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Lo stupore delle prese elettriche

Più stato uguale più corruzione e decreti semplificazione che complicano le cose

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Sbobinatura

 

Arriva il decreto semplificazioni. Semplifica le cose sbagliate nel modo sbagliato.
Mentre oggi per gli appalti di medio grandi dimensioni è prevista l’assegnazione tramite gara oggi è previsto che fino a 150000 euro si può andare a chiamata diretta, fino a 5 milioni si può andare senza gara ma con procedura negoziale chiamiamo tre che sono fuori da lmercato, otlre i 5 milioni di euro c’è la gara a meno che tu non ricada nelle opere strategiche per le quali ci sarà un giorno una lista.
La fase dell’affidamento incide per non più del 15% dell’esecuzione delel opere. La fase di progettazione e al suo interno quella burocratica incide di più. Aumentare la idiscrezionalità nelle scelte può far crescere la corruzione? Ma in un paese che non funziona nulla un po’ di corruzione, come in fondo era negli anni 80 dove si facevano cose allegre ma allora si facevano? In letteratura si ha una risposta. Si sono confrontati il filone della corruzione come olio nella ruota dove la rule of law e le istituzioni sono deboli. La corruzione fa muovere gli ingranaggi perché fa funzionare la burocrazia e fa fare le cose. A questa letteratura si contrappone chi dice che la corruzione è sabbia negli ingranaggi. Le imprese invece di sviluppare risorse e competenze per ottenere vantaggi competitvi guardando al mercato e alla domanda guardano alle istituzioni per capire chi sarà il ministro o il funzionario da corrompere.
Da fine anni 80 i lavori empirici dicono che la corruzione è sabbia negli ingranaggi.
Il fenomeno della corruzione comunque esiste solo perché c’è un potere pubblico che può autorizzare o vietare. Senza il potere dello stato non esiste la corruzione. Quanto più stato c’è in economia tanta più corruzione ci può essere. Tanta più discrezionalità c’è nello stato tanta più corruzione ci può essere.
In sicilia il 70% dell’economia è intermediato dalla regione. Le imprese non fanno altro che cercare di capire quale fondo pubblico trovare o quale ente corrompere o almeno a quale funzionario rivolgersi.
Per evitare la corruzione bisogna intervenire sulle procedure per favorire trasparenza e evitare che ladecisione spetti a una sola persona. Frazionando troppo non si fa niente? Dobbiamo allora trovare un equilibrio
Bisogna limitare la discrezionalità e ridurre estensione dei poteri pubblici. Qundi fare gare ma soprattutto liberalizzare economia e togliere monopoli. Nel decreto sembra che l’idea sia che bisgona sempligicare investimenti pubblici ma non c’è attenzione su investimetni privati. Vengono introdotti nuovi adempimenti, nuovi controlli che potrebbero appesantire le attività tra privati che è l’opposto di quel che abbiamo bisogno.
Basta guardare doing business. Il problema della complessità e anti semplificazione riguarda anche l’interfaccia Che il privato deve avere col pubblico per fare investimenti, installare macchinari, attivare utenze, installare antenen 5g ecc.
Alcune imprese non riescono ad arrivare alla fine perché i lavori sono presi su parametri non sostenibili. Bisognerebbe lavorare anche su meccanismi di sostituzione.
Una cosa buona c’è. Modifica dell’abuso di ufficio, reato circoscritto a specifiche circostanze riducendo paura di ufficiali pubblici a decidere. Le sanzioni saranno. Uno fa con chi vuole, fa lavorare gli amici, ma non ne paga le conseguenze. Si passa da burocrazia soffocante ad autocrazia ma in ogni caso si fanno sulla pubblica ammne. Sembra che ci si debba mettere su un commissario che ha potere di vita e di morte. Negli altri paesi troverai dei modelli che più o meno funzionano ma non trovi né una situazione sovietica oligarchica
. Trovi la civitlà occidentale di cui in teoria dovremmo far parte.

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