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Lo stupore delle prese elettriche

In politica monetaria è meglio affidarsi a regole fisse piuttosto che alla discrezionalità dei politici

Da: discrezionalita e regole di politica monetaria.

Per i teorici delle aspettative razionali gli interventi di politica economica sono inefficaci, cioè non producono effetti sul reddito e sull’occupazione. Gli operatori fanno una quasi perfetta anticipazione delle scelte del policy maker e ne tengono conto nelle proprie decisioni.
Kydland e Prescott hanno dimostrato che quando gli agenti economici hanno aspettative razionali, le regole contingenti conducono a risultati peggiori rispetto alle regole fisse, che sono pertanto da preferirsi.
Una politica economica coerente temporalmente porta a un risultato peggiore di quello della politica ottimale, risultato che tuttavia potrebbe essere raggiunto solo se la politica ottimale fosse credibile per gli operatori economici.
Se l’autorità monetaria può intervenire discrezionalmente ha un incentivo a tradire gli impegni presi e per questo motivo tali impegni non hanno credibilità presso gli operatori economici. La conseguenza è che la politica economica che porterebbe il sistema nella posizione di ottimo, essendo incoerente temporalmente, non viene creduta dagli agenti economici e il sistema economico si viene a trovare in una posizione subottimale.
Che fare, allora? Diventare credibili. Fissare vincoli e rispettarli. Introdurre impegni vincolanti. Costruire una reputazione antinflazionistica. Delegare a una banca centrale conservatrice. Rendere la banca centrale indipendente dal governo. Fissare contratti tra governo o parlamento e banca centrale che vincoli quest’ultima a uno specifico obiettivo di inflaizone con penali in caso di risultati insoddisfacenti.

 

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