Da “Principles of economics” di Greg Mankiw
Ciò che poi si è chiamato
«welfare state» è stato, politicamente, un amalgama di idee e interessi
straordinariamente disparati: il liberalismo «da crociata», con la sua fiducia
nelle possibilità dell’avanzamento sociale, nel progresso umano e
nell’individualismo laico; il conservatorismo tradizionale, con la sua enfasi
paternalistica sulla necessità di salvaguardare le istituzioni e l’ordine sociale
contro il mutamento radicale; il socialismo, con la sua fede nella benevolenza
del potere statale rispetto alle responsabilità sociali.
Gli economisti ritengono che il libero scambio internazionale
promuova il welfare: si ritiene, infatti, che l’eliminazione delle barriere
tariffarie porti a una maggiore efficacia nell’uso delle risorse, dato
che le aziende nazionali si concentrano sulla produzione di merci e servizi
in cui hanno un vantaggio comparato e le imprese multinazionali espandono
le proprie attività dove queste sono vantaggiose