there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Incontri nucleari del terzo tipo.

| 0 commenti

Personaggi incontrati durante un’attività svolta a Firenze per dire “no” al nucleare in Italia.

La cacciatrice di uomini. Contraria alla caccia contro gli animali, ma favorevole allo sterminio degli uomini, perché i primi sono innocenti e i secondi (tutti) colpevoli. Preferisce uccidere un bambino che un cucciolo di animale. A chi dice: “I cinghiali sono troppi”, risponde: “Anche i cinesi sono troppi”. Contraria al nucleare, ma favorevole a una bomba che, parafrasando De Gregori, “ammazzi le persone, ma risparmi gli scoiattoli” (la bomba h?). Giudizio: svalvolata. (Anch’io , comunque, ho risposto ad una mia collega che mi aveva chiesto perché non ci occupassimo di salvare i bambini anziché le piante: “Perché gli alberi non diventano teste di cazzo.”)

Il negoziante (nella via che porta verso Piazza Signoria, costeggiando Piazza della Repubblica). “Lì all’angolo hanno una centrale. Di là ne hanno un’altra. Ce l’hanno tutti, perché non dovremmo avercela noi? Certamente bisognerebbe incentivare le energie rinnovabili, ma il mondo deve svilupparsi e per farlo ha bisogno di energia e questa non può che provenire anche dal nucleare, se non vogliamo restare schiavi del petrolio. Io sono di destra, ma mi piace Obama perché è un uomo del fare. Dall’Ottantasei a oggi sono state costruite innumerevoli centrali nucleari nel mondo. Ma a voi…vi pagano? Fate tutto gratis?”. Unica obiezione che l’ha scosso: “Resteremmo comunque dipendenti dal petrolio”. E lui: “Intanto riduciamone un po’ l’impatto…grazie al nucleare”. Giudizio: simpatico. Non lo smuovevano cifre, dati, obiezioni su costi o tecnologie. Per non parlare di citazioni di libri o di studi. Figurarsi: un uomo del “fare” come lui!

L’alpino: “Io non ho bisogno del nucleare, perché risparmio il riscaldamento: tengo quindici gradi in casa, sto con due maglioni anche se non è comodo. Invece il fabbisogno energetico delle persone tende a infinito. Un giorno vorranno i passeggini con le coperte elettriche, visto che già oggi li coprono con sette strati di vestiti e tessuti quando escono. Quelli che firmano dovrebbero prima dirci quanto consumano, perché se no è inutile che firmino, visto che a loro il nucleare serve. Non voglio le rinnovabili che sono brutte (eolico), a meno che siano invisibili, ma non credo che servano: quello che conta è il risparmio.”. Ha spiegato da dove deriva l’uso del “lei” nel rivolgersi ad un’altra persona: per scoprirlo l’ha chiesto all’Accademia della Crusca. Al banchino ha chiesto ad uno che stava firmando: “Tu, mi’omo a quanto lo tieni il riscaldamento?”. Giudzio: simpaticissimo e coerente. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” (Cit.)

Il consulente: tedesco, opera nell’industria dei combustibili fossili, ritiene indispensabile investire nelle rinnovabili, ma non sufficiente. Accetta le obiezioni di  chi gli dice che se da altre parti può andare bene anche un po’ di nucleare, ciò non vale certamente in un Paese dove si creano disastri anche nel gestire i rifiuti semplici.

L’urlatore: “Io voglio spendere meno. Col nucleare si spende meno. Vogliamo allora continuare col carbone?”. Notare come i combustibili fossili non piacciano comunque a nessuno. Non è stato possibile ragionarci. Giudizio: istigatore di comportamento violento.

L’artista di strada. “Sii onesto, non prendere per il culo, se no sei come Berlusconi e non firmo”. Ha detto che le firme senza la richiesta di documento non avevano valore legale e gli volevo spiegare però qual era il nostro obiettivo: consegnare le firme ai candidati alle elezioni. Ogni mio monosillabo corrispondeva ad un suo film mentale, finché non è arrivato al banchino e poi l’ho rivisto svuotare il suo sacco in mezzo a Via Calzaioli. Giudizio: prevenuto.
Gli universitari: un gruppo di frequentanti scienze politiche a Napoli  da filonuclearista è diventato antinuclearista, anche dopo aver saputo di casi di leucemia in Francia (smentiti da noi, che invece abbiamo sottolineato il traffico illegale di scorie verso la Russia). Ritenevano importante che la gente si informasse. Giudizio: studiosi e informati.

Il napoletano: “Voi credete a quel che è scritto nel manifesto? Davvero pensate che sia così? Voi sognate se credete nelle rinnovabili. Siamo tutti d’accordo che quelle vadano incentivate, ma il mondo avrà sempre più bisogno di energia e ci vuole il nucleare, se no dobbiamo continuare ad andare a carbone o petrolio. Perché non hanno fatto la metropolitana a Firenze, quando a Napoli ci sono sei linee? La metropolitana c’è anche a Perugia e Salerno. Lo sapete che non bisognerebbe mangiare carne, come dice Veronesi? Solo baccalà come pesce, perché quello azzurro, per esempio, è inquinato. Lo sapete la merce schifosa che proviene dalla Cina? Perché non intervenite contro le navi cinesi invece che solo contro quelle giapponesi che ammazzano le balene che vengono mangiate dai giapponesi?”. Per fortuna è arrivato un uomo e hanno parlato insieme di altro. Chissà dove sarebbe andato a parare. Giudizio: benaltrista simpatico.

Il lanciarazzi: “L’olio fritto va riciclato e non buttato. L’inquinamento va abbattuto. Gli inceneritori sono un troiaio e puzzano. Il risparmio energetico è sacrosanto: io vado in bici e rinuncio all’auto. Voi mi dareste il vostro telefonino? No? Vedete: dobbiamo prima uscire dal consumismo. Ci sono troppi sprechi in Italia, c’è troppa corruzione, l’unico politico di livello è la Bonino, se paghiamo la Francia per l’energia possiamo produrcela da soli (OBIEZIONE: NOI POTREMMO FARE A MENO DI COMPRARLA DALLA FRANCIA, MA CI CONVIENE COMPRARLA A BASSO PREZZO PERCHE’ LORO SONO IN SOVRAPPRODUZIONE. INVECE NOI POTREMMO RIDURRE LE INEFFICIENZE DELLA RETE DISTRIBUTIVA). Io ho fatto il sessantotto, ma mi sento un disilluso e ho anche votato contro il nucleare nell’87. Le scorie? Un bel razzo e le mandiamo nell’universo. Le centrali durano sessant’anni al massimo? E poi si ricostruiranno. Le rinnovabili sarebbero una bella cosa, ma non possono soddisfare più del cinque per cento del fabbisogno energetico”. Anche lui ha avuto un attimo di ripensamento all’obiezione: “Non risolveremmo il problema della dipendenza dal petrolio”. La sua risposta non era molto convinta: “Intanto cominciamo con qualcosa”. Giudizio: lanciarazzi.

 

 

Lascia un commento