Quanto segue è stato preso da articoli o commenti presi dai seguenti siti o rapporti:
Semplifica
Wired
Salmone
Blog di Dario Bressanini su “Le Scienze”
Biotecnologiebastabugie
OGM E BENEFICI
Quali sono i benefici concreti che possiamo ricavare grazie a un uso assennato degli OGM?
Ogni OGM è pensato per uno specifico scopo. Non esiste un beneficio generale. Facciamo
comunque 2 esempi:
1) Il mais Bt (che si difende da alcuni insetti) consente non solo di ridurre l’uso di insetticidi, ma
anche di produrre un prodotto più sano per il consumo, come peraltro hanno dimostrato gli ANTIOGM
stessi. http://biotecnologiebastabugie.blogspot.it/2007/11/questi-dati-non-dovevamo-vederliquali.html
2) La papaya resistente ai virus, sviluppata da un’Università e dal Ministero dell’agricoltura
americano, ha salvato dall’estinzione un intero comparto agricolo delle Hawaii.
http://bressaninilescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/11/07/la-papaya-ogm/
Poi ci sono le colture tolleranti agli erbicidi che permettono di usare composti meno tossici, ridurre
l’erosione del suolo e risparmiare sulle lavorazioni. Tutte cose che piacciono molto agli agricoltori,
tanto che 3/4 dell’intera soia mondiale è tollerante all’erbicida glyfosate.
Si spera, inoltre, che nel prossimo futuro si dia il via libera anche a OGM a scopo umanitario come
il Golden Rice, pronto dal 1999, ma fino a oggi, principalmente a causa di una normativa surreale,
non è ancora utilizzabile dalle popolazioni che ne avrebbero più bisogno.
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.it/search/label/Golden%20Rice
RESISTENZA AI PESTICIDI
Tutti: qui trovate l’ultimo rapporto della National Academy of Sciences sull’impatto degli OGM negli
USA. è un rapporto molto ben fatto ed equilibrato
http://dels.nas.edu/Report/Impact-Genetically-Engineered-Crops/12804
Vedrete dal rapporto che gli ogm le promesse le hanno mantenute eccome. E proprio per evitare
che perdano di efficacia per il troppo uso di roundup (per quello che riguarda gli erbicidi resistenti,
che comunque neanche sono approvati in europa e quindi mi sembra una discussione un po’
surreale questa) si suggerisce di trovare un modo di evitare l’insorgere della resistenza (che è un
problema per QUALUNQUE diserbante, che sia applicato sugli OGM o su colture convenzionali)
RESISTENZA FUORI CONTROLLO
La resistenza ai pesticidi è un problema di qualsiasi agricoltore che non sia un hobbysta (sì, anche
l’agricoltura biologica usa i pesticidi, solo che non sono di sintesi). È l’evoluzione: col tempo i
parassiti delle colture si adattano a qualsiasi cosa. E quindi sì, non dobbiamo certo illuderci che gli
ogm che producono tossine contro i parassiti rimangano immuni per sempre, ma la resistenza non
è un dono maledetto degli ogm, si sviluppa ovunque ci sia un pesticida, indipendentemente dalla
sua natura. A volte però l’utilizzo di una pianta rinforzata può aiutare a ridurre la quantità di
agrofarmaci che deve essere irrorata, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Come nel caso delle
colture tradizionali, bisogna valutare specie per specie e caso per caso
CARLO PETRINI ED ECO COMPATIBILITA’
Dice Petro: “Le ricerche su Ogm indicano due “vantaggi”: la resistenza ad un parassita del mais (la piralide) e a
un diserbante (il glifosate). Quindi, essi consentirebbero un minore impiego di chimica di sintesi;
ma la piralide del mais può essere combattuta seriamente solo con la rotazione colturale, e la
resistenza a un diserbante porta ad un uso più disinvolto del medesimo nei campi, dato che non
danneggia le piante coltivate ma solo le erbe indesiderate.”
FATTO: esistono colture che resistono a vari erbicidi (non solo il glifosate), tra cui la soia, il mais, la
colza e la barbabietola da zucchero. Gli erbicidi, a meno di voler tornare ai tempi delle mondine,
sono largamente utilizzati in tutta l’agricoltura convenzionale. Gli erbicidi associati agli ogm sono
spesso meno tossici di quelli che vanno a sostituire.
FATTO: esistono colture resistenti ai virus (patata, papaya, zucchina) per i quali non esistono
soluzioni efficaci convenzionali.
FATTO: le colture ogm hanno gia’ portato ad una riduzione del consumo di insetticidi, nei paesi
dove le colture Bt, come il mais che si vorrebbe seminare in Italia, sono coltivabili.
In particolare in Asia le riduzioni di pesticidi utilizzati sono state spettacolari con grande
miglioramento della situazione sanitaria degli agricoltori e dell’ambiente
Impedire che questa tecnologia (che combatte non solo la piralide ma anche altri insetti, come la
diabrotica) venga utilizzata in Italia significa preferire che ogni anno vengano riversati nel nostro
territorio tonnellate e tonnellate di pesticidi che avremmo potuto tranquillamente evitare.
La rotazione non è un sistema applicabile in pratica nel nostro territorio (ci spieghi Petrini come
mai in pianura padana gli agricoltori sono cosi’ poco accorti da non usarla e invece preferiscono
spargere tonnellate di insetticidi ogni anno per combattere piralide e diabrotica).
OGM E RIDUZIONE O MENO DI PESTICIDI
(da un articolo di giornalettismo)
I risultati di uno studio
sembrerebbero confermare la tesi di chi accusa gli OGM di non aver mantenuto la promessa di
ridurre l’uso dei pesticidi e l’impatto della chimica sull’agricoltura. Peccato che il dato riguardi i dati di Francia e Usa insieme e non solo l’uso di questi composti sulle colture GM (quindi non c’è dentro
solo il mais, la soia, il cotone e la colza, ma anche le mele, le zucchine o le patate che di OGM non
hanno molto, ma che di pesticidi ne usano comunque), l’affermazione risulta dunque quantomeno
tirata se non proprio tutta ancora da dimostrare. Non vi sono inoltre riflessioni di alcun tipo sulle
classi di tossicità dei composti in questione o sul loro impatto ambientale relativo.
Usare 1kg di un composto con persistenza di 2-3 giorni o 5 grammi di un altro con persistenza 2
mesi non è proprio la stessa cosa.
Si compara, come se fosse la stessa cosa, ad esempio l’uso di insetticidi chimici (un noto
insetticida come il chlorpyrifos ha un LD50 di circa 100, cioè bastano 100 milligrammi/kg di peso
corporeo per uccidere il 50% dei ratti) con le quantità di proteina insetticida espressa nelle piante
Bt che oltre a funzionare solo su insetti a digestione basica (e noi abbiamo una digestione acida)
ha un LD50 >4 grammi/kg!
Siamo di fronte ad un falso ideologico in quanto è normale che se io ho più coltivazioni che
diventano diserbabili con la stessa molecola, l’uso di questa molecola aumenta. La soia non si è
mai diserbata con il Round Up o Glyphosate, perchè la si faceva morire, quando però la soia è
divenuta una PGM rr l’unico diserbo che si usa è il glyphosate e quindi è normale che ll’uso
dell’erbicida aumenti di quaantità.
Non esistono le contaminazioni, esistono solo diffusione genica per mezzo dei meccanismi
riproduttivi.
Il polline fa solo il suo lavoro diffonde in natura dei geni e questo lo fa da quando sono nate le
piante a fiore. IN natura tra individui interfertili si sono sempre scambiati i geni con le fecondazioni
E’ una regola che vale anche per l’uomo e non si è mai parlato di contaminazioni. Scusa ma cosa
fa uno che ha una cagna in calore e non la vuol far accoppiare da un cane qualsiasi? Se le tiene
segregata in casa finchè non passano i calori. Perchè allora deve essere diverso in naturA.
USO DI ERBICIDI: AUMENTO O DIMINUZIONE
Non basta misurare l’uso effettivo di erbicida: si deve rispondere alla domanda ipotetica “che cosa
sarebbe successo se invece della coltura RR l’agricoltore avesse seminato la coltura tradizionale”.
Si debbono usare dei modelli matematici, ovviamente mai perfetti, per rispondere a questa
domanda. Per ora pare che l’uso di ogm resistenti agli erbicidi abbia portato ad una diminuzione
PER ETTARO SEMINATO, di uso di erbicida rispetto a quello che “sarebbe stato usato”. Ne ho
discusso nel libro, se ti interessa. E’ anche vero che la facilità di utilizzo ha portato, in argentina, a
mettere in coltura a soia RR terre incolte o prima dedicate ad altro
OGM E RESE
“l’aumento delle rese non è stato il
principale fattore di successo degli OGM che sono stati commercializzati finora. Dal 1996, infatti,
la stragrande maggioranza delle colture transgeniche portate sul mercato (prevalentemente soia,
mais, cotone e colza) presentano due caratteri che sono di resistenza a specifiche classi di
erbicidi (come il Gliphosate o il Glufosinate) e ad insetti (come diabrotica e/o piralide). I principali
vantaggi di queste colture (e dunque i motivi che ne hanno causato l’enorme e costante successo
negli anni) vanno dalla semplificazione di coltivazione, al minor uso di insetticidi, alla generale
garanzia di avere una buona resa anche in presenza di alte infestazioni degli insetti specifici (una
sorta di assicurazione sul raccolto). Quasi mai il fattore vincente è stato l’aumento di resa in sé e
quindi non sorprende, dunque, che negli Stati Uniti, forte produttore di colture transgeniche, non si
abbia avuto un picco di rese dopo la loro introduzione, anche se in letteratura esistono diversi studi
che evidenziano un effetto positivo degli OGM in commercio anche sulle rese.”