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Lo stupore delle prese elettriche

Il contrasto di interessi: una bufala italiana

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L’idea è che se io consumatore posso scaricare tutti i miei acquisti, collezionando gli scontrini, ho convenienza a far fatturare e il commerciante è costretto a dichiarare. Così sparisce l’evasione e i contribuenti pagano meno tasse

 

Questa logica è fallace.

Innanzitutto non è vero che negliStati Uniti scaricano tutto. Inoltre con la riforma di Trump si sono ridotte le itemized deduction (voci simili alle nostre, su livelli elevati. Su livelli di reddito inferiori ci sono deduzioni e detrazioni forfetarie).

 

https://www.ilfoglio.it/economia/2019/10/17/news/perche-non-puo-essere-il-contrasto-di-interessi-a-debellare-l-evasione-fiscale-281049/

 

Vincenzo Visco ha prodotto una tabella che mostra le varie ipotesi in cui è possibile aggirare il contrasto di interessi e provocare caduta di gettito. Ha anche scritto un capitolo sul tema. https://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:4192

Da leggere anche un articolo di Maria Cecilia Guerra su la voce.info. https://www.lavoce.info/archives/23954/come-funziona-o-non-funziona-il-contrasto-di-interessi/

 

Cosa scaricherei? I costi per la produzione del reddito. Quegli oneri legati alla mia attività professionale che devo sostenere per ottenere un reddito. Se potessi scaricare i miei consumi (una delle due modalità di destinazione del mio reddito, perché l’altra è il risparmio) il gettito dello stato andrebbe a zero. La tassa sul reddito si trasformerebbe in imposta sul risparmio: si scarica tutta sull’altro lato.

 

Il consumatore che vuole scaricare è mosso dallo stesso istinto del venditore che evade: non pagare le tasse. Il consumatore non vuole pagare l’iva e è il motivo per cui il venditore evade.

L’onesto è uno che non può evadere.

Il compratore e il venditore si incontrano a metà strada e trovano il modo per evadere. C’è convergenza di interessi tra venditore e consumatore, nel mondo reale.

 

Non c’è un modo matematico conveniente per pagare le tasse, che si chiamano imposte, non a caso.

 

In italia abbiamo tax gap su iva oltre il 30% dato da evasione (carosello di fatture ecc) ma anche da erosione (aliquote inferiori a quella ordinaria, 22%), truffe nel passaggio tra varie aliquote (unire aliquote?). Visco ha suggerito l’adozione di una unica aliquota iva per evitare truffe legate a arbitraggio di aliquota.

Diranno: ma così non si rende progressiva l’imposta. La gente è convinta che la singola imposta debba essere progressiva: non il coacervo dell’imposizione in capo a una singola persona.

Anche il biglietto del bus sarà presto progressivo. Tutto ciò è frutto di ignoranza che si nutre di invidia sociale.

 

Visco ha costruito l’irap imponendola su tutti i fattori di produzione. Costruzione accademicamente eccellente, ineccepibile, elegante. L’impianto teorico è robusto. Ma le condizioni nel mondo reale ne han denunciato iniquità.

Le imposte sono un trade off tra equità e efficienza. Se sei equo non sei efficiente cioè non ottieni gettito. Se sei efficiente raccogli gettito ma non sei equo. Perché il mondo è fatto di trade off. Quando vuoi uccidere i trade off vuoi il pasto gratis che in realtà è un pasto rubato a qualcuno.

 

Maledicevamo visco e ora lo elogiamo per competenza teorica visto che oggi trattiamo con legioni di magliari che cercano di venderci il Colosseo con la truffa.

 

In America non mandano tutti in galera. Che poi la fallacia logica è: loro scaricano tutto, nessuno evade, ma gli evasori, che non ci sono, vanno in galera.

Agenzia entrate americana: su imposte federali del reddito c’è tax gap del 16,5% lordo. Non siamo a livelli italiani (anche perché dei 100mld stimati un terzo è fatto da iva). Riflettiamo. Se all’inizio hai un’evasione del 16% forse ti devi fare delle domande.

Quindi l’evasione esiste anche negli Stati Uniti e non tutti gli evasori sono in galera.

 

C’era una volta l’espressione “manette agli evasori”, un decreto del 1982, che non ebbe alcun effetto, se non quello di intasare la giustizia. La gente evadeva come prima. Esiste una serie di leggi che già non mandano in galera nessuno. Si restringeranno e alzeranno ancora le soglie. Dubito che vedremo le carceri italiane piene. Non sarebbe meglio sanzionare amministrativamente per portare gettito anziché nutrire la gente in galera?

 

L’evasione è diffusa e rilevante tra le piccole imprese, soprattutto al sud, ma i politici dicono di non volere penalizzare commercianti e artigiani. Sono piccoli ma sono tanti.

