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Lo stupore delle prese elettriche

Italia: più debito che riforme

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Perché è cresciuto il debito pubblico? Parliamo del rapporto tra debito e pil. Negli anni Sessanta veniva rispettato il principio del pareggio di bilancio. I deficit erano contenuti. Il pil volava. Il rapporto era sul 40%.

Nel 1966 la Corte Costituzionale dichiara che è possibile per l’amministrazione pubblica fissare delle spese la cui copertura sia prevista  in anni futuri, indipendentemente. In pratica dà il là all’assalto delle cavallette.

Con l’autunno caldo e il 1968-69 la classe politica e dirigente hanno paura e concedono di tutto e di più. Lo stato diventa un fornitore di posti di lavoro anche inutili anziché di servizi. Nascono anche le Regioni. Gli enti locali possono spendere a manetta, ci sono assunzioni pubbliche su assunzioni pubbliche, lo stato è anche imprenditore e non è richiesto che faccia profitti (vedi le aziende Iri, tutte in perdita negli anni 70, vedi Alfasud). Esplode la spesa pubblica, ma le entrate sono insufficienti a coprirla. Viene anche accettata l’evasione dei commercianti, degli artigiani, dei liberi professionisti. 

Ora, però, c’è da dire che le idee di espansione della spesa pubblica, di derivazione keynesiana, e la sua applicazione alla cdc (cazzo di cane) non sono limitate all’Italia. Tutto l’occidente è nella stessa situazione. In altri paesi le teorie keynesiane sono messe in discussione già in quegli anni. In generale lo stesso welfare, e la stessa spesa pubblica sono più efficienti o costruiti meglio o fatti rispettare in modo anche più equo in alcuni paesi (Scandinavia, ma anche Germania, perfino Stati Uniti, non ancora Regno Unito) piuttosto che in Italia.

A fine anni Settanta cambiano rotta UK e USA. In Italia arriva Craxi e gli anni 80 sono quelli dell’espansione del debito pubblico. Il decennio più dannoso è stato quello. Poi è iniziato il tira e molla che ha portato in alcuni periodi a una riduzione del debito e in molti più a un suo aumento, fino al livello attuale. 

Comunque UK e Germania, ma anche la Svezia, sono stati considerati i malati d’Europa in certi momenti. Hanno cambiato e si sono ripresi. L’Italia no.

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