there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Il social bias del razzista

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Circa quel che succede nei social ogni volta che si parla dei fenomeni migratori che interessano il nostro Paese varrebbe la pena di scriverci su un libro. L’irrazionalità dei commenti accomuna persone dalla evidente ignoranza con laureati (anche pluri) e coglierne le vere motivazioni (che non sono, ovviamente, quelle malamente esposte) sarebbe anche divertente se non fosse tragico.
“E colpa dei migranti se tagliano le pensioni” e analoghe facezie tese a lasciar intendere (spesso senza dirlo) che il costo dei fenomeni migratori è causa dei problemi economici del Paese.
“Abbiamo paura a uscire di casa”. Con pazienza gli dimostri numeri alla mano che l’Italia è uno dei Paesi più sicuri al mondo e immancabilmente: “non è vero mia cugggina ha detto che …” 🙂
Gli rispondi con i numeri, quelli certi, ridicolizzando sia la tesi economica che i timori per la sicurezza ed esplodono le reazioni più divertenti: “l’Istat bara”, “i numeri sono finti per via di questo o quel complotto globale”, “te li sei inventati”, “dimmi la fonte” (sempre citata nel post! 🙂 ), ecc.
“L’Italia è invasa”, è in corso una “sostituzione etnica”. Ovviamente gli documenti la percentuale di immigrazione negli altri paesi europei (e magari nel resto del mondo) e immediatamente, non potendo rispondere con argomenti congrui, viene a galla la vena xenofoba.
“Sono etnie con mentalità incompatibile con la nostra”. Qua sarebbe d’uopo una risata perché risposte serie potrebbero essere offensive. Al limite ci scappa un invito ad aprire i libri di storia e leggere i capitoli dedicati alla disamina dei fenomeni migratori negli ultimi secoli con particolar riguardo alle loro conseguenze.
“Lei è uno dei tanti arroganti presuntuosi della sinistra”. Ecco, finiti gli argomenti si passa tout court alle attribuzioni di appartenenza politica. Ovviamente rispondere sarebbe semplicemente sciocco :).
“Le morti nel mediterraneo sono inventate” (per buon peso una ex amica ha aggiunto “come quelle nella striscia di Gaza”!). Vabbé, dai, sostenere che rilevamenti e fotografie satellitari, resoconti di migliaia di persone quali agenzie di stampa di tutto il mondo, servizi segreti, ONU, capi di governo e di stato di mezzo mondo, istituti di ricerca specifica e non, ecc. facciano tutti parte di un “complotto globale” per alterare la realtà è cosa che richiede robuste cure psichiatriche perché indice di squilibri mentali di non poco conto.
“Il tal episodio è inventato perché la fotografia è falsa”. Preciso: trattasi di fotografia non postata sulla mia pagina, neppure lontanamente in discussione. Ma che c’entra se i giornali hanno utilizzato una fotografia dello specifico episodio o una foto di repertorio? Non è mica la fotografia che rende credibile o meno il resoconto dell’episodio. Solo un malato di mente lo può pensare.
Collezioni infinite di false informazioni, bias cognitivi, “opinioni” costruite ignorando totalmente ogni processo logico, “di pancia”, sulla base di sensazioni fallaci assunte quale dato di fatto. La cosa preoccupante davvero è che costoro (che temo essere la maggioranza nel Paese o pressapoco) neppure si rendono conto di quanto sia ridicolo ciò che scrivono, di quanto denunci pochezza e inadeguatezza, lasciando sempre trasparire in modo chiaro e inequivocabile le vere motivazioni, che sono sempre riconducibili alla xenofobia o al razzismo. Mamma mia come siamo messi male!

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