 

Alla fine non succederà niente ma anche questa stagione di teatrini televisivi sarà salva.

 

È vitale che quello che viene preso dalla lotta all’evasione venga redistribuito in termini di minore imposizione fiscale. Se viene speso e si entra in una logica di tassa e spendi questo paese arriverà a un’incidenza della spesa sul pil del 75%. Saremo in una URSS pre 1991.

 

Torniamo alle tabelle di Visco. Secondo tutte le ipotesi di detrazioni il contrasto di interessi non avrebbe comportato benefici in termini di gettito per lo stato. Se posso ottenere una detrazione, questa detrazione per essere conveniente quanto l’evasione, dovrebbe permettermi di detrarre tutto il pagamento dell’iva. Infatti si parla di detrazione tra il 10 e il 18 per quanto iva sia al 22. Anche potendo detrarre tutta iva l’esercente ha margine di sconto ulteriore che gli consente di non pagare l’irpef.

La gente reagisce a incentivi. Quanti soldi riesco a trovarmi in più nello scenario a rispetto allo scenario b?

Chi evade ha convenienza ancora a farlo e il consumatore incassa subito il beneficio anziché aspettare l’anno prossimo. Ex post molte detrazioni poi vengono riviste, quindi che fiducia bisogna avere? Non c’è certezza del diritto se la materia fiscale cambia sempre.

Se tu esigi la fattura c’è chi preferisce avere in tasca più soldi. Per le casse dello stato però bisogna vedere che succede davvero.

A che pro incentivare i consumatori a richiedere la fattura se fosse vero che tutti la richiedono?

In ermini di behavioural economics qualcuno galvanizzato dal finalmente posso scaricare anche io (invidia sociale verso il lavoro autonomo) magari si accorge che scaricando guadagna meno che accordandosi col fornitore del servizio.

Queste detrazioni vengono date a tutte le transazioni che sarebbero comunque avvenute. Quindi si ha perdita di gettito (transazioni che avvengono già adesso in chiaro) nell’aspettativa che l’incentivo produca un’emersione che è solo potenziale.

 

Cosa accade se l’emersione di nero prevista da misure come il cash back non sarà tale da compensare i tre miliardi spesati? Si creerà un buco aggiuntivo.

Puoi fare una normale lotteria come quella portoghese dove in palio ogni settimana c’è un certificato del tesoro del valore di 35000 euro a valere sugli scontrini generati in quella settimana e ogni sei mesi c’è un premio, cioè un certificato del tesoro del valore di 50000 euro basato sulla somma degli scontrini dell’ultimo semestre. In più c’è un piccolo cash back

Come dimensioniamo i tre miliardi previsti dalla moanvora? Come li ripartiamo? Mettiamo un tetto? Io sono a rischio di subire decurtazioni delle detrazioni, almeno in base ai tetti che sono emersi sui giornali. Quanto avrò diritto in termini di cash back alla befana degli onesti? Metteranno un tetto anche per me? Ma allora avrò maggiore incentivo a non usare scontrini e se lavoro con un prof o artigiano ad accordarmi con lui?

 

Da un lato si dice che il cash back dovrebbe produrre gettito ma poi si dice che si tagliano le detrazioni a chi ha più di 200000 euro. Se tagli la detrazione è perché pensi che la detrazione sia una spesa, come è. Se pensi che sia un sistema per fare emergere il nero, non devi toglierla ai ricchi che sono quelli che hanno capacità di spesa superiore e sono quelli che dovrebbero faer emergere di più il nero, altrimenti i ricchi evaderanno. Si mettono nella stessa manovra due norme contraddittorie.

 

Di quelli che conoscono la materia nessuno dice che il contrasto di interessi sia efficiente. Oltre a Visco e la Guerra dicono la stessa cosa anche Raffaello Lupi, Dario Stevanato, Alessandro Santoro. manualetto sul diritto fiscale dice la stessa cosa. Dario stevanato dice la stessa cosa. C’è pure una relazione del mef in un rapporto su evasione fiscale che spiega che il contrasto di interessi non è efficace. Può essere utile in grosse spese come in edilizia ma se generalizzato porta perdita di gettito.

 

Ma allora come si spiega il successo del contrasto di interessi nelle ristrutturazioni edili. Proprio perché sono importi rilevanti che coinvolgono prestazioni che si svolgono nel corso del tempo per stadi progressivi e regimi autorizzativi amministrativi. Non sono cose tempestive.

 

Queste detrazioni valgono come il taglio del cuneo fiscale. Politicamente non avrebbe senso anziché dare venti euro al mese mettere queste risorse sul taglio del cuneo fiscale?

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