there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Il tifoso accanto.

| 0 commenti

IL TIFOSO ACCANTO
Dato che era dalla stagione 2013/2014 che non tornavo allo stadio mi ero quasi dimenticato dell’esistenza dei Tifosi Accanto. Ed ecco che invece subito alla prima partita ho avuto la fortuna di incontrarne uno. E’ un po’ come andare a cercare i funghi: è sempre una bella sorpresa quando ne trovi uno prelibato.
Era nei seggiolini accanto a un palo, in direzione Maratona, in prossimità delle scale di accesso alla curva. Insieme a lui, in piedi, c’erano altri tre tifosi suoi amici, grossi quanto lui. Sopra di lui e accanto a loro c’ero io. Più a destra accanto a me c’erano una ragazza carina con occhi tondi, maglione a righe, pantaloncini corti e smalto viola alle unghie dei piedi. Sotto di lei c’erano un plotone di ragazzini ambosessi e tutti rigorosamente con magliette viola di qualche giocatore. Io mi sono piazzato lì nel secondo tempo, mentre nel primo ero al di qua dal vetro che separa la curva Fiesole dalla Maratona e vedevo il grande prato verde dove nascono speranze come se fossi dietro a uno schermo.
Il Tifoso Accanto è stato per due minuti un Tifoso Normale. E’ diventato Tifoso Accanto dopo che ha finito una Ceres e ha deciso di alzarsi dal seggiolino. Intanto occupava due posti da solo, ma riusciva a occuparne altri cinque solo spostando le braccia.
“Oh, ma bisogna passa’ pe’lla strada di San Donatho. Bisogna parti’ prima maremmacignala.” Quindi ha subito fatto partire un coro: “Perché ‘un si gioca alle tre” sul ritmo che poi sarebbe stato quello del coro: “Montolivo dov’è”.
In quel mentre sono sopraggiunti tre ragazzi che avevano sei bicchieroni di coca cola in mano e volevano scendere scavalcando i vari seggiolini. Parlavano tra loro sul come fare per non far fare una doccia di coca cola alle persone sedute mentre loro scendevano e, pur dotati di maglie viola, avevano un inconfondibile accento settentrionale. Il Tifoso Accanto si è subito zittito, quindi ha assunto un’espressione corrucciata, come se fosse il primo esperto che si trovava di fronte la Stele di Rosetta e dovesse decifrarla.
“Scusate ragazzi,” ha detto il Tifoso Accanto, disinteressandosi improvvisamente della partita: “Ma voi avete un accento settentrionale.” Al che gli altri spettatori non hanno lanciato degli “oooohmaguardasen’èaccortoanchelui”, bensì si sono messi in silenzio prefigurando un duello all’ok corral.
I ragazzi sono leggermente sbiancati. “Sì. Io sono di Gorizia. Lui è di Milano.”
Il primo era salvo. “Di Milano?” (Ora immaginatevi Abatantuono in Attila Flagello di Dio che urla “Di Milano?”) “Ah. Ma siete per la Viola o magari per l’Inter, non so.” Nominare i gobbi a colori ha fatto esplodere il vicinato in una risata, ha restituito colore ai visi dei ragazzi e ha fatto ritrovare l’uso della voce a uno di loro. “Sì. Siamo per la Viola. Ci stavamo preoccupando.”
“Macché! Si fa per ruzza’. Io son tranquillo. Al massimo piglio un’altra Ceres e si finisce a Tarallucci e Ceres. No, sai: ci stava che vu’fossi pe’ll’Inter.” Eh, certo. Una cosa proprio probabile.
A seguire si sono piazzati dietro di noi altri due ragazzi il cui accento era settentrionale, ma sono risultati di Reggio Emilia, venuti a Firenze col club Alta Garfagnana, covo di gobbi, come è stato subito sancito dal Tifoso Accanto.
Intanto in campo il gioco continuava e uno come Ilicic passava dall’infamia del gol sbagliato davanti al portiere che tutti avrebbero fatto e tutti sapevano cosa avrebbe dovuto fare il calciatore, alla lode del rigore segnato. La gente era anche visibilmente preoccupata per le sorti di Montolivo. Ci si chiedeva dove fosse. Che fine avesse fatto. Se fosse per caso andato a vincere da qualche parte, forse nella sala Gos stava giocando a poker insieme ai poliziotti: in effetti qualcuno ha notato delle divise blu esultare, ma sarà stata un’allucinazione dovuta alle troppe Ceres che giravano in Curva. Ci sono stati anche dei cori per chiedere dove fosse Montolivo, un po’ come quando al mare si perde un bambino e i genitori vanno a chiedere ai bagnini di fare un annuncio. Magari lo speaker avrebbe potuto fare le veci del bagnino e rassicurare i tifosi, invece niente. Addirittura è entrato in campo Cerci, uno che era stato quasi dimenticato. Al Milan manca solo di comprare Balotelli o Ibrahimovic, Marco Rossi e magari Nicola Berti. Poi diventa l’A.C Calciatori Odiosi.
“Oh! Ma Kalinic sembra i’PPasquini! C’ha i capelli come qui’ppennellone.” Pensavate che il Tifoso Accanto si fosse chetato? Ma anche no! Ed ecco che resteremo per sempre col dubbio di chi sia questo Pasquini nella realtà. Dopo vari “passa!” “Tira!” “Molla” “Vien via che tu se’grullo” “Oh, la riesumazione di Roncaglia ‘un la ‘un gli è venuta male,” “Su sportweek c’han tutti lo scudetto a agosto, i’pproblema l’è quando le figurine le scendano ‘n campo,” la perla finale è toccata al povero Gilberto. (Io non avevo la più pallida idea di chi giocasse in maglia viola, per buona parte degli undici in campo,ndrr:)
“Guardate Gilberto! Se qualcuno va nel negozio della Fiorentina e chiede la maglia di Gilberto il negoziante gli dà cinquanta euro, al suo posto. Secondo me s’è comprato come spacciatore di zafferano, casomai qualcuno della Società volesse imitare i’Cecchigori. Oh, si scherza, eh, ‘unn’andate a racconta’ ‘n giro che si va a dire ‘ste cose se no ci portano a fa’compagnia a Montolivo.” “E dove ll’è Montolivo?” “Boh. Sarà ‘n carcere. L’avrà fatto qualcosa e ‘n ce lo voglian dire.”
“Sì, ma ora ‘gna anda’ via, che ci s’ha da passa’ da San Donato. Bona, eh.”
Mah. Quasi quasi domenica vo a Torino per vedere se trovo un altro Tifoso Accanto.

Lascia un commento