Da “Sette peccati capitali dell’economia italiana” di Carlo Cottarelli
Ci sono troppi procedimenti pendenti.
I procedimenti durano troppo.
L’Italia subisce condanne per la durata dei processi.
Una giustizia lenta mette a repentaglio la certezza del diritto. Se una delle parti non rispetta gli impegni l’altra parte deve poter ricorrere alla magistratura, ma se i tempi di risposta sono biblici non è la parte inadempiente a temere di essere denunciata ma è la parte danneggiata a sentirsi minacciata da un mi faccia causa.
La giustizia lente crea incertezza, complica l’attività di impresa, scoraggia l’investimento rpivato. Gli investitori esteri preferiscono paesi dove la giustizia funziona meglio. Le imprese sono più piccole nei paesi con sistemi giudiziari che non funzionano.
I paesi con sistemi giudiziari che funzionano bene sono anche paesi che innovano di più ed esportano tecnologie e prodotti più sofisticati.
Le banche prestano più facilmente in paesi dove il corso della giustizia è rapido.
Perché la giustizia è lenta:
Non per troppe poche risorse rispetto a quanto investono altri paesi; più per un cattivo uso delle risorse impiegate; anche per l’eccesso di domanda di un certo servizio pubblico da parte dei cittadini.
Cosa si è fatto
Sono aumentate le spese per chi si rivolge alla giustizia.
Si sono chiusi i tribunalini.
È aumentata l’offerta di informazioni.
Cosa si può fare:
Organizzare in modo efficiente i tirbunali.
Garantire un’organizzazione sequenziale del lavoro dei giudici.
Premiare chi ottiene i migliori risultati
Continuare nella specializzazione dei tribunali.
Limitare le possibilità di appello e i ricorsi in cassazione
Aumentare i disincentivi per i procedimenti che sono iniziati per fini dilatori.
Semplificare la legislazione italiana.