Da “Favole e numeri” di Alberto Bisin.
1. L’inefficienza dei servizi pubblici impatta in modo enorme sulla produttività totale dei fattori.
2. Una maggior produttività totale dei fattori libererebbe risorse da distribuire ai lavoratori del privato soggetti alla concorrenza internazionale.
3. Gli interessi dei lavoratori pubblici sono spesso opposti a quelli del privato.
4. Il settore pubblico è ipertrofico (pensiamo a quanti lavori “esistono solo nel pubblico”) spaventosamente inefficiente.
5. Il settore pubblico drena risorse al privato (quanti giovani farebbero professioni che non possono perché esiste solo il pubblico, oltre al discorso delle tasse ecc.)
6. Occorre misurare la produttività del pubblico, anche in modo imperfetto, per tagliare le risorse peggio impiegate. Questo perché comunque il pubblico non compete nei mercati internazionali ed ha quindi privilegi rispetto al privato.
7. Il carico fiscale di cui il pubblico gode è una delle ragioni di scarsa competitività nei mercati internazionali del settore privato.
8. L’inefficienza di giustizia, trasporti, scuola è una delle ragioni per cui le imprese straniere non investono in Italia.
9. L’inefficienza del settore pubblico contribuisce pesantemente alla scarsa ptf.
10. La riduzione della spesa e l’aumento di efficienza nel pubblico sono condizioni necessarie perché il privato sia messo in condizione di generare posti di lavoro (si è incentivato il posto pubblico scientemente soprattutto a partire dai primi anni settanta, massacrando il paese.)
11. Con una minore spesa pubblica e una maggiore sua efficienza si possono liberare risorse da usare per costituire una rete di welfare che riallochi il lavoro privato e pubblico verso imprese e settori produttivi, senza eccessivi costi sui lavoratori.
12. Riformare il settore pubblico è impresa titanica perché si scontra contro gli interessi della politica, delle istituzioni pubbliche, dei superburocrati, dei magistrati di tar e di corti costituzionali come dimostrano sentenze contro le riduzioni dei vitalizi, contro le riduzioni degli stipendi ai magistrati, contro le riduzioni di pensioni oltre una certa soglia ecc.
Occorre eliminare gli incentivi perversi che favoriscono la scelta del settore pubblico da parte dei cittadini equiparando il settore pubblico a quello privato, anche in tema di licenziamenti