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Lo stupore delle prese elettriche

Lunedì 20 giugno 2022, Budapest, si è fatta la storia del nuoto italiano

Giornate che resteranno nella storia.

Piovono ori mondiali sulla nazionale italiana di nuoto e spunta una ciliegiona sulla torta, se non la torta intera: un record del mondo.

Ma andiamo con ordine.

  1. Popovici è un fenomeno di leggerezza e stile. Prende i 200sl e li inghiotte in un boccone. 1’43″21.
  2. Simona Quadarella non è mai in gara e rivive l’incubo di Tokyo nei 1500, dove almeno era stata in gara fino a metà. Qua Ledecky, Grimes e Pallister la salutano fin da subito. Se fosse stata sui suoi tempi sarebbe stata da podio.
  3. Nicolò Martinenghi preannuncia tuoni e fulmini anche nei 50 rana qualificandosi per la finale col primo tempo. Passa anche un ottimo Cerasuolo, reduce dal covid.
  4. Noe Ponti, svizzero italiano allenato da Massimo Meloni, è diventato grande e nei 200 farfalla può dire la sua. Sui loro personali o meglio sia Razzetti, qualificato per una finale di alto livello, che Carini.
  5. Tra assenze (Titmus), ritiri (Haughey), false partenze (Oleksiak) i 200 stile femminili non verranno ricordati molto. Ci sarebbe stato spazio almeno per la finale anche per una Pellegrini da 1’56, che è il tempo di qualificazione di tutte.
  6. Sì vabbe’ ma l’impresa del giorno è tutta azzurra e risponde al nome di Thomas Ceccon, forse il più grande talento natatorio che ci sia mai stato in Italia. A livello assoluto ha iniziato a far vedere scintille l’anno scorso a Tokyo e in questo mondiale è stato già ottimo nei 50 farfalla (record italiano e quinto posto in finale venti minuti dopo avere nuotato la semifinale dei 100 dorso) e nella 4x100sl ma soprattutto ha portato tutti a scuola nei 100 dorso. Sia in batteria che in semifinale si è permesso il lusso di rallentare negli ultimi quindici metri. In finale ha lasciato sfogare Murphy e poi ha veleggiato nell’acqua. Il nuovo record del mondo è suo, il tempo è 51″60, migliore di 25 centesimi rispetto al precedente. Non ci sono assenze di russi che tengano. Il fenomeno, il predestinato è arrivato. Lui ha il talento per vincere in qualsiasi stile, rana esclusa, e può farlo pur mantenendo la sua giocosità. Più che altro deve avere voglia. Nell’intervista a fine gara ha detto di puntare più in alto. Parigi è vicina e lui è ancora giovane. Come i suoi gemelli del gol Burdisso e Martinenghi.
  7. Benedetta Pilato non si mette a strafare nei primi 50 del suo 100 rana, è più morbida e scivolatrice che “picchiatrice dell’acqua” e la spunta in un duello (a tre) all’ultima bracciata contro la ritrovata Meilutite e la giovane tedesca Elendt. È trionfo per lei, meritato dopo la delusione olimpica. Così ridendo e scherzando a diciassette anni ha già due medaglie mondiali al collo e una è d’oro. Il tempo, 1’5″9, lascia rimpianti per la Castiglioni ma la stessa cosa potrebbe dirla chiunque, le americane per esempio o le assenti come la Schoenmaker.
  8. Ridendo e scherzando sono attualmente italiani ben tre record del mondo: Federica Pellegrini nei 200 stile libero femminili, Benedetta Pilato nei 50 rana femminili, Thomas ceccon nei 100 dorso femminili. Prima di loro c’erano stati quelli di Novella Calligaris negli anni 70 e di Giorgio Lamberti negli anni ’80/90. Che bella generazione di nuotatori che abbiamo, no? Generazione di fenomeni che dura da un bel po’ ma per fare i confronti storici e analizzare le prospettive c’è tempo.
  9. Tre giorni di gare. Tre ori, un bronzo e un record del mondo. Ci sono anche state delle delusioni ma per i bilanci ci sarà tempo.
  10. Non c’entra col nuoto, dove ci sono state medaglie anche nel nuoto artistico, ma nella scherma stanno piovendo medaglie agli europei. Bellissima e schiacciante è stata la vittoria odierna contro la Francia in finale nel fioretto femminile con una Favaretto schiacciasassi.
  11. È iniziato anche il torneo di pallanuoto. Italia – Canada sette pari. Da rivedere lo sfruttamento delle superiorità e quindi l’attacco.

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