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Lo stupore delle prese elettriche

Il parassitismo delle piccole imprese inefficienti

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Di Michele Boldrin:
Le imprese piccole sono una buona cosa appena nate. Dopodiche’, in media, o crescono o e’ bene che muoiano perche’ inefficienti per essere sostituite da altre, tipicamente meno inefficienti. Vi sono ovviamente delle eccezioni, ma non si disegnano i sistemi fiscali, regolamentali e del mercato del lavoro attorno alle eccezioni.
L’Italia e’ un ambiente estremamente favorevole alle micro/piccole e sfavorevole alle medio/grandi. Per questo ve ne sono cosi’ tante. Che protestano continuamente e costituiscono una enorme lobby elettorale. Ma protestano non perche’ il sistema sia a loro sfavorevole (se fosse a loro sfavorevole sarebbero molto meno, morirebbero, come negli USA o in UK o anche solo in Francia) ma perche’ sono inefficienti e parassitarie. Si, parassitarie.
Vede, il bottegaro medio non capisce di essere un parassita, ma lo e’. Non solo perche’ usa servizi pubblici evadendo a go-go (quindi senza pagare, pagano i dipendenti delle imprese grandi) ma anche perche’ il sistema regolamentale e del mercato del lavoro e’ disegnato per mantenerlo in vita pur essendo improduttivo.
Questa e’ una delle tante cose in cui, in Italia, avete una visione rovesciata del mondo, completamente assurda. Pensi solo al settore turistico: fa schifo, in media, perche’ in mano a imprese famigliari che, nell’80% dei casi, sono inefficienti ed offrono servizi orrendi.
Sono le politiche in essere, i vantaggi di sistema che tengono in piedi le micro e piccole. Dal sistema fiscale e previdenziale alle regole del gioco (pensa solo a distribuzione, servizi professionali e paraggi) in Italia tutto favorisce le micro/piccole e svantaggia le medio/grandi.
In USA non si sono fatti grandi pippe mentali nel fare entrare Uber, ovvero non si sono angosciati con la caduta del valore delle licenze dei taxi. Può essere che questo sia anche perché in USA le licenze sono detenute da società di capitali, più che da singoli individui (“piccoli imprenditori del taxi”?)
Alcune aziende diventano grandi tramite acquisizioni, molte con merge. E il merge puó essere realizzato solo con imprese di pari dimensione (quindi più raramente) perchè la tutela degli azionisti di minoranza in Italia è ridicola, considerando poi l’efficienza della macchina giudiziaria.
Poi ci sono le porcherie che a casa tua riesci a fare, ma in case comuni non potresti. E la consapevolezza che quelli che le fanno a casa propria le farebbero anche quando uno dei proprietari fossi tu.
Insomma: se il sistema è progettato per premiare i delinquenti, ovvio che solo i delinquenti avranno un ottimo incentivo ad aumentare le proprie dimensioni. Gli altri lo faranno “solo se tocca farlo”.
Intanto: La contrazione del valore aggiunto negli anni 2009-2014 è stata particolarmente rilevante nelle microimprese (1-9 addetti), il cui peso sul valore aggiunto manifatturiero in Italia supera il 10 per cento, mentre è stata moderata o nulla per le imprese medie (50-249 addetti) e gradi (250 addetti e oltre). Nel 2014, nell’insieme della manifattura il valore aggiunto per addetto era inferiore di circa il 20 per cento rispetto alle imprese tedesche.
Questo differenziale negativo riflette la diversa struttura dimensionale della manifattura nei due paesi ma anche, a parità di dimensione d’impresa, livelli di produttività per addetto inferiori per le imprese italiane più piccole e per quelle più grandi.”
Qui https://www.istat.it/storage/settori-produttivi/2017/Rapporto-competitivita-2017.pdf il rapporto completo.”

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