Viva il demerito!
Che i peggiori siano premiati!
I più bravi, le persone con più capacità, con più talento o quelle più produttive e innovative devono redistribuire i proventi del loro lavoro. Devono dare i soldi ai meno bravi, ai meno capaci, ai meno talentuosi. E questi hanno il diritto di pretendere i soldi altrui.
Viva l’assistenzialismo! Il corporativismo! Il protezionismo! Lo statalismo! Il debito pubblico! Il salvataggio coi soldi dei contribuenti!
Salvare! Sentite che bel verbo! Una povera economia fragile deve essere non solo salvata, bensì mantenuta a vita. D’altronde è fragile per comandamento divino, no? Ma quale innovazione! Quale produttività! Pasti gratis a tutti. Se non ci sono abbastanza soldi, stampiamoli!
Assistenza gratuita a tutti i bisognosi! Chi sono i bisognosi? Lo decidiamo noi difensori dello Stato Etico Del Bene Comune Social Fascista.
Salvare, dunque! Il Comune di Roma va salvato! La Regione Sicilia va salvata! La Grecia va salvata! L’impresa inefficiente va salvata! L’impresa efficiente deve fornire i soldi per salvare quella inefficiente! In quella inefficiente poi piazziamo i nostri amici!
Non conta se lo Stato in difficoltà ha truccato i conti o se ne approfitta: lo ha fatto per garantire equità e benessere ai suoi cittadini. Ha fatto bene a chiedere soldi agli altri per questo. Hanno sbagliato gli altri a darglieli se sapevano che non li avrebbe resi. Adesso però devono darglieli di nuovo e lui non ha alcun dovere di restituirli.
Non conta nemmeno se l’ente inefficiente prende soldi da chi è più povero di lui. Non è quello il criterio dirimente. Se uno è nostro amico va salvato: questo è l’unico criterio che conta!
Noi abiliamo chi deve pagare, chi deve ricevere, chi deve essere efficiente e chi deve sprecare, perché noi siamo i buoni e sappiamo chi merita la salvezza.
I bravi, i produttivi sono cattivi. Non devono arricchirsi.
Produrre, innovare, risparmiare: che brutti verbi!
Profitto, arricchimento, soddisfazione dei propri bisogni. Che cose brutte!
Chi lavora, produce, innova, guadagna, deve per forza, regalare i proventi di quanto ha prodotto a chi ha sprecato le proprie risorse e si è indebitato per farsi mantenere. Lui sì che è un vero eroe.
Attenzione, però! Che al povero non venga in mente di arricchirsi altrimenti come facciamo noi a vivere di rendite e monopoli o grazie ai sussidi che riceviamo per aiutarlo?