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Lump sum taxes

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Supponiamo che il governo imponga una tassa di 4.000 euro a tutti. Ognuno sarà gravato dello stesso import, indipendentemente dai guadagni o dalle azioni che la persona metterà in atto.

Una tale tassa viene chiamata “lump sum tax” o imposta forfetaria.

Una lump sum tax illustra chiaramente la differenza tra aliquota media e aliquota marginale. Per un contribuente col reddito di 20.000 euro, una tassa di 4.000 euro equivale a un’aliquota media del 20%. Per un contribuente col reddito di 40.000 euro l’aliquota media è il 10%. Per ambedue i contribuenti l’aliquota marginale è zero poiché nessuna tassa è dovuta su un euro aggiuntivo di reddito.

Una lump sum tax è l’imposta più efficiente possibile. Poiché le decisioni di una persona non alterano l’ammontare posseduto, l’imposta non distorce gli incentivi e quindi nn causa deadweight losses. Poiché tutti possono agevolmente calcolare l’ammontare dovuto e non ci sono benefici nell’assumere commercialisti o simili per fare il calcolo, la lump sum tax impone anche un peso amministrativo minimo sui contribuenti.

Se le imposte forfetarie sono così efficienti perché le osserviamo raramente nel mondo reale? La ragione è che l’efficienza è solo uno degli obiettivi di un sistema tributario. Una lump sum tax prenderebbe lo stesso ammontare dai poveri e dai ricchi, un risultato che per la maggior parte della gente non è equo. Per comprendere i sistemi tributari reali dobbiamo considerare l’altro grande obiettivo della politica tributaria: l’equità.

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