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Lo stupore delle prese elettriche

La concorrenza è l’anima dello sviluppo.

Da “Politica economica italiana” di Salvatore Rossi.

La concorrenza è l’anima dello sviluppo.
Iniettare forti dosi di concorrenza nei molti mercati, prevalentemente dei servizi, in cui questa latita da sempre, è cruciale per rimuovere il blocco che frena l’economia italiana nei nuovi scenari internazionali, tecnologici e competitivi.
Sembra che in Italia ci sia un forte convincimento che l’economia potrà continuare ad assicurare ai suoi cittadini livelli di prosperità diginitosi e crescenti nel lungo periodo perché lo ha fatto in passato malgrado i ben noti difetti e malanni. Allora basterebbe aspettare la prossima ripresa ciclica.
Una tale visione delle cose trascura di considerare che, se il contesto muta, le relative sicurezze del passato svaniscono. In concreto, un sistema produttivo in cui non vi è un numero sufficiente di imprese che crescono e si rinnovano nella tecnologia e nel prodotto, in cui i costi per le imprese che competono col resto del mondo sono tenuti alti da diffuse rendite di monopolio e di corporazione, in cui gli interessi largamente maggioritari dei consumatori sono tenuti in scacco da quelli minoritari dei titolari di quelle rendite, un sistema siffatto non ha speranze nel mondo nuovo che si è materializzato davanti ai nostri occhi nel volgere del secolo.
Liberalizzare dovunque si annidino rendite è la prima politica per adeguare il sistema Italia al mondo nuovo.
Le liberalizzazioni devono seguire delle linee guida, da cui si può discostare per ragioni ponderate e trasparenti. Nel caso dei servizi pubblici a rete occorre creare un mercato di fornitori privati dei servizi che transitano sulla rete in concorrenza tra loro, almeno intertemporalmente. Quanto alla rete, che è monopolio naturale, il settore pubblico non può abdicare al suo compito di tutore dell’interesse pubblico. Pertanto: o si spinge fino alla gestione diretta della rete o l’affida a un soggetto privato, ma istituendo un’apposita autorità di regolazione dotata di tutte le competenze e di tutti i poteri del caso.
Concorrenza e regolazione sono i due capisaldi di un’economia di mercato ben funzionante e competitiva.

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