la corporate tax è una tassa iniqua e disfunzionale, ma imporre un minimo comune a tanti paesi diversi per mole economica, livelli di spesa e tipi di tassazione è di sicuro un modo per renderla tale ancora di più. Anche se fosse un tentativo di stabilire un livello di tassazione federale l’idea non funzionerebbe. Prendiamo ad esempio il paese che più si avvicina a quello dei sogni europeisti, gli USA. Lì c’è una “flat tax” federale, al 21%, però in più esistono addizionali (deducibili) diverse per ogni stato. Ci sono stati in cui la local corporate tax non esiste, in altri è al 10%. Perchè far decidere al singolo stato di quali ulteriori tasse ha bisogno per finanziare la propria spesa è alla base di ogni idea federale. Abolire la “concorrenza” tra stati in materia fiscale è possibile solo se si crea un superstato accentrato, altro che stati uniti d’europa. Tralasciando questo, forse ci dovremmo concentrare sul fatto che la tassazione è solo uno dei tanti motivi per cui alcuni paesi attraggono industrie e multinazionali e altri no. Anche se l’Italia riuscisse a far alzare le tasse agli altri paesi (immagino sia questo il fine, dai commenti non vedo tutta questa voglia di vederle abbassate da noi) rimarrebbe un paese poco desiderabile per gli investimenti. Le economie mature e moderne producono e crescono anche con livelli di tassazione non da paradisi fiscali, chissà come fanno.
La corporate tax dovrebbe essere zero ma le economie sane crescono anche con livelli di tassazione non da paradisi fiscali
2 Settembre 2020 | 0 commenti