Sbobinatura parziale della parte di Sandro Brusco
L’Italia è l’unico paese dell’area Ocse che negli ultimi venti anni ha diminuito il reddito pro capite. Tutti gli altri hanno fatto meglio di noi.
In venti anni i paesi dell’Ocse hanno visto un aumento del reddito pro capite di più del 25%. L’Italia è a zero.
Il disastro è il risultato di politiche economiche condivise da tutto lo spettro politico.
Il pil è scomponibile in tanti modi. Un modo è scomporlo come quantità di lavoro per produttività di lavoro (=prodotto diviso il lavoro). Moltiplichi la produttività per il lavoro e viene il prodotto. È un’identità.
O si aumenta la quantità di lavoro o la produttività di lavoro. Le due variabili sono interdipendenti e si possono aumentare ambedue.
In italia si lavora poco. Come percentuale di occupati sul totale della popolazione l’Italia fa meglio solo di Grecia, Turchia e Macedonia.
Il dato è la media nazionale. Per le regioni del sud il tasso di occupazione femminile è il 32,6% (roba da terzo mondo).
La mancanza di partecipazione al mercato del lavoro è un problema soprattutto dei sotto istruiti, di persone che hanno la terza media, delle donne, dei meridionali.
Il problema delle disparità regionali è peggiorato nel tempo.
Il tasso di occupazione è andato giù per il sud mentre andava su in altre regioni.
L’unica nota positiva è stata l’aumento dell’occupazione della fascia 69-64 anni grazie alle riforme degli anni 90 e alla riforma Fornero.
La gente che prima andava presto in pensione non ci va più. Siamo sempre a livelli ridicoli, comunque. Il tasso di occupazione è inferiore al 60% mentre dovrebbe essere tra il 65 e l’80% nella fascia 20-64 anni.
Cosa non fare: tutto quello che è stato fatto.
Cosa fare.
Un elemento fondamentale è che aumenti la quota di occupati. Bisogna intervenire sul sistema fiscale affinché incoraggi la creazione di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro.
Ci sono pochi soldi. Non si può fare molto oggi senza fare deficit.
Esistono trappole della povertà e scoraggiamenti alla forza lavoro su cui si può intervenire a costi contenuti e molto inferiori rispetto a quota 100 e reddito di cittadinanza.
Esiste la detrazione per coniuge a carico. Si hanno famiglie monoreddito. L’unico percettore paga un po’ meno tasse, tra 690 e 800 euro. Così però si scoraggia la partecipazione del coniuge che non lavora.
Se il coniuge ha un reddito inferiore a una certa cifra, appena il coniuge guadagna legalmente di più si perde la detrazione. Stiamo parlando di gente che non guadagna tanto. Se una donna disoccupata trova lavoro part time in un negozio rischia di pagare un’aliquota marginale tra il 20 e il 25%. L’aliquota teorica magari sarebbe zero ma perde la detrazione il coniuge. Ciò scoraggia la partecipazione al mercato del lavoro.
Grazie a questa detrazione la partecipazione delle donne sposate al mondo del lavoro aumenta all’aumento del reddito del marito. Se il marito guadagna molto non gli spetta la detrazione e allora non c’è il pericolo di perdita della detrazione e quindi la moglie lavora. La cosa diventa rilevante se il marito guadagna poco.
A parità di istruzione, età ecc la partecipazione al lavoro delle donne è inferiore.
Si può eliminare la detrazione. Si rischia di far pgare più tasse ai poveri? Si può farla diventare detrazione incondizionale (quella per lavoro dipendente o lavoro autonomo) non dipendente da coniuge a carico. Dai la detrazione a chi non la prendeva ma elimini il disincentivo alla partecipazione al lavoro. In un contesto in cui hai poche risorse per queste cose.
80 euro. Qui il problema non è il margine estensivo ma intensivo. Non è tanto la partecipazione della forza lavoro ma quanto lavoro hanno quelli che già hanno una occupazione. A parte il fatto che fino a tot non becchi nulla poi prendi una cifra fissa.
È stata messa una fase di phase out per la quale il bonus viene azzerato in modo lineare. Perdere 900 euro di sussidio su 2000 porta a un’aliquota marginale del 48%. Già paghi un’aliquota marginale del 27% e la detrazione del lavoro dipendente è del 4%. Se guadagni 25000 euro e fai straordinari per 100 euro porti a casa 20000 euro. Allora ci sarà poca gente che vuol fare straordinari in quella fascia di reddito. Al posto degli ottanta euro puoi dare 960 euro come aggiunta alla detrazione di lavoro dipendente. A costo fiscale zero.
Come è concepita oggi la detrazione di ottanta euro è una delle trappole della povertà. Riduce la partecipazione alla forza lavoro in qualche misura. Stessa cosa fa la flat tax salviniana