Gli Stati si illudono di poter regolare i mercati o l’economia attraverso politiche fiscali o monetarie discrezionali.
La politica monetaria è irrilevante per la crescita.
Ciò che conta non sono i valori monetari, finanziari ecc, ma i fondamentali sottostanti
Il problema non è il debito in sé ma le aspettative che possa essere ripagato. Se i creditori temono di non avere il pagamento o che ciò che hanno in mano perda valore allora vogliono più interessi o più sottostante.
Il problema è la moneta in circolazione, se perde valore perché è troppa rispetto ai sottostanti reali, e chi la detiene teme che il suo valore di acquisto non corrisponda più a quando la ha acquisita e quindi ne chiede di più o alza i prezzi dei beni o chiede più interessi.
La gente compra le azioni
I governi spingono perché la gente compri le azioni
Il prezzo sale a prescindere dai fondamentali delle imprese (capacità di produrre reddito e fornire dividendi e rimborso del capitale prestato) e dell’economia (capacità di generare crescita e di poter ripagare il debito.)
IL governo pensa di controllare il fenomeno e incentiva attraverso strumenti monetari questi comportamenti. Allenta i vincoli all’indebitamento, tiene i tassi bassi, fa da garante ai prestiti bancari.
Va tutto bene finché qualche creditore (possessore di titoli di debito o di azioni o di moneta) comincia a dubitare di riavere i propri soldi
Il fatto di incentivare le persone a investire in azioni e quindi nelle imprese e quindi nella produttività e nella crescita va benissimo. Come il fatto di spingere alla crescita del mercato azionario. Ciò che è sbagliato è imporre in qualche modo il fenomeno o drogarlo.
Il problema non è che i tassi di interesse siano “alti” o “bassi” ma “giusti”. Qui “giusti” va misurato in relazione al tasso reale di rendimento dell’investimento “safe”. Se il monopolista della “moneta overnight” (perché questo è la banca centrale) rende la medesima troppo a buon mercato (dove “troppo” si misura in relazione al numero di progetti d’investimento che rendono x% o di più) allora vi sarà incentivo ad indebitarsi ed a prendere grandi rischi. Ossia ad usare il credito nominale a disposizione per investire in assets che aumentano di prezzo per puro effetto inflazionistico … quando questo processo finisce (DEVE finire se non c’è crescita reale del reddito sottostante) viene giù la casa.