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Lo stupore delle prese elettriche

Olio di palma: messaggi di speranza.

Il problema della deforestazione e del cambiamento climatico legati alla  coltivazione dell’olio di palma sono riassunti da due articoli di Greenpeace: Uno, due.

Gli articoli precedenti sull’olio di palma in questo blog si trovano qui e qui.

Eppure qualcosa si è mosso, si muove, si sta muovendo.

Ecco un video del WWF sulla produzione di olio di palma sostenibile e certificata.

Negli ultimi anni sono state stabilite riserve dal taglio. Si sono creati organismi per la coltivazione sostenibile delle palme: piantarle su terreni non coperti da foreste, su terreni in precedenza dedicati alla coltivazione di altre piante, oppure cercare zone non coperte da foreste primarie. La Malesia afferma con orgoglio di avere tuttora conservato più del 50% delle proprie foreste originarie.

Molte aziende si sono impegnate ad avere olio di palma da fornitori non implicati nella deforestazione massiccia e/o illegale. Per esempio Ferrero (come ribadito anche qui,) Nestlè, Procter & Gamble, Mars, dopo le azioni di Greenpeace: azioni che indicavano un problema proponevano delle soluzioni evidentemente fattibili e sostenibili. Non tutti fanno seguire azioni agli accordi, come ad esempio P&G, ma la strada verso un futuro sostenibile senza dover rinunciare all’uso di olio di palma è tracciata. Notiamo che nel caso in cui le imprese non utilizzino più olio di palma, dovrebbero usare dei sostituti. Sarebbe meglio o peggio per l’ambiente, per i consumatori e per le popolazioni indigene? Ne parleremo in un prossimo post che sarà dedicato alle alternative.

Attualmente, la situazione del rapporto tra aziende multinazionali e acquisto di olio di palma legato alla deforestazione è riassunta nelle seguenti classifiche, di Greenpeace e WWF. Classifiche sottoposte ad aggiornamenti:

http://www.greenpeace.org/international/en/campaigns/forests/asia-pacific/protect-paradise/tiger-challenge/

http://assets.panda.org/downloads/po_scorecard_2013_latest.pdf

Esistono due forme di certificazione di sostenibilità: l’RSPO e il POIG, la prima criticata perché in parte coincidono il controllore e il controllato, ma il movimento per salvare le foreste ha compiuto passi avanti rispetto agli scempi compiuti in passato.

In merito al POIG ecco due link dai siti del WWF e di Greenpeace.

Insomma: è giunto il momento di produrre olio di palma senza deforestare e si può fare.

Come dice Greenpeace:

L’olio di palma può crescere senza distruggere le foreste. Possiamo dire di no alle politiche di deforestazione e diventare amici degli animali che ci abitano. Possiamo premere sui governi per rafforzare la protezione delle foreste. Possiamo persuadere i produttori dei brand che amiamo a diventare amici degli animali e a rimuovere la distruzione delle foreste dai loro prodotti. Abbiamo il diritto di sapere l’estinzione degli animali fa parte dei prodotti che usiamo ogni giorno e vogliamo che i brand si adeguino ai nostri standard. Aiutiamo i prodotti che amiamo a compiere una svolta.
Vogliamo le foreste nel nostro futuro. Vogliamo proteggere i paradisi naturali. Sulle nostre strade e online teniamo sotto controllo i nostri brand favoriti e diciamo loro, ai loro capi, ai loro staff, di proteggere le ultime case degli animali a rischio di estinzione. Chiediamo al mondo, ai nostri amici, agli opinionisti, ai politici, di unirsi a noi. La nostra voce è potente. Ce l’abbiamo fatta in passato e possiamo vincere ancora.
Ci sono soluzioni che non implicano la distruzione della foresta. Vogliamo olio di palma pulito e chiediamo ai nostri brand favoriti di ascoltare le nostre voci. Crediamo che azioni immediate debbano essere prese per far sì che lo stop alla distruzione degli habitat degli animali trovi la sua strada attraverso i prodotti che amiamo.

(La versione di cui sopra è un riadattamento del manifesto contro la scomparsa delle Tigri di Sumatra, che è stato firmato da molte celebrità, tra l’altro.)

E voi, lo sapevate, che esiste anche un olio di palma biologico, al 100% equo solidale, proveniente dalla Colombia? Almeno questo sostengono questi imprenditori: http://www.rapunzel.de/it/olio-di-palma.html

 

 

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