there is no life b

Lo stupore delle prese elettriche

Innovare è meglio che svalutare

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Un po’ di cose da una chiacchierata del mercoledì del 12 giugno 2019 trasmessa sul canale YouTube  di Michele Boldrin
UNO
I debiti della pubblica amministrazione non pagati non sono il problema di un tempo. Si tratta di cinquanta miliardi per una giacenza di 60 giorni. Poi la Lombardia paga in 46 giorni, la Sicilia non paga da tre anni. Nel 2011 i giorni di ritardo medio nei pagamenti erano 90.
DUE
La riduzione della spesa pubblica non l’abbiamo mai fatta, abbiamo pagato troppi interessi. Qualcuno il debito lo ha fatto. Peraltro abbiamo risparmiato interessi con l’euro.
TRE

Quando si svalutava c’era un tessuto industriale dove le piccole e medie imprese stavano dentro un circuito con aziende esportatrici e l’orizzonte era spalmato. Negli ultimi venticinque anni la produzione industriale ha esportato molto di più sia in volumi che in prezzi, però le aziende esportatrici sono poche.
Prima, svalutando i salari reali si riduceva il costo del lavoro, si ricaricavano i profitti e a cascata questi coinvolgevano tante aziende.
Oggi le aziende esportatrici sono meno. La gente che beneficia è poca e in caso di svalutazione ci sarebbe più disuguaglianza di prima.
Le catene del valore sono cambiate, i paesi sono cambiati e si sono specializzati.. Se svalutiamo non torniamo agli anni 80 perché il circo degli anni 80 non c’è più, ammesso e non concesso che ci fosse allora, visto che le svalutazioni erano solo dei rimbalzi. I salari reali risalivano e il ciclo ricominciava. L’unica cosa che non è scesa è stato il deficit, che dava una sensazione di ricchezza. La svalutazione dava sei mesi di benefici e rassicurava gli imprenditori di poter sfruttare i lavoratori e di non essere costretti a innovare. Poi arrivava la spesa pubblica.
Oggi trovi il Vietnam, la Slovacchia, la Bulgaria dove gli operai guadagnano 400 euro al mese, il Messico. Quanto devi svalutare i salari? Un terzo, un quarto, per competere?
Una fetta di imprenditori si è salvata andando in quei paesi a fare impresa anziché innovare. È anche vero che quello sanno fare e manca un sistema favorevole all’innovazione, mentalità a parte: per innovare ci vogliono banche o venture capital disposte a rischiare, laureati che vanno formati e che si propongano, imprenditori stessi che ci provino 50 volte e non si arrendano dopo i 49 insucessi. Il problema è che il sistema italiano dà incentivi sbagliati, incentivi a non fare, a non rischiare, ad andare in pensione presto e a vivere di sussidi. Calenda dava incentivi per la produzione di compressori dei frigoriferi. Se proprio devi, dai agevolazioni fiscali a chi fa cose che contano oggi nel mondo.
Da 40 anni vi siete rifiutati di pensare a come migliorare, a come innovare, a come competere, a come riformare il sistema per adeguarsi al mondo che cambia. Se poi volete stare in serie c anziché in serie a sappiate che avrete consumi, abitudini, strade, case, di serie c.

QUATTRO

Cosa fondamentale delle bolle è l’allineamento dei media. Quando tutti parlano di borsa, per esempio, c’è una pressione mediatica tale per cui anche il tassista ti chiede cosa fa la borsa. In politica qualsiasi puttanata dica uno resta sulla breccia per giorni. Un esempio sono i minibot, un problema in cerca di soluzioni di cui non abbiamo bisogno.
Anche ai tempi di Berlusconi, prima delle elezioni, il tg5 trasmetteva i servizi sulle vecchine scippate ale poste affinché votassero il padrone.
Questa cosa può far pensare ai Salvini di avere ragione e che le loro puttanate siano delle verità.

La situazione dell’informazione è di emergenza. La pressione governativa per trasformare la tv di stato in emittente del governo non è mai stata così forte come durante il governo in cui Salvini era ministro dell’interno.
Chi ha sempre insistito sul volere la tv pubblica ha aperto la strada. Hanno fatto far carriera ai giornalisti servi. Se selezioni il servo lui si trasformerà da servo di Craxi a servo di Berlusconi a servo di Salvini, ma resterà sempre servo di qualcuno.

CINQUE
Se esci dall’euro i salari reali scendono del 30%, se ristrutturi il debito nessuno ti presterà più soldi.
SEI
La spesa media delle famiglie è in calo reale da quindici anni. C’è meno reddito disponibile e il tasso di occupazione è piatto. Il paese sta quindi peggio. Questo spiega l’incazzatura. Il voto ai pifferai, però, è un voto per peggiorare le cose, per tenere al massimo lo stato stazionario. Colpa di quelli di prima? Colpa di tutti, se l’Italia fa peggio degli altri paesi avanzati da decenni.

SETTE
Bisogna smettere di buttare soldi per pensionare la gente e invece bisogna incentivare l’innovazione nell’industria e nei servizi.

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