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Lo stupore delle prese elettriche

Nuoto. Tokyo 2020. Sesta giornata

Terzultima giornata di nuoto. Considerazioni.

Belle prove delle staffette miste azzurre che si qualificano per la finale. Le ragazze col record italiano. I ragazzi col miglior tempo. Nella staffetta maschile gli Stati Uniti sono andati vicino a una clamorosa eliminazione. A questo punto vinceranno loro l’oro. Sono rimaste fuori dalla finale invece le ragazze della Gran Bretagna, che avevano vinto gli Europei.

Dato che mi è venuta in mente la Kapas, che è un bel venire in mente, dico che a parte Milak il nuoto ungherese non mi sembra che abbia ottenuto grandi risultati. Ci sarà da fare una classifica per nazioni delle squadre europee.

200 rana donne. Picchia e mena e al terzo tentativo il record del mondo (2’18”9) lo fai. Tatiana Schoenmaker poi piange tutte le lacrime del mondo abbracciata alle due americane e alla sua compagna di squadra. Lily King è arrivata a Tokyo dicendo di volere due ori e due record del mondo e deve accontentarsi di due argenti.

200 dorso. Rylov non ha la struttura fisica di tanti dorsisti, ma ha una classe superiore e doppia sia l’oro dei 100 sia la fine del dominio americano, che nei 200 durava da Atlanta’96.

100sl. Tante storie in 52 secondi. Il dominio di Emma McKeon da “ora o mai più”, il gomito che ha lasciato Sarah Sjostrom al sesto posto, il bronzo della capitana degli aussies, per gli amici Cate Campbell, la medaglia di legno della toh chi ormai si è rivista Oleskias, la migliore delle americane che arriva solo ultima, l’addio da trentaquattrenne di Femke Hemskeerk, arrivata sesta.

200 misti. Il cinese Wang vince due volte: quando arriva primo e quando si inchina a Laszlo Cseh. Scott si conferma eterno secondo. Arrivano gli svizzeri: Despanches bronzo.

“Io non mi vaccino perché non so che effetti avrà sulle mie prestazioni”, disse MIchael Andrew prima dei Giochi. “Tu arriverai due volte quarto”, rispose il dio del nuoto.

Anche Dressel è caduto in periodi di depressione. Anche lui ha subito la pressione di essere chiamato il nuovo Phelps. Anche Paltrinieri ha attraversato momenti bui da vincente e ha dichiarato di essersi goduto più l’argento dell’altro giorno (qui non si sa che giorno sia) che l’oro di Rio.

50sl. Zazzeri sbaglia l’ingresso ma ripete il suo pb nuotato a Budapest e si qualifica per la semifinale col nono tempo. Per considerazioni sul rendimento diverso di uomini e donne della squadra azzurra aspettiamo la fine delle gare di nuoto.

1500sl. Paltrineri sembra esserci. Intanto ha conquistato la finale.

La grande tristezza, i 200 dorso femminili. A Margherita Panziera è piaciuto il viaggio nel tempo a Rio e ha nuotato lì anche la semifinale (che a Rio non nuotò, ndrr). Ha nuotato un tempo che non nuotava da quattro anni e è rimasta fuori dalla finale nona.
E’ la migliore europea. Infatti si sono qualificate per la finale due australiane (primo tempo di Emily Seebohm, toh chi si rivede, davanti a Kaylee McKeown che dovrebbe sbranare le avversarie, Kylie Masse permettendo), due canadesi, due americane, due cinesi. Quindi in finale non ci saranno due delle tre atlete che hanno nuotato i migliori tempi mondiali degli ultimi due anni: Margherita e Regan Smith, che non si era qualificata ai trials.

Ai mondiali in Corea Margherita nuotò comunque un onorevole 1’06” e finì a cinque centesimi dal podio. “Comunque” perché ci si aspettava un bronzo. Ad aprile 2021 ha nuotato 2’05”56. A Budapest ha vinto l’oro europeo in carico con 2’06. Era quindi considerata la più probabile medaglia del nuoto italiano a Tokyo, d’argento. Cosa ha fatto sì che dopo avere scaricato si sia peggiorata così tanto?

Ecco la lettura riccardiana di quel che ha detto:”Ho lavorato molto, ho piena fiducia nel mio allenatore, anche se non sono riuscita ad aumentare un po’ di peso, due settimane fa facevo tempi assurdi poi è come se non mi fossi adattata ai cambiamenti, all’alimentazione o ad altre piccole cose che possono determinare il mantenimento della forma e la prestazione. Il cento dorso nuotato mi ha confermato le sensazioni negative che avevo”. Quindi le si sono intaccate le certezze, ha sentito la pressione, ha cambiato nuotata alzando la frequenza di bracciata nei primi cento e perdendo le energie nei secondi. Il problema è nella gestione delle tre settimane in Giappone. Viene da chiedersi se una cosa simile non sia successa ad altre (Franceschi, Quadarella, Pilato). Alcuni atleti sono arrivati più tardi, alcuni non hanno risentito delle tre settimane visto che hanno migliorato i tempi e conquistato medaglie ma ogni atleta è fatto a modo suo. Direi oggi che il motivo scatenante della controprestazione di Margherita sia stata la perdita di condizione più che l’aver sentito la pressione. Dato che i mondiali dell’anno prossimo saranno in Giappone cerchiamo di non farle ripetere questa esperienza?

Il lato positivo è che può rifarsi in due consecutive edizioni dei mondiali prima di Parigi 2024 e quindi ha tre anni di fila per rimettersi in pari col mondo.

Domanda per il pagellone futuro: le donne d’oro di Budapest sono state le donne flop di Tokyo?

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