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Lo stupore delle prese elettriche

Il deficit non produce crescita

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Idea di fondo: la spesa pubblica produce crescita. Non è così.

Altra idea: bisogna fare deficit per stimolare la crescita. Non è così. 

Il rispetto di una percentuale per il deficit è sbagliato? Può essere, ma permette di essere credibili: fissare una regola è un argine contro le voglie di spendere a manetta dei politici e è dimostrato che è preferibile rispetto a dare loro la discrezionalità nello stabilire parametri economici. A meno che, forse, non siano scandinavi.

Il debito pubblico è il più alto trai i paesi europei e lo è da decenni. Ecco. Questo è il punto e questo è il grafico di partenza. Nota che il livello del debito pubblico in sé non è necessariamente un problema. Un rapporto debito/pil crescente lo è perché la crescita non ripaga il debito, che quindi aumenta e così via. Ma anche questo, la variazione, potrebbe non essere un problema se chi detiene il debito (i possessori di titoli di stato a lungo termine, soprattutto) ritiene che continuerà a percepire gli interessi e che se vorrà restituire i titoli allo stato (o venderli sul mercato) lo potrà fare senza rimetterci. Insomma il problema è il rischio percepito. 

Bene. Ma che succede se il rischio aumenta o la credibilità del paese è bassa? Che lo stato dovrà indebitarsi garantendo tassi di interesse più alti. Questa spesa per interessi è improduttiva: non serve a niente, quindi è bene tenerla bassa. Però c’è. Più è alta più sono i soldi che lo stato deve destinare a pagare gli interessi anziché a fare altro.

Qual è un modo che lo stato ha per far sì che la spesa per interessi sul debito non esploda? Fare avanzi primari, cioè far sì che le entrate superino le uscite. Eccoci al primo grafico, dal quale si vede come l’Italia abbia fatto avanzi primari per diversi anni. Bene. Però questi sono fatti per evitare che esplodano il debito e la spesa per interessi. Il problema è che come è sbagliato fare deficit costanti e continui, lo è anche fare avanzi. Avanzi primari prolungati nel tempo sono recessivi, ma in Italia sono stati necessari per avere soldi per pagare stipendi pubblici e pensioni. Come sono stati ottenuti questi avanzi? Attraverso aumenti di tasse e NON attraverso tagli di spesa pubblica. La pressione fiscale alta ammazza l’economia. C’è chi dice che se l’Italia facesse deficit attraverso tagli di spesa e riduzione di imposte (o privatizzando la Rai) il mercato non la penalizzerebbe più di tanto perché dimostrerebbe di voler cambiare rotta rispetto agli ultimi quarant’anni.

i grafici, che ora non ho sotto mano ma dovrei ritrovare, dicono che la spesa pubblica corrente è sempre aumentata e la pressione fiscale non si è ridotta. Inoltre è vero che c’è stato avanzo primario, ma considerando la spesa per interessi molto spesso si è fatto deficit. 

È discutibile il concetto di austerità espansiva, anzi è sbagliato, come lo è quello del moltiplicatore della spesa pubblica. Però i paesi che hanno tagliato la spesa pubblica e hanno fatto delle riforme dal lato dell’offerta (liberalizzazioni, privatizzazioni, aumento della flessibilità e dell’apertura dei mercati, compreso quello del lavoro) sono cresciuti o si sono ripresi dalle crisi, grazie all’aumento della produttività.

Ecco. Una parola che  non si pronuncia mai è quella chiave: produttività.

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