia giovani.
Farei apprendistato che oggi è stato abbandonato. Una delle cause delle difficoltà dei giovani a trovare lavoro è il divario culturale e di pregiudizi tra mondo del lavoro e della scuola e della formazione. Si pensa tanto perdi tempo se vai a fare stage. Nell’impresa si dice questo mi fa perdere tempo.
Insisterei dialogo scuola lavoro, politiche di riduzione dei tempi di attesa (in molte zone del paese queste cose sono realtà, dobbiamo esportarle dove non si conoscono, al sud in particolare, è più difficile fare politiche attive al sud ma bisogna farlo, meno assistenzialismo, più formazione permanente, life long learning, pià protezione per entrare, le conoscenze acquisite da giovani non bastano perché tutto cambia velocemente). Eppure le abbiamo fatte. Mancanza di condivisione delle politiche. Arriva governo nuovo e dice loro hanno fatto male e noi faremo meglio, ok. Invece hanno detto loro hanno fatto schifo e noi cambiamo tutto. È atteggiamento diverso. Qualcosa teniamo. Lavoriamo nella direzione di migliorare l’efficienza del mercato del lavoro o equità ecc.
Spesa pubblica. Commissario alla spesa pubblica. Lista delle spese inefficienti è già fatta tutta. Perché è difficile ridurla? La riduzione maggiore di spesa pubblica è stata la riforma delle pensioni. Con invecchiamento che abbiamo la spesa aumenta. Non ci fosse stata la riforma nel 2020 non saremmo stati lontani da impiegare il 18% di pil sulle pensioni. La gobba c’è ancora ma è attenuata. Se andiamo avanti a quota 100 la riprendiamo tutta.
Il problema è che dietro a ogni spesa pubblica c’è una persona e tu devi dire a uno che tu sei un’inefficienza pubblica, accomodati. Lui pensa di essere utile, magari.
Fornero unica ad aver chiusa una authority, per il terzo settore. Nel ministero c’era un dept di dieci persone. Perché avere una authority che costa e trova mille occasioni di spesa. È stato difficile me ne hanno dette.
Esodati. Sappiamo che su quelli che stanno in situaizoni di allontanamento dal mercato del lavoro dici salvaguardiamo i diritti pre esistenti. Il ministero del lavoro è povero di infrastrutture tecniche. Ha l’inps che le ha e il mnistero del tesoro che vaglia le cose e diceva “non basta ancora”. Dicono 55000 esodati. Inps aveva un presidente che è venuto a avvertirmi di quanto dovessi diffidare del direttore e direttore che diceva di non fidarsi del presidente. C’erano inps e tesoro e litigavano tra loro. Lei ha detto vi chiudo qui e troviamo una soluzione. Dicono 55, portiamo numero a 65000. Vi pare che se mi avessero detto sono 200 000 avrei detto no lasciamoli in quel limbo? Vabbe’ salvaguardiamo le 200000. Dopo invece qualcuno ha fatto circolare un documento che ne numerava 380 000. Su questo i giornali hanno fatto di tutto. Il nostro governo con due provvedimenti ne ha salvaguardati 130 000. Anche Sacconi lanciava il sasso e nascondeva la mano. Dopo 8 provvedimenti che hanno allargato la platea (non è che la mancanza di lavoro è essere esodato, esodato è chi si è accordato per uscire). Oggi siamo a 170 000. 370 son molto lontani.
Questo cosa dice? Debolezza del sistema amministrativo. Tanto complicato da essere un peso su tante cose ma debole per sistema informativo. Il sistema previdenziale pubblico ha regole pubbliche. Se si fa un accordo lei può andare in pensione le pago stipendio e buonuscita lei accetta va bene ma mandiamo una informativa al ministero. Ditemi gli accordi. Comunichiamolo. Comunichiamo le informazioni utili. La Fornero ha disposto che chi fa accordi di prepensionamento li comunichi a ministero o a inps. Adesso si parla di nuovi esodati da quota 100. Ciò significa che quella disposizione non è stata applicata.
BOLDRIN
Modello generazioni sovrapposte, è un modello senza moneta, è un modello reale. Non è con la stampa della moneta che tu elimini la mancanza di beni e servizi prodotti. La mancanza di moneta nel senso di capacità di acquisto, di liquidità che circola tra creditore e debitore, nel senso di sistema creditizio di offrire liquidità dove sembra appropriata e necessaria per investimento è un problema complicato, può essere un fattore di crisi. Quindi ecco che la moneta non è un velo. Ma la stampa di moneta non può risolvere il problema che se escono tre e entrano due bisogna produrre qualcosa. Da mangiare, da vestirsi, da coprire il tetto, da guidare, questa roba materiale va prodotta. Qual è la soluzione al problema del fatto che un sistrema pubblico consumi più oggetti materiali nella sua attività di quelli che vengono prodotti e quindi crea debito di oggetti materiali? Il debito è solo il velo che misura quella mancanza.
Se dici che basta stampare moneta stai prendendo in giro.
Sulla rappresentatività dei giovani.
Muovete il culo. La rappresentanza dei giovani se la devono fare i giovani con dignità, responsabilità, consapevolezza che non sai esattamente come funziona il mondo e allora confrontati e capire i numeri. Però lo devi fare in proprio. Se ti aspetti che venga qualcuno o non viene o viene per interessi tuoi. C’è espropriazione intergenerazionale ma le persone giovani se ne assumano in proprio con umiltà.
Fornero. Siamo in democrazia. Vogliamo mantenere la democrazia. I mercati sono molto imperfetti, diciamo, vanno regolati. Anche la democrazia ha bisogno di regole, istituzioni, rispetto delle competenze se no chiunque può dire qualunque cosa come se fosse la verità. Abbiamo bisogno di rafforzare la società civile. Le scorciatoie sono sempre pericolose. Abbiamo bisogno di persone che prendano sul serio i problemi e la loro complessità. Abbiano onestà di comportamenti, attenzione alle disuguaglianze. Non è impossibile. Bisogna però aumentare il grado di consapevolezza.
Far capire i principi
basilari del bilancio pubblico e la problematicità del debito pubblico. Flessibilità? Vuol dire aumentare il debito e questo sarà a carico delle generazioni giovani e future. Allora stai decidendo qualcosa che va a carico dei tuoi figli.
Qualcosa su cui costruire, cercare. Qualcosa su cui impegnarsi.
Il dialogo dovrebbe promuovere altro dialogo.
Crisi euro riforme macro https://youtu.be/o2UqAOyXyas
Come funziona il mercato del lavoro https://youtu.be/UjIgQ4zsBe